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lunedì 30 giugno 2014

Voglio... Vivere alla grande



E' il nuovo progetto di crowdfunding sul network di Produzioni dal Basso della Banca Etica. "Vivere alla grande" è il sogno di ogni giocatore d’azzardo ed è il titolo di un documentario nato da una idea di Fabio Leli, autore e regista.
Ma Vivere alla Grande è anche il nome di un Gratta & Vinci realmente esistente, che promette una vincita di 500.000 Euro subito, più 10.000 Euro per vent’anni, più 100.000 Euro di bonus finale. Chi non sarebbe attratto dallo sperare una vincita simile? Vivere alla Grande è quindi soprattutto la speranza di poter risolvere la propria vita con il passaggio di una monetina sulla carta argentata di un biglietto di carta. Purtroppo la speranza può essere un’astuta trappola organizzata da chi quel biglietto l’ha creato, perché la probabilità di effettuare quella vincita, risiede solo in 5 biglietti. Cinque biglietti su 30 milioni di biglietti. Ma purtroppo questo sul biglietto non c’è scritto.

lunedì 16 giugno 2014

L'illusione della crescita: la società dei gangster

Raffaello Sanzio da Urbino - La Fornarina, 1518
Insomma, chi pensa che l'Italia sia in Europa la nazione che non riesce più a sorprendere si sbaglia.
Si sbaglia perchè in Italia abbiamo sperimentato parecchi anni di contabilità creativa, e cotanto allenamento oggi ci fa essere geniali, anticipatori e guida di tutti quegli Stati che hanno le finanze pubbliche disastrate come le nostre il cui debito pubblico ormai galoppa verso il 150% rispetto al PIL nazionale. E in questa fase di decrescita "incontrollata" del denominatore, ovvero di deindustrializzazione forzata della nostra economia, dobbiamo pur inventarci un qualcosa che faccia sì che esso ritorni a numeri più alti affinchè (secondo i computi approssimati fatti per l'occasione) l'attuale rapporto decresca, anch'esso, almeno fino al 120% rispetto all'attuale 135%.
Una bella botta, è vero.

Di fantasie se ne sono lette veramente tante in questi anni come rimedio per il risanamento del debito pubblico. Una veramente speciale, che ha anche investito tempo e risorse umane per una valutazione di opportunità, è stata quella di inserire nel PIL nazionale il patrimonio artistico italiano... Colosseo compreso. Non stiamo parlando della sua redditività, che è già computata, ma del suo valore immobiliare... Certamente se l'operazione di fantasia diventasse realtà, con tutto il ben di dio che ci ritroviamo prima che vada tutto in rovina come Pompei c'insegna, riusciremmo a raggiungere il sotto zero: il debito pubblico diminuirebbe in maniera impressionante, la crescita del denominatore farebbe scivolare l'enormità del nostro debito pubblico forse anche al... 10%.
Ma evidentemente l'operazione di immobilizzazione nel PIL del Colosseo e ulteriori vestigia è di difficile stima, poichè (se ne saranno accorti facendo un paio di conti) stimare il valore di una vestigia sul mercato immobiliare non è come stimare un appartamento adiacente ai Fori. E alla fin fine si ritornerebbe sempre alla stima della sua redditività, che sappiamo non essere ben adeguatamente sfruttata dall'economia italiana, e per i motivi celebri che conosciamo. E con questi numeri, gli investimenti che l'Italia compie sul suo patrimonio culturale ed artistico, il Colosseo lo comprerebbero a prezzi di... saldo.

