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giovedì 9 gennaio 2014

Il senso della storia e la funzione delle èlites intellettuali. Territorio, Identità e Lavoro: La Murgia dei due Mari - di Leonardo Tinelli




SEGUIRE LO SVILUPPO DI OGNI QUESTIONE, 

cari soci e cari amici, per come dentro e fuori l’associazione culturale “Vittorio Tinelli” il “male di vivere” perseguita, è il minimo che si chiede a chi resta suo malgrado, e siamo noi tutti, dotato di sensibilità e capacità di intelletto.

lunedì 4 febbraio 2013

Coworking: una proposta per le caserme in disuso a Roma (www.ilquintostato.org)



Volentieri riblogghiamo questo post tratto da Il Quinto Stato (www.ilquintostato.org), quali esempi di mutualismo civile che si sviluppano intorno al lavoro e all'operatività umana, creazione di socialità e nuovi patti di cittadinanza, creazione di opportunità vere e proprie di occupazione quali dirette espressioni dell'universalità dei territori e delle sapienze in essi depositate.

giovedì 6 dicembre 2012

L'AFFAIRE PACKAGING

foto di Ferdinando Scianna - Messico, merci in plastica


Mentre gli stabilimenti produttivi chiudono in tutto il continente, il distretto degli imballaggi intorno a Bologna resiste alla crisi e continua a crescere grazie a una forte cultura industriale radicata nel territorio. Così ricaviamo da Le Temps, giornale ginevrino.

martedì 20 novembre 2012

PRIVATIZZAZIONI: il posto fisso e la pacchia... senza i conti dell'oste

La separazione delle reti infrastrutturali dai fornitori di servizi sappiamo già essere l'imperativo delle politiche dell'Europa. Questi indirizzi hanno spinto tutti gli Stati membri dell'Unione a separare, per esempio, la rete elettrica (rimasta nelle mani dello Stato) dai fornitori di energia elettrica, la rete del gas (che in Italia vorrebbero però privatizzare) dai fornitori e distributori del gas naturale, la rete delle telecomunicazioni dai fornitori di servizi di telecomunicazione (caso eccezionale, quello italiano dove la rete è in mano ai privati). Lo stesso dicasi per la rete ferroviaria, che è già stata scorporata dall'erogazione del servizio di trasporto, oggi consentito anche a società ferroviarie private. Un altro esempio è quello di separare l'acquirente -purchaser (pubblico) del servizio dal suo erogatore-provider (anche privato).
L'idea di fondo di queste politiche europee sulla erogazione dei servizi pubblici, e che si implementa nel separare il controllo e gestione della rete e del servizio (monopolisticamente in mano pubblica) dalla erogazione dei servizi che quella rete consente (in stato di concorrenza privato-privato-pubblico), è il non celato obiettivo di dismissione di tutta una serie di erogazione di servizi di cittadinanza direttamente prodotti da parte dello Stato. Non escludiamo che domani questa politica possa anche riguardare la scuola, settore dove gli strappi più decisivi sono stati compiuti dalla Lombardia, seppur non hanno raggiunto l'estensione che nella stessa Regione è stata determinata, per esempio, nel settore sanitario. 

giovedì 25 ottobre 2012

Per un Manifesto della Rete italiana per la Decrescita



Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Puntualizziamo solo che non percepiamo la decrescita come un'utopia, ma invece la concreta possibilità di tenere in piedi e sostenere impresa e lavoro, territorio e cittadinanza, sostenibilità ambientale e coesione sociale.
P.S.
Il documento non è firmato, a segno - come ci scrivono coloro che ce lo inviano -  di no-egoità attiva.

Buona lettura


sabato 20 ottobre 2012

Comune e Comunità visti dallo specchietto retrovisore - www.filosofiprecari.it


Il testo che segue, seppur complesso per coloro che nulla conoscono degli autori ivi citati, è una premessa interessante e che meriterebbe di trovare ulteriore estensione (territorio) di senso. Sul blog di filosofiprecari.it se ne può avere occasione e privilegio, da dove espugniamo uno fra gli scritti per riproporlo qui..
Fra la chiacchiera anti-europeista e anti-euro (oltre che anti-globalista) che vede sempre più spesso, fra ultimi arrivati e mai arrivati, assumere posizioni contigue e parallele alle semantiche proprie della chiusura metafisica  (spacciata tal'altro per scientificità, come se la scienza fosse immune dalla metafisica!, e quindi trovasse generazione e statuto prima del Soggetto e a prescindere dall'azione cognitiva propria dell'esercizio scientifico, e dalle metodologie e appendici tecniche che questi utilizza nel processo cognitivo) donne e uomini che mai berrebbero insieme "due bicchieri di vino", se non costretti dagli storicismi à la page di un non ben qualificato presente urgente (e comunque sempre scisso!), è tutta  contentezza leggere che  il dibattito sul Territorio assume, può assumere, tutta la "fisicità" che le relazioni e le sintassi proprie del/nel Luogo vengono esercitate .  Nella quotidianità che connette, e non nel presente che lacera!
Ma circa questi aspetti, in parte toccati nel post sui distretti produttivi e territorio, ritorneremo a scrivere più precisamente su quella che, adesso ma non ora, viene ventilata come... la soluzione alla disoccupazione, o meglio all'assenza di lavoro.

