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martedì 24 febbraio 2015

Una questione di sguardi

I visitatori osservano una statua presso il Museo Archeologico Nazionale, Napoli, Italia, 1952 - foto di David Seymour

Di NSA, GCHQ e compagnia cantante ho già scritto, nelle modalità di cui sono capace. Qui, qui, qui e qui e ancora qui. Direttamente o in maniera tangente alla questione centrale della modernità storica: l'osservazione, ovvero del servare sopra qualcosa o qualcuno. Con l'obiettivo inconfessato di pre-servare... dal futuro!!!

martedì 30 settembre 2014

Matteo il leninista

Cuba, Calle 23, Habana - Gennaio 2014

Cito a memoria la premessa di Matteo Renzi, riferita alla sinistra del PD, durante la sua relazione introduttiva presso la direzione del PD di ieri 29 settembre 2014:
"Vogliamo chiamarli poteri forti? Non sarebbero poi così forti se noi siamo qui... Forse possiamo definirli immobili. Ma considerando la dinamicità degli scorsi anni con la quale hanno occupato e governato il Paese, non sarebbe altrettanto preciso. Meglio chiamarli poteri ARISTOCRATICI!"

Non fa sconti a nessuno, Matteo Renzi. Neanche a quella sinistra del PD che senza peccato non è, quando nella scorsa legislatura ha votato, di fatto, l'abrogazione dell'art. 18 con le riforme volute da Fornero e Monti. Ciò che rimase, dopo quelle riforme,  è non più che la foglia di fico sulle vergogne di un ceto dirigente politicamente decadente. 

giovedì 17 luglio 2014

UBER è un nome per cane

Studio del movimento-Man Walking da Étienne-Jules Marey , 1890


Ogni importante progresso o innovazione tecnologica che arriva sul mercato è quasi sempre oggetto di proteste e dell’attenzione da parte del legislatore

così parla in questa intervista la General Manager di UBER Italia Benedetta Arese Lucini.
Fatto sta che UBER già da tempo ha scatenato le proteste da parte dei taxisti già da molto tempo, e le loro ragioni sono nel fatto che questo servizio fa concorrenza sleale a quello offerto da loro. Cerchiamo di capire il perchè di queste ragioni, sfrondando le argomentazioni dalle ideologie e le retoriche che nei giorni scorsi alcune trombette liberiste de' noialtri (vedi Oscar Giannino) hanno suonato, e che riproducevano i suoni delle parole del GM UBER Italia.  Ed in particolar modo, cerchiamo di capire se questa UBER è veramente una star-up innovativa di un qualche giovane e brillante innovatore di mercato, oppure un grande affare per le solite... lobby.

venerdì 6 giugno 2014

La farsa e la tragedia

retro-futurism-palace-of-soviets
L'ex G8 è diventato G7, sebbene la settima potenza economica mondiale, il Brasile con tutte le sue contraddizioni e sperequazioni sociali, non vi fosse presente, mentre l'Italia ormai ottava... sì.
La Russia è stata praticamente estromessa dai tavoli dei grandi per i fatti di Crimea, mentre in Ucraina il nuovo presidente, con il benestare degli USA e della UE, lancia persino raid aerei sulla popolazione filorussa e apre di fatto alla destabilizzazione permanente di un'altra area contigua l'Europa, dopo tutte quelle che in questi 3 anni e più sono riusciti a creare nell'area del Mediterraneo, se nel frattempo in Libia è in corso una guerra civile e il controllo del territorio e lasciato alle cosche della migrazione clandestina che ormai competono fra loro per il ribasso dei prezzi per le migrazioni delle genti che si affollano sulle coste libiche e le ambasciate libiche ormai non rilasciano nessun visto di entrata, mentre la situazione in Egitto vede ancora l'esercito controllare la politica, in Siria si stanno decimando e in Irak si fa finta di fare libere elezioni democratiche fra poco meno di 150 partiti!
Queste le tragedie, la farsa è che Obama e il G7 minacciano ulteriori sanzioni economiche alla Russia.
C'è da ridere, se nel frattempo non ci fossero popolazioni che piangono i loro morti.

venerdì 16 maggio 2014

La sorprendente... decrescita

di Zhao Kailin
Dopo aver fatto il diavolo a quattro affinchè fosse possibile passare all'incasso della presunta crescita economica così tanto ansiosamente attesa, Matteo Renzi deve incassare un altro gancio... economico, oltre quelli giudiziario che affatica il partito che dirige e le amministrazioni che controlla.
Chi ci segue ha già letto che su questi pixel non si assumono ansiolitici, e tanto meno ci si costruisce aspettative di primavera ad ogni spuntar di pallido sole.
Più volte abbiamo scritto che la situazione economica europea andava degenerando, ad eccezione della Germania che sostiene la propria crescita attraverso gli accordi economici internazionali con Russia e Cina e i massicci investimenti pubblici (eh già!, facendo debito pubblico).
Una lettura delle etichette Francia, Germania e Unione Europea ve ne darà dimostrazione... oppure più brevemente rileggere questo post di Febbraio 2014, o quest'altro post di Settembre 2013!

