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henri lehmann - ritratto di clementine karr - 1845 |
La Russia, da quanto riportano i
giornali, ha superato il PIL dell'Italia, retrocessa quest'ultima dall'ottava posizione alla nona. Forse non siederà più nel G8? Probabile, se i dati sulle imprese e le attività produttive che si spengono sono quelle che è possibile ricavare da questo buon
grafico interattivo. Nel 1975, nell'allora G6, con la guida di Moro, l'Italia divenne il 6° Paese con l'economia più forte, non ostante le migliaia di ore di sciopero, gli alti stipendi e salari indicizzati con la scala mobile, il fenomeno del terrorismo rosso e nero, i tentativi di golpe, lo stragismo, e un debito pubblico... sotto il 60% del PIL!
Il PIL della Russia però è sostanzialmente prodotto dalle esportazioni di materie prime ed energetiche. Infatti il vice premier Igor Shuvalov in una
intervista alla Reuters nei giorni scorsi si è premurato di difendere le politiche macroeconomiche russe poichè il vero problema della Russia è la conservazione della stabilità economica affinchè si corra ad investire nel suo territorio e si ripristini un minimo di attività industriale che è quasi del tutto scomparsa. Cosa peraltro difficile, dato che i colossi economici ed energetici russi non cederanno quote di controllo sulle politiche russe, senza parlare dei rischi politici e della corruzione dilagante.