Buona lettura 

mercoledì 17 ottobre 2012

PER CONTO LORO - Intervista a Alberto Grolla realizzata da Barbara Bertoncin - UNA CITTA' n° 197




Una ditta padovana che fallisce e gli operai che, costituitisi in cooperativa, prima la prendono in affitto per un anno e poi, con l'anticipo della mobilità, decidono di acquistarla; le discussioni, le preoccupazioni delle famiglie, ma anche la necessità, nel passare da dipendente a socio, di cambiare mentalità; la crisi del settore della modelleria dove da anni, di fatto, si lavora solo per l'estero; un distretto, quello padovano, nato dai dipendenti dell’originaria modelleria che si misero in proprio. Intervista ad Alberto Grolla, che trovate sulla rivista UNA CITTA' n° 197 appena uscita in edicola e libreria.

lunedì 11 giugno 2012

RETI DI IMPRESE: webinar gratuito su le reti d'impresa

Eleonora Pellegrini - Motivazione Intrinseca
Di seguito metto a parte della possibilità di di partecipare al primo webinar GRATUITO dedicato alle Reti di Impresa e - nello specifico - alle modalità organizzative proprie del Contratto di Rete.
Il webinar si terrà online il 14 Giugno dalle 15.00 alle 16.30. Basterà iscriversi al link che segue e collegarsi online il giorno e la data indicata per seguire l'evento.

I destinatari sono tutte quelle Imprese interessate a costituire, o che hanno appena costituito, Reti d’Impresa, Professionisti interessati a fornire servizi e consulenze a queste stesse reti, e tutti coloro che sono interessati al tema e vogliono inserirsi con gradualità in un settore che offre enormi possibilità di crescita professionale.


martedì 5 giugno 2012

IL SENSO DELLO SCRIVERE Ciò che veramente sappiamo



IL SENSO DELLO SCRIVERE
sulla crisi della politica oggi, non può restare senza applicazioni dirette, senza un esercizio pratico conseguente che delinei le modificazioni necessarie.
La logica dei diritti che si accavallano e si riproducono senza più alcuna efficacia sono il frutto della volontà di sviluppo che applicandosi a schemi storicistici e alla stessa controvertibilità della storia, non è in grado di stabilizzarsi concretamente intorno a qualsiasi condizione base della vita sociale e civile dell'Occidente, se non continuando a separare e a distinguere livelli identitari e operativi che non siano veicolati dal generale utilizzo di schemi espressivi tanto eloquenti e facilmente assorbibili quanto astratti e improduttivi.
Questa logica ha ormai raggiunto ogni ambito della vita del continente e mette a repentaglio le relazioni base tra gli uomini sostituendo con un immaginare, un attribuire, secondo conformità agli stilemi identitari percepiti, la stessa necessità dell'incontrarsi, del chiedere e del portare parola e discorso.
Rispetto a questa condizione di isolamento generalizzato i processi di oggettivazione dei bisogni si astrattizzano al punto da imporre la desiderabilità acquisitiva di ogni elemento inteso quale oggetto di interesse e contesa. Di fatto trascinando ogni incontro nella controversia più interessata e la contesa diventare il terreno naturale sul quale imporre i propri diritti diventati inevitabilmente condizione di vantaggio se non privilegi senza giustificazione alcuna.
Che si riconosca, al contrario, nell'incontro, lo Stato, la condizione della salvezza e della reciprocità, disegna quella età del dovere, del non poter non essere che in una certa maniera la ragione del comportamento altrui (!!!) che proprio sulla imperfezione dei comportamenti umani fa leva per assicurare a tutti un miglioramento giustificato e diretto.

sabato 2 giugno 2012

ARCIPELAGO SCEC

Per chi riceve mail, il link del video è qui.
Abbiamo chiesto di avere una collaborazione permanente di scrittura e diffusione dell'esperienza di Arcipelago Scec in N.O.I.
Vedremo.

martedì 22 maggio 2012

L'ANTI-POLITICA DI GRILLO


Per coloro che ricevono questo post per mail, il link del video del 2007 dell'ultimo spettacolo di Grillo è qui.
Continuo a ritenere che è un anti-politico, esito analitico che ricavo dai suoi discorsi, il cui ordine è:

domenica 13 maggio 2012

UN MARCHIO OPEN SOURCE PER UNA MODA SOSTENIBILE, APERTA E PARTECIPATA - di Zoe Romano

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo scritto di
Zoe Romano


Nel 2010 Johanna Blakley, direttrice di un think-tank  sui media all’Università della California, ha rivelato di fronte a una  platea nutrita della Ted conference che, l'industria della moda, a  differenza di altri ambiti del settore creativo non produce valore a  partire dalla protezione della proprietà intellettuale: non solo la  maggior parte dei capi e accessori venduti non sono coperti da  copyright, è proprio questa mancanza di protezione che permette al  sistema di essere profittevole.