I dati sul PIL dei Paesi europei è disarmante. Oggi sui giornali non c'è che acqua ghiacciata a gelare le velleità degli scommettitori. L'unica che tiene è la Germania... sì... in attesa che scoppi la Russia... e la Cina, sì la Cina,  Paesi entrambi con i quali la Germania è legata a doppio filo e che gli consente di snobbare il resto d'Europa.
Ma alla festa sembra che non suonerà banda, e spieghiamo il perchè.

giovedì 1 maggio 2014

Marx è morto. Viva Marx!!! - Divisione internazionale del lavoro e precarizzazione



Insomma, se il comunismo reale è crollato e lì dove ancora vi resiste è solo la parte predatoria più grande, per nemesi storica l'economia è diventata la piattaforma strutturale di qualsivoglia articolazione di discorso.
Anzi, tutto il dibattito sembra essere monopolizzato (tanto per restare in tema economico!) dalle argomentazioni di carattere economico, e lo scontro è tutto interno a quelle che vogliono definirsi scienze delle relazioni umane... poichè queste sono e null'altro, oltre le apparenze spacciate per evidenze. Se così non fosse non troveremmo divertente, ad esempio, Bagnai che duella con Zingales... sì, Zingales, colui che da liberale sbugiardò le finte lauree e master del suo compagno di partito Oscar Giannino, costringendo lo stesso a ritirarsi dalla corsa elettoralistica nelle scorse politiche e facendo (altra nemesi) declinare all'insuccesso la formazione politica Fermare il Declino... sì, lo stesso Zingales che da liberista oggi siede fra i boiardi di Stato nei cda delle imprese controllate dal ministro dell'Economia, fresco fresco di nomina... un'altra nemesi... un domino di nemesi, verrebbe da scrivere, se non fosse che nulla accade per caso.

giovedì 27 marzo 2014

La "fantasia di Obama" e gli incubi di Europa

Giovanni di Niccolò Lutero (Dosso Dossi) (1489-1542) - scena allegorica - Allegoria di Ercole

E' con una incredibile serenità che i media nazionali hanno digerito la guerra, adesso soltanto una piccola guerra, cominciata  verso la Russia dagli USA già gli scorsi giorni quando 5 milioni di barili "test" sono usciti dallo Strategic Petroleum Reserve facendo crollare, seppur di poco, i prezzi del greggio. Ve ne abbiamo dato informazione in questo post alla fine di quello che scrivevo.
E oggi che Obama è a Roma, ha rassicurato che il fabbisogno energetico di gas naturale per l'Europa che mancherà dalle necessarie importazioni dalla Russia dopo l'applicazione delle sanzioni nei suoi confronti sarà compensato dalle esportazioni statunitensi, e il colpo sarebbe economicamente grave stando ai dati che abbiamo scritto qui sul PIL russo e che è fatto di esportazioni di materie prime principalmente costituite dai prodotti energetici. Ad ogni modo, Obama ha precisato che la cosa si perfezionerà appena "avremo l'accordo di libero scambio": si tratta, ovvero, del
Trade Transatlantic and  Investment Partnership (TTIP)
(si veda questo post del Novembre 2013!).
Insomma, ad oggi il dato certo, e che produrrà effetti devastanti nel commercio internazionale e nelle attività industriali con ripercussioni sul mercato del lavoro, è questo TTIP... tutto il resto resta una "ridicola" fantasia.

martedì 18 marzo 2014

In effetti, a scadere nel ridicolo ci vuol poco!

Arsenij Meschersky sera d'inverno, 1866


Dmitry Yarosh, leader del più grande gruppo neo-nazista in Ucraina, ha rilasciato una dichiarazione in cui invita il terrorista ceceno, Doku Umarov, a commettere atti di terrorismo in Russia. Cosa sarebbe accaduto negli USA se un signore della guerra qualsiasi di Al-Qaeda avesse rilasciato una dichiarazione dello stesso tenore ma contro gli Stati Uniti? Quanti droni sarebbero alla ricerca di costui?

martedì 4 marzo 2014

I nodi energetici e il pettine di Crimea: l'insufficienza delle politiche energetiche dell'Unione Europea

Alessandro Allori. Susanna ei vecchioni. 1561.
I nodi prima o poi vengono sempre al pettine. E per l'Europa e la Unione Europea è arrivato il tempo di fare i conti con una sconclusionata politica finanziaria economica ed industriale. Che poi vuol dire oggi essenzialmente ENERGETICA.