Ma c'è un'economia certa, redditizia ed in crescita continua: il malaffare.

lunedì 3 febbraio 2014

Ci sono cose di cui (non) serve parlare


Ci sono cose di cui non serve parlare, c'è scritto nel murales ripreso nella foto di testa di questo post. Ed una di queste cose è quanto sta accadendo in Italia: due persone, una che non siede in Parlamento, ed una che non potrà più sedervici, stanno decidendo le sorti del governo di questo Paese. Questo è motivo sufficiente per non entrare nel merito delle decisioni che si stanno prendendo poichè mancano i presupposti formali e preliminari alla stessa decisione. Quanto avviene è, lapalissianamente, un colpo di coda dell'animale politico italico agonizzante. Il popolo certamente saprà riscattarsi dal conflitto oligarchico che si sta consumando e che lo sta consumando. E' solo questione di tempi. Storici, e non biblici.
Tutt'altra e di maggiore importanza è quanto invece sta avvenendo in Europa: da altri blog veniamo a conoscenza che un comunicato stampa della Commissione Europea manifesta tutta la sua preoccupazione sui livelli di occupazione e di crescita economica in alcuni Paesi dell'eurozona, e delle politiche che per far fronte alla situazione si stanno implementando o si vorrebbero implementare. Solo per fare un esempio, se si accettassero le condizioni retributive che la Elettrolux vorrebbe imporre ai suoi dipendenti per recuperare competitività e dette condizioni divenissero modello da applicare su larga scala, i riflessi sul sistema Paese sarebbe disastrosi: minor gettito fiscale e contributivo, contrazione ancor più netta dei consumi con riflessi sulle produzioni, effetto retroattivo ulteriore sul gettito IVA e fiscale, ulteriore aumento della disoccupazione... e così via. Senza contare i gravi problemi d'ordine sociale e pubblico che ciò comporterebbe e che già sta comportando: l'aumento della microcriminalità nelle città a maggiore concentrazione urbana.
Ma perchè solo adesso la Commissione Europea denuncia il fallimento delle politiche economico-finanziarie e fiscali finora adottate?

venerdì 27 settembre 2013

Il denaro evapora: la prossima bancarotta bancaria sarà in Slovenia ?

La Slovenia è il settimo Paese, su 17 dell'area Euro, che presto avrà bisogno di un piano di salvataggio, ed è molto probabile che lo otterrà in termini meno drammatici di quelli che sono stati determinati in Grecia ed in Irlanda, non certamente per bontà o per ravvedimento razionale ma per via di una consolidata egemonia culturale tedesca esercitata su questa parte dell'Europa.

Dal 1 Gennaio 2007, quando la Svolenia convertì la sua moneta in euro, le banche di proprietà dello Stato cominciarono a fornire credito a buon mercato (i tassi di sconto erano bassi, come ricorderete, e la cuccagna era un po' generale in tutta Europa prima che la regola d'oro intervenisse a chiudere le festività e i festini).

Dal 2007 il Paese divenne la Repubblica ex slava con la più alta crescita economica... fino allo schianto che presto ascolteremo (o leggeremo).


mercoledì 25 settembre 2013

Siamo noi i nipoti di Keynes: Per una discussione su decrescita ed economia - di Marino Badiale, Genova, Settembre 2013.


1. Introduzione
Questo articolo vorrebbe essere uno stimolo per una discussione sul tema della decrescita fra i sostenitori della decrescita stessa, da una parte, e, dall'altra, quegli economisti eterodossi che contestano in modo radicale le attuali politiche di austerità, e in generale il pensiero e le politiche neoliberiste, a partire da posizioni keynesiane o marxiste o da una mescolanza delle due correnti di pensiero. Si tratta di un dibattito che ho a più riprese  invocato, l'ultima nelle pagine finali del libro sull'euro scritto assieme a Fabrizio Tringali [1]. Purtroppo le diffidenze e le ostilità fra i due gruppi non sembrano diminuire. I decrescisti vedono nelle posizioni degli economisti “eterodossi” semplicemente una versione “di sinistra” del dogma della crescita che essi combattono, gli economisti “eterodossi” vedono nella decrescita una ideologia reazionaria, confusionaria e incapace di fornire risposte reali e non regressive ai drammatici problemi contemporanei.
È mia convinzione che queste diffidenze possano e debbano essere superate, e in questo scritto cercherò di argomentare questa convinzione. Credo che questo superamento sia un'urgenza del tempo presente. La crisi che il mondo oggi attraversa risulta dal confluire di varie crisi relativamente indipendenti: siamo di fronte infatti ad una crisi economica che non si riesce a superare e ad una incipiente crisi ecologica [2]. E' evidente che non è possibile fornire risposte separate a queste due crisi. La risposta alla crisi ecologica non può prescindere dai problemi drammatici della disoccupazione e delle crescenti ineguaglianze, perché, se facesse così, la preoccupazione per l'ambiente apparirebbe come una fisima di benestanti senza problemi. D'altra parte, la risposta alla crisi economica non può sperare di ripercorrere le strade tipiche del keynesismo del  “trentennio dorato”, perché quel modello era basato sulla fortissima crescita dei consumi materiali, che oggi non sembra più possibile dati i vincoli ecologici [3]. Il confronto su questi temi appare quindi una esigenza imprescindibile per confrontarsi seriamente con la nostra realtà.
Il resto lo si può leggere cliccando qui