IMPRESE E SPESA PER R&S: agevolazioni fiscali



L'impresa italiana, da quanto scrive la Banca d'Italia, è quella che spende meno in ricerca e sviluppo rispetto alle altre imprese europee per numero di dipendenti occupati, non rispettando gli obiettivi del trattato di Lisbona. Questo sembra essere dovuto principalmente al fatto che la quasi totalità delle imprese italiane ha meno di 250 dipendenti, poichè in Europa si registra una forte correlazione statistica fra spesa in innovazione di prodotto e di processo e dimensione aziendale.

Tuttavia, anche se la spesa italiana in ricerca e sviluppo è bassa, il numero di brevetti e la vitalità innovativa delle PMI non spiega questa innovazione senza spesa. 
Quelle che seguono sono un'informative sulle agevolazioni fiscali che le imprese potrebbero beneficiare per i finanziamenti ai progetti di ricerca dell'Università, Enti pubblici di ricerca e altri Organismi di ricerca, o risparmi fiscali per il personale interno incaricato di effettuare sviluppo del prodotto o del processo.

mercoledì 9 maggio 2012

IMPRENDERE, ovvero AVER CURA DI SE'

Luca in un commento su FRANE, SMOTTAMENTI... E ROVINE scrive: (...) Una bella analisi. Ma mi chiedo... A cosa servono queste analisi? Perdonate la franchezza, ma sono analisi autoreferenziali che assolutamente non si addicono ad una "officina", che è il luogo del "fare", del "lavorare". Si possono passare ore e giorni a disquisire del perchè questo voto si sia spostato, cosa ha fatto Vendola... Bersani... Tosi e Renzi... Ma alla fine la questione è diversa... Ci vuole un bel "chissenefrega" sulle politucole passate e degli altri. Il punto è, cosa si deve fare ora? Cosa si propone? Quali azioni intraprendere come singoli o come gruppi? Cosa fare? Agire a livello di blog o a livello comunale? Farsi promotori di attività pratiche? Denunciare comportamenti illegittimi? Azione, c'è bisogno di azione. Luca Bernardoni.


Altrettanto efficace è la parallela sollecitazione di Simon, che domanda se anche qui non si stia facendo il gioco le cui regole sono state già scritte da altri, e con un finale di partita il cui risultato è già stato predefinito.
Tutto può essere. Ma le ragioni di questo essere non penso si sovrappongano perfettamente alle apparenze, ne si confondono con l'espressione fenomenica. Se non avessimo questa fiducia che qualcosa di altro è ancora possibile dire ed intendere (prendo a prestito da Leonardo), tanto varrebbe riposare in attesa della fine della storia profetizzata da David Ricardo, o attendere che le coscienze rivoluzionarie si determinino indotte dalla stessa ineluttabilità della fine. Poi, magari, ricominciare tutto daccapo.

LA LENTA (TROPPO LENTA) MARCIA VERSO IL FUTURO

Una delle cose che più mi sconcerta è l'inesorabile lentezza dei mutamenti in atto. Da più di un decennio ho la netta sensazione che tutto sia scritto, ma in pochi siano davvero in grado di leggere e interpretare.
Le dinamiche economiche e sociali sembrano incanalate lungo i solchi tracciati a suo tempo dallo scoppio della bolla del dot com, che alla fine degli anni ’90 segnò il tramonto rovinoso della new economy, una breve stagione di ingiustificata euforia finanziaria che rifletteva l’utopia transumanista di una tecnologia risolutiva per le sorti del Mondo.
Il “villaggio globale” teorizzato dal sociologo canadese Marshall Mc Luhan nel 1968 sembrava prendere forma definitiva (e intrinsecamente positiva), grazie all’idea di un Web orizzontale, nuova frontiera di uguaglianza e cooperazione capace di riempire almeno in parte l’immenso vuoto ideologico lasciato dallo sgretolamento delle dottrine socialiste. Ma questa nuova illusione lasciò ben presto il posto a una concezione verticale della Rete, dove poche grandi compagnie detengono un dominio assoluto e insindacabile.