Se oggi a fronte della crisi sviluppatasi in Crimea gli USA possono fare la voce grossa, dopo aver favorito con la complicità e/o l'inezia del ceto dirigente europeo gli sviluppi autoritari e revanscisti nell'area facente parte dell'ex Patto di Varsavia e fin dentro la ex URSS, è perchè hanno - seppur con notevoli costi ambientali - raggiunto l'autosufficienza energetica.

Gli USA hanno 100 problemi: spendono il doppio dei soldi per curarsi rispetto a Paesi omologhi ma la sua popolazione ha una probabilità di vita media (o speranza di vita) peggiore di quella di Cuba; spendono mediamente più di 15.000 dollari per studente all'anno, più di ogni altro Paese, ma i suoi studenti si classificano 23esimi nelle scienze e 31esimi in matematica; 1 americano su 7 per vivere deve accedere ai "buoni pasto" del sistema di sicurezza sociale per non scivolare nella completa disperazione esistenziale; spendono una vagonata di denari per spiare il proprio popolo e quelli altrui... ma un problrma lo hanno risolto: rispetto agli altri Paesi produttori di petrolio, gli USA negli ultimi 5 anni hanno visto una crescita a due cifre della produzione di petrolio. Certo, con una tecnica il cui impatto ambientale è notevolissimo, ma adesso non sono più dipendenti dalle importazioni estere e possono liberare quote decisive di produzione per gli amici cinesi.

martedì 18 febbraio 2014

Salario minimo e competitività.

Bruce Chatwin - photographies et carnet de voyages. Grasset, 1993

Di salario minimo garantito qui si è scritto a dicembre scorso in questo post relativo alla situazione politica ed economica della Germania. Il salario minimo garantito è uno dei punti programmatici del governo di coalizione fra i democristiani e i socialdemocratici tedeschi sorto dopo 2 mesi di trattative dalle elezioni tenute a settembre del 2013. L'accordo programmatico prevede (ancora non è stato legislativamente prodotto nulla di concreto) che la paga oraria minima garantita per ogni contratto di lavoro applicato in Germania  a qualsiasi tipologia di lavoro non sia inferiore agli 8,5 euro lorde.
Poco tempo dopo, negli USA il Presidente Obama delibera la fissazione del salario minimo da applicare da subito per i lavoratori statunitensi nella soglia di 7,25 dollari l'ora, ben al di sotto comunque della soglia degli oltre  10 dollari che alcuni avanzavano essere la quota minima da stabilire. Naturalmente anche negli USA, così come già scritto nel post relativo alla Germania, le argomentazioni contrarie alla fissazione di un salario minimo non sono mancate di prodursi.

martedì 31 dicembre 2013

martedì 3 dicembre 2013

Salario minimo garantito e politiche energetiche in Germania

Bruce Chatwin - photographies et carnet de voyages. Grasset, 1993 - 2

A due mesi dalle elezioni, la Germania riesce a chiudere un accordo fra i due maggiori partiti nazionali per la costituzione di un governo di coalizione, anche lì a larghe intese. CDU, CSU e SPD chiudono un accordo di pochi punti, i cui principali sono quello sull'estensione della produzione di energia da fonti rinnovabili (la SPD voleva che si raggiungesse l'80% della produzione totale, ma l'accordo è stato modificato al ribasso per una quota del 55-60%), e quello del salario minimo orario, fissato a 8,5 euro. E di seguito, di questi 2 punti programmatici discuteremo, articolando un commento a riguardo.


mercoledì 20 novembre 2013

Disoccupazione giovanile nel mondo (il caso del contratto a zero ore!)



Quanto costa alla collettività un giovane senza lavoro, e magari scolarizzato anche oltre l'obbligo formativo previsto per legge? E quanto costa quello stesso giovane a quella collettività se questi resta disoccupato, o peggio è costretto ad emigrare per trovare un'occupazione?

