Visualizzazione post con etichetta capitalismo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta capitalismo. Mostra tutti i post

venerdì 6 giugno 2014

La farsa e la tragedia

retro-futurism-palace-of-soviets
L'ex G8 è diventato G7, sebbene la settima potenza economica mondiale, il Brasile con tutte le sue contraddizioni e sperequazioni sociali, non vi fosse presente, mentre l'Italia ormai ottava... sì.
La Russia è stata praticamente estromessa dai tavoli dei grandi per i fatti di Crimea, mentre in Ucraina il nuovo presidente, con il benestare degli USA e della UE, lancia persino raid aerei sulla popolazione filorussa e apre di fatto alla destabilizzazione permanente di un'altra area contigua l'Europa, dopo tutte quelle che in questi 3 anni e più sono riusciti a creare nell'area del Mediterraneo, se nel frattempo in Libia è in corso una guerra civile e il controllo del territorio e lasciato alle cosche della migrazione clandestina che ormai competono fra loro per il ribasso dei prezzi per le migrazioni delle genti che si affollano sulle coste libiche e le ambasciate libiche ormai non rilasciano nessun visto di entrata, mentre la situazione in Egitto vede ancora l'esercito controllare la politica, in Siria si stanno decimando e in Irak si fa finta di fare libere elezioni democratiche fra poco meno di 150 partiti!
Queste le tragedie, la farsa è che Obama e il G7 minacciano ulteriori sanzioni economiche alla Russia.
C'è da ridere, se nel frattempo non ci fossero popolazioni che piangono i loro morti.

mercoledì 4 giugno 2014

Toghe... stellari



E' un flusso costante e continuo: ogni settimana ne arrestano un po' quà ed un po' là...

Tutte le procure d'Italia ormai sono concentrate sul malaffare riguardante le opere pubbliche. E le galere, fatto posto con la depenalizzazione di alcuni reati, trovano nuovo affollamento con i colletti bianchi della politica e del potere imprenditoriale.

giovedì 29 maggio 2014

Il moderno principe... e il re del mondo

"Tutto è tremendo, ma non ancora irrimediabile" (F. Fortini). Così chiude questa video-intervista Diego Fusaro.
La sua critica al capitalismo, nelle attuali forme totalizzanti e transnazionali, trova in questa intervista un'efficace sintesi, insieme all'analisi del voto alle elezioni europee parecchio puntuale.

Domani 30 Maggio sarà a Rovereto a parlare di Euro ed Europa insieme ad Alain De Benoist


venerdì 23 maggio 2014

L'attualità della guerra

Nei comizi ascoltati durante questa campagna elettorale Grillo ha detto che siamo in stato di economia di guerra. E quest'anno corre il centenario dallo scoppio della I Guerra Mondiale. I video che seguono non sono solo un documentario interessante sulla follia che scoppierà nelle trincee di quella guerra, ma soprattutto l'avamposto cognitivo per capire, provare a capire, ciò che la guerra domina veramente attraverso i suoi dispositivi, soprattutto quando essa diventa guerra di massa come lo fu nella I Guerra Mondiale: l'identità, ovvero l'emergenza principale della modernità.

mercoledì 21 maggio 2014

Eppur si... muore

Alex Majoli - India, fabbica tessile
L'ILVA rischia di chiudere, dichiarava ieri Antonio Gozzi, Presidente della Federacciai.
In 1 anno di amministrazione di Enrico Bondi, il salvatore della Montedison e della Parmalat e commissario di Mario Monti  nell'omonimo governo, ha dimezzato la produzione dell'impianto siderurgico di Taranto facendo perdere 1 miliardo di euro in circolante all'azienda.

Bondi non fu messo lì solo dal governo, dopo i fatti che anche qui abbiamo commentato come sappiamo fare, ma voluto anche dalla famiglia Riva, proprietaria degli stabilimenti. E ad 1 anno dalla sua amministrazione delegata, dopo che sono saltati i coperchi grazie alla magistratura tarantina, i nodi sono arrivati al pettine: ritardi nei pagamenti dei fornitori, degli stipendi, un piano di risanamento ambientale che ancora non si vede e che sembra allontanarsi se intanto si continua a perdere fatturato, un piano industriale ancora tutto da definire e che deve passare il vaglio delle banche, un riassetto della proprietà dopo la morte del capostipite Emilio Riva di poco tempo fa.
E in questa campagna elettorale poco si discute di quale ruolo produttivo ed economico l'Italia debba rivestire nello scenario europeo, a fronte della questione dell'ILVA, così come quella della Elettrolux (che in apparenza sembra essersi conclusa con successo e con la firma di tutto il sindacato istituzionale) e di tante altre realtà produttive italiane in fase di dismissione e di chiusura. L'unica realtà che sembra tenere è quella del packaging! Siamo i più bravi a produrre rifiuti, in Europa.

giovedì 1 maggio 2014

Marx è morto. Viva Marx!!! - Divisione internazionale del lavoro e precarizzazione



Insomma, se il comunismo reale è crollato e lì dove ancora vi resiste è solo la parte predatoria più grande, per nemesi storica l'economia è diventata la piattaforma strutturale di qualsivoglia articolazione di discorso.
Anzi, tutto il dibattito sembra essere monopolizzato (tanto per restare in tema economico!) dalle argomentazioni di carattere economico, e lo scontro è tutto interno a quelle che vogliono definirsi scienze delle relazioni umane... poichè queste sono e null'altro, oltre le apparenze spacciate per evidenze. Se così non fosse non troveremmo divertente, ad esempio, Bagnai che duella con Zingales... sì, Zingales, colui che da liberale sbugiardò le finte lauree e master del suo compagno di partito Oscar Giannino, costringendo lo stesso a ritirarsi dalla corsa elettoralistica nelle scorse politiche e facendo (altra nemesi) declinare all'insuccesso la formazione politica Fermare il Declino... sì, lo stesso Zingales che da liberista oggi siede fra i boiardi di Stato nei cda delle imprese controllate dal ministro dell'Economia, fresco fresco di nomina... un'altra nemesi... un domino di nemesi, verrebbe da scrivere, se non fosse che nulla accade per caso.

giovedì 24 aprile 2014

IL BOY (scout) al comando - di Leonardo Tinelli


Ilya Chashnik -  Suprematismo , 1920


IL BOY (scout) al comando, segue la via tracciata. Ma quando questa sfocia nel campo e non si sa se veramente si tratti di uno sfociare o di un cominciare a consentire un passaggio nuovo, la situazione si ingarbuglia a tal punto da indurre l’abbandono del piglio guerriero di chi conduce intrepido e mestamente disporsi ad alzare le tende per la notte.

domenica 16 marzo 2014

La città di Marinaleda non è il paradiso (perduto) di Poletti


Mentre la fabbrica della precarietà del lavoro nel sistema che conosciamo non sperimenta neanche un'accenno di crisi, a riprova che la razionalità della sua organizzazione tale non è più, ma semmai si fonda sulla più completa e caotica regolamentazione così da costringere le vite umane tutte e nessuna esclusa, anche di chi pretende di governare questi flussi caotici, al riduzionismo funzionalista, nel mondo ci sono esperienze differenti di organizzazione produttiva, sociale, pubblica ed assistenziale.
Comprendere che la sfida è principalmente organizzativa è il salto culturale che è necessario compiere: precarizzare il lavoro è la resa incondizionata dell'organizzazione produttiva evoluta, il riconoscimento del fallimento dell'organizzazione razionalistica del lavoro dato che il rattoppo è peggio dello strappo, se la pratica di uscita dalla crisi è quella della riduzione tecnicistica e macchinista delle esistenze umane, ed ovvero della totalizzazione pervicace della crisi e delle sue regole come fonte di organizzazione delle relazioni umane nei luoghi di lavoro e nei territori.
E' la politica dell'impotenza e della sconfitta quella che, in questa fase storica, prevale e governa. Una minoranza debole e svirilizzata, nella disperazione della malattia che l'assale sempre più, si riduce a curarsi con le sanguisughe. Un modello di sviluppo muore rinunziando ai principi stessi che l'hanno reso storicamente vincente.
Un modello diverso può nascere insieme al blocco sociale nuovo che nel frattempo e silenziosamente emerge e avvia un nuovo linguaggio relazionale.
La lettura che segue è un esempio, pratico, di quanto l'economia e le relazioni di prossimità possono fare. Non ostante la inutile chiosa finale dell'articolo che tradisce l'attitudine giornalistica al compiacimento. Ma si sa, sono tempi disturbati.
Buona lettura.

lunedì 3 febbraio 2014

Ci sono cose di cui (non) serve parlare


Ci sono cose di cui non serve parlare, c'è scritto nel murales ripreso nella foto di testa di questo post. Ed una di queste cose è quanto sta accadendo in Italia: due persone, una che non siede in Parlamento, ed una che non potrà più sedervici, stanno decidendo le sorti del governo di questo Paese. Questo è motivo sufficiente per non entrare nel merito delle decisioni che si stanno prendendo poichè mancano i presupposti formali e preliminari alla stessa decisione. Quanto avviene è, lapalissianamente, un colpo di coda dell'animale politico italico agonizzante. Il popolo certamente saprà riscattarsi dal conflitto oligarchico che si sta consumando e che lo sta consumando. E' solo questione di tempi. Storici, e non biblici.
Tutt'altra e di maggiore importanza è quanto invece sta avvenendo in Europa: da altri blog veniamo a conoscenza che un comunicato stampa della Commissione Europea manifesta tutta la sua preoccupazione sui livelli di occupazione e di crescita economica in alcuni Paesi dell'eurozona, e delle politiche che per far fronte alla situazione si stanno implementando o si vorrebbero implementare. Solo per fare un esempio, se si accettassero le condizioni retributive che la Elettrolux vorrebbe imporre ai suoi dipendenti per recuperare competitività e dette condizioni divenissero modello da applicare su larga scala, i riflessi sul sistema Paese sarebbe disastrosi: minor gettito fiscale e contributivo, contrazione ancor più netta dei consumi con riflessi sulle produzioni, effetto retroattivo ulteriore sul gettito IVA e fiscale, ulteriore aumento della disoccupazione... e così via. Senza contare i gravi problemi d'ordine sociale e pubblico che ciò comporterebbe e che già sta comportando: l'aumento della microcriminalità nelle città a maggiore concentrazione urbana.
Ma perchè solo adesso la Commissione Europea denuncia il fallimento delle politiche economico-finanziarie e fiscali finora adottate?

martedì 19 novembre 2013

Api operose, corporato-crazia e controllo degli Stati sovrani

Benjamin Marshall - Daniel Lambert (1770-1809)
Il 2013 volge a chiudersi, e non ostante la furente crisi globale non dobbiamo pensare che gli operatori economici, e gli Stati loro accessori, siano stati fermi... anzi, dimostrano di essere iperattivi e frenetici quasi come una persona neurologicamente disturbata.

martedì 29 ottobre 2013

Il mito del mercato: ogni mondo è paese


Ovvero, ogni paese è un mondo, se è vero che ne esiste una rappresentazione. E quella più diffusa è che il mercato sia lo spazio di inclusione della libertà, lo spazio di esercizio del genio, il piano di confronto delle istanze innovatrici dell'economia della ricchezza, sullo sfondo di regole che sottostanno unicamente alla piena espressione di uno spirito prometeico di trasformazione della realtà.
Quello che di fatto nella storia è avvenuto è , invece, che  la formazione dello Stato-Nazione e della statalità è una necessità imprescindibile del mercato, dove il gioco fra le parti è sempre impari. E a rimetterci è sempre il pubblico, pagante.

venerdì 4 ottobre 2013

CHE UN CAPO POLITICO - di Leonardo Tinelli

CHE UN