sabato 14 settembre 2013

Il volto dell'Europa e la meteorologia politica


Mentre si invoca la ripresa, raccontandoci di stare comodi che essa sta arrivando, i dati europei sulla produzione industriale sia dell'area Euro che di tutta l'Europa non sono per niente una conferma delle parole che i nostri dirigenti politici e ministeriali proferiscono affannosamente.


giovedì 8 agosto 2013

Disoccupazione maschile e violenza contro le donne

de formato foetu’ 1631 di giulio casserio (ca. 1552-1616)


L'Europa, tradizionalmente ed in particolare quella meridionale, ha sempre avuto tassi di disoccupazione femminile più alti di quelli maschili. Ma adesso sembra che le tendenze, almeno in alcuni Paesi europei, si stiano modificando.


venerdì 2 agosto 2013

Il mercato del lavoro e i suoi conflitti


Venerdi' 2 Agosto, sono le 3.05 di mattina,
mi ritrovo qui davanti al computer a scrivere una mail che non so ancora a chi spedirò e se mai la spedirò, ma con la necessità di scrivere i miei pensieri e le mie emozioni.La mia vita sta cambiando, perchè dopo 23 anni passati nella routine di alzarsi al mattino, prepararsi ed andare al lavoro, aspettare il week end per rilassarsi, tra poco tempo tutto questo svanirà. Si tratta di alienazione da lavoro dipendente o di liberazione da ciò?

martedì 23 luglio 2013

Nord senza Sud, Italia senza italiani



Non ostante nel 2012  i volumi siano diminuiti, anche se di pochissimo (-0,32%), rispetto al 2011, i ricavi della RFI sono aumentati del 6,09%, grazie all'Alta Velocità... si scrive nel rapporto sul bilancio annuale 2012 della RFI. O forse, grazie ai risparmi effettuati sulle linee notturne che attraversano tutta l'Italia... al buio.
Nel frattempo si stringono accordi di programma per investimenti intranazionali ed intraeuropei. Ma Mario Moretti è costretto ad emettere obbligazioni per 750 milioni di euro, se vuole tirare avanti. Incoraggiato dal ministro Lupi, il quale dopo l'emissione delle obbligazioni da parte della FS SpA, il cui scopo è raccogliere denari per 4,5 miliari di investimenti messi a bilancio (persino del corridoio merci 3... che fa diretto Verona-Palermo), si precipita a dire in Calabria che occorre fare investimenti subito (e quelli a bilancio e firmati fra ministeri regioni e vari enti il 2 Agosto 2012, che fine hanno fatto?).

D.B.Q.S. - Dio Benedica Questo Spazio: Italian Express: Italian Express from Valeria Cardi on Vimeo .

lunedì 15 luglio 2013

Le bolle e le pentole senza coperchi



La crisi finanziaria iniziata nel 2008, quando si abbatte fu anche brutale in Germania. Ma cosiddetta  ricetta del successo della politica tedesca, fatta di un'economia produttiva votata alle esportazioni, ha fatto sì che, anche nel caos scoppiato nella zona euro, i risultati della Germania restassero brillanti.
Un elemento chiave di questa ricetta è, come già scritto, la vocazione alle esportazioni: la politica estera, centrata sulla politica commerciale, ha dettato l'agenda anche interna. In cambio, l'economia tedesca è diventata dipendente dalle esportazioni.
Ma le esportazioni a Maggio sono cadute del 4,8%.

martedì 9 luglio 2013

Bin Laden e lo spread: prove autoritarie di superamento del consumo

Immagine tratta da http://farm5.staticflickr.com

Prima furono le torri gemelle, oggi è la crisi. Apparentemente questi due fatti non sembrerebbero avere nulla in comune, in realtà sono due forme di controllo sociale. Un controllo necessario ora che le democrazie tendono a diventare autoritarie, nella gestione dell’uscita dalla civiltà dei consumi, essendo questa non più funzionale al mantenersi del potere.

Realtà sovrana

Il post quotato sotto di Mario Seminerio è indicativo di come la semplice politica monetaria sia insufficiente per uscire dalla crisi che attanaglia tutta l'Europa, anche di quella parte che gode di sovranità monetaria come il Regno Unito, sovranità che l'Italia ha perso con la scelta di aderire all'euro e ratificando i Trattati Europei, scelta che da più parti, anche fra gli europeisti più convinti  come Giovanni Ferri, oggi viene rimessa in discussione tanto quanto lo fanno coloro che di questa posizione ne fanno una proposta politica.
Certo, Seminerio manca nello scrivere che, durante l'era Blair, è stata posta in atto una forte deindustrializzazione che oggi mostra tutta la sua fragilità di sistema, che vanificano gli sforzi politici. Come anche di discutere le scelte di politica monetaria di Cameron. Ad ogni modo, vale la pena leggere quanto scrive.
Realtà sovrana

martedì 25 giugno 2013

Cos'hanno in comune Bosnia, Bulgaria e Brasile?



Ne abbiamo cominciato a tracciare un abbozzo argomentativo nel post Lo Spirito del Paese dei Balocchi e il Marchingegno del Miracolo.
In quel post scrivevamo per indicare la fame di identità che sta attraversando ogni angolo della Terra:
E' la vittoria "critica" della modernità, della permanenza ossessiva della crisi, dell'egemonia del marchingegno della civiltà industriale avanzata, dove in apparenza (in appariscenza) i singoli individui possono sviluppare la propria rappresentabilità identitaria, mentre ciò che accade di fatto è il loro occultamento. Migliaia di pinocchi dispersi nel cosmopolitismo dell'esilio, vanificati in lussuose e lussureggianti rappresentazioni di sè, affidati completamente alla cura altrui di sè e parimenti avvertitesi come uno indipendente dall'altro.
L'estraniazione della possibilità realizzatrice dalle mani degli uomini configura identità estranee dalle conseguenze delle proprie azioni, corpi irresponsabili che necessitano permanentemente di tecniche per rifuggire dalla gravità delle proprie indeterminazioni, siano essi i consumi smodati di alcool e droga siano anche i moralismi e i libertinaggi che coesistono come lavacri delle nostre false coscienze. Non sono più gli esiti delle nostre azioni il piano di ricomposizione delle identità, ma la distribuzione eterodossa dei meriti verso coloro che sono i viziosi più zelanti, nel lavoro come nella vita extralavorativa.
L'articolazione viziosa del riconoscimento delle appariscenze soggettive è la questione di tutte le modernità e della globalizzazione della "emergenza" del soggetto. Chiunque esso sia, lavoratore o cittadino.

Il post che segue, la cui fonte (presente nel nostro blogroll) troverete a fine lettura, ci sembra una scrittura adeguata della ricerca del filo sottile che unisce i fenomeni popolari di rivolta che stanno trasversalmente interessando diverse aree del globo.
Buona lettura.

martedì 28 maggio 2013

RISULTATI DELLE AMMINISTRATIVE PARZIALI MAGGIO 2013 IN ITALIA: il v(u)oto politico e l'asse nazional-socialista che vorrebbe occuparlo

Andrej Malinowski - Filo blu

Il risultato di queste parziali elezioni amministrative in Italia, inequivocabile, è unicamente la crescente astensione dal voto degli italiani. Questo è l'unico spettro che si aggira per tutta l'Europa, oltre che da qualche mese anche in Italia. L'unica a resistere ancora è la Francia. Qui ne abbiamo dato ampia documentazione. La certezza del consolidamento di questa evidenza l'avremo il prossimo anno alle elezioni per il rinnovo del parlamento Europeo, quando il dato sull'astensione diverrà più che preoccupante.
Rispetto a queste elezioni celebrate in Italia in questo mese di Maggio più che umido, c'è ben poco da scrivere: se fra PD e PDL ormai si tratta di resistenza a chi riesce in un qualche modo a ridurre il danno del decremento dei consensi, rispetto al M5S vale quanto già scritto qui rispetto alle elezioni in Friuli Venezia Giulia. Inutile ripeterci. Tutto il resto del panorama politico è insignificante, nicchie elettoralistiche autoriferite.
Piuttosto, mentre anche il giornalismo istituzionale si rende conto della sempre più crescente astensione dal voto, noi qui cominciamo ad interrogarci su cosa si fa posto a questo v(u)oto politico, come auguravamo alla vigilia delle elezioni politiche.

sabato 25 maggio 2013

IL VALORE DELLA PERDITA, LA PERDIZIONE DEL LAVORO - di Leonardo Tinelli


Carstian Luyckx (1623 - dopo 1658) - Vanitas con il globo, libri, conchiglie, serpenti e farfalle


PER J. M. KEYNES, chiarendo ogni equivoco sullo… sviluppo,

il denaro non è altro che una rappresentazione del… valore della rappresentabilità… prevalentemente numeraria. Ovvero nulla!!! O presso a poco! Altro non  è dato. Dunque, o ce l’hai… la rappresentabilità, o puoi credere di possederlo o di prenderlo o pretenderlo da qualche parte… il denaro! Diventato di nuovo concreto… fino al suo uso!!!!!! Fino alla sua… perdita!!!!!!
Da questo inguacchio la crisi è… mondiale da sempre.
Ognuno può immaginare e di… essere chi sa chi!
Il punto dove va risolta la questione è dove noi siamo, ci consideriamo e veniamo stimati come efficaci!!!

martedì 21 maggio 2013

Disoccupazione e crescita in Europa: un occhio alla Germania e cento al resto d'Europa e del Mondo




Nella mappa di sopra è visibile immediatamente dove gli effetti della crisi globale stanno determinando i più alti tassi di disoccupazione. L'Europa, in particolare gli Stati europei del Sud insieme ad Irlanda, alle Repubbliche Baltiche ed ad alcuni Stati dell'area Est (seppur per queste ultime due aree è comunque prevista una crescita della ricchezza prodotta), è il continente dove le politiche industriali e finanziarie non riescono a frenare l'impoverimento delle comunità.

domenica 19 maggio 2013

Cip & Ciop

E' infatti questo il nomignolo con cui Franceso Verderami, oggi, sul Corriere della Sera a pag.5, indica scherzosamente il duo Letta Alfano di governo.






                                                                                                                      E di questi due esponenti di governo, presidente e vicepresidente del consiglio dei ministri attuali,oggi abbiamo i primi provvedimenti di governo:

Imu su prima casa sospesa 
Cassa integrazione rifinanziata

Bene, bravo, bis. Ma mica poi tanto



Questi due primi provvedimenti, infatti, appaiono piuttosto la prova provata che governano due destre conservatrici; e che, entrambe, nel primo provvedimento simbolico adottato dal governo, hanno teso a salvaguardare le proprie rispettive Rendite. Senza mutare niente sopra le scelte economiche nazionali di fondo che restano le stesse.

Cosa si intende dire?