I nostri contabili ministeriali dovrebbero essere in grado di computare e quantificare l'entità dell'inefficienza del nostro sistema economico-produttivo, e questa cifra basterebbe da sè a dimostrare l'inadeguatezza delle politiche finora perseguite. Forse...

martedì 19 novembre 2013

Api operose, corporato-crazia e controllo degli Stati sovrani

Benjamin Marshall - Daniel Lambert (1770-1809)
Il 2013 volge a chiudersi, e non ostante la furente crisi globale non dobbiamo pensare che gli operatori economici, e gli Stati loro accessori, siano stati fermi... anzi, dimostrano di essere iperattivi e frenetici quasi come una persona neurologicamente disturbata.

martedì 29 ottobre 2013

Il mito del mercato: ogni mondo è paese


Ovvero, ogni paese è un mondo, se è vero che ne esiste una rappresentazione. E quella più diffusa è che il mercato sia lo spazio di inclusione della libertà, lo spazio di esercizio del genio, il piano di confronto delle istanze innovatrici dell'economia della ricchezza, sullo sfondo di regole che sottostanno unicamente alla piena espressione di uno spirito prometeico di trasformazione della realtà.
Quello che di fatto nella storia è avvenuto è , invece, che  la formazione dello Stato-Nazione e della statalità è una necessità imprescindibile del mercato, dove il gioco fra le parti è sempre impari. E a rimetterci è sempre il pubblico, pagante.

giovedì 24 ottobre 2013

Quando piove, diluvia...

henri lehmann - ritratto di clementine karr - 1845
La Russia, da quanto riportano i giornali, ha superato il PIL dell'Italia, retrocessa quest'ultima dall'ottava posizione alla nona. Forse non siederà più nel G8? Probabile, se i dati sulle imprese e le attività produttive che si spengono sono quelle che è possibile ricavare da questo buon grafico interattivo. Nel 1975, nell'allora G6, con la guida di Moro, l'Italia divenne il 6° Paese con l'economia più forte, non ostante le migliaia di ore di sciopero, gli alti stipendi e salari indicizzati con la scala mobile, il fenomeno del terrorismo rosso e nero, i tentativi di golpe, lo stragismo, e un debito pubblico... sotto il 60% del PIL!

Il PIL della Russia però è sostanzialmente prodotto dalle esportazioni di materie prime ed energetiche. Infatti il vice premier Igor Shuvalov in una intervista alla Reuters nei giorni scorsi si è premurato di difendere le politiche macroeconomiche russe poichè  il vero problema della Russia è la conservazione della stabilità economica affinchè si corra ad investire nel suo territorio e si ripristini un minimo di attività industriale che è quasi del tutto scomparsa. Cosa peraltro difficile, dato che i colossi economici ed energetici russi non cederanno quote di controllo sulle politiche russe, senza parlare dei rischi politici e della corruzione dilagante.


venerdì 4 ottobre 2013

Lui in Persona è... un grande!

Di Rudolf Hausner Gelber Narrenhut 1955


Lui in Persona, che vi abbiamo presentato in questo altro post,  è... un grande. Così disse - dopo la dichiarazione di voto al Senato di egli - Enrico Letta, un politico che esercita la professione di portavoce del potere da quando era imberbe, e null'altro sa fare. E da buon discente, ha appreso dalle lezioni di come bisogna coprire per bene la bocca quando parla, salvo quando si renda necessario che il suo labiale venga letto. E lo dice, il Natus Post, che Lui in Persona è un grande  rivolgendosi ad Angelino Alfano, colui che riesce a malapena a prenderne il testimone ma che è immensamente amato da Lui in Persona, così tanto amato da lasciarsi sacrificare per il bene della Creatura.

domenica 15 settembre 2013

La questione dell'ILVA, la magistratura e le prassi politiche nelle intenzioni di Panebianco

L'ANGELO DELLA MORTE ALLE PORTE DEL PURGATORIO - Ernst Fuchs - 1956


Qui adesso voglio solo sottolineare alcuni particolari passaggi di quanto scrive De Michele, per sottoporli anche alla Vostra valutazione, dato che se così stanno le cose, la magistratura ha solo ratificato (o giustificato) il futuro prossimo dell'ILVA: l'inevitabile chiusura

Così scrivevo nell'ultimo post dedicato all'ILVA, Il destino (di)segnato dell'ILVA
Ed oggi Angelo Panebianco ci ritorna sulla questione dell'ILVA con alcune sconclusionate argomentazioni di carattere più ideologico che prammatico, toccando liricità sconsolate e piagnucolanti tipiche dei vetero-progressisti tanto care alle posizioni politiciste di matrice positivistica, che fino ad adesso hanno contraddistinto il dibattito politico e la stessa prassi politica. Panebianco si spinge fino a chiedere, come Lui in Persona, che la Legge sia ai piedi della originarietà dell'inversione, del rivolgimento, del rovesciamento.

Anche Panebianco invoca applicazione della Crisi della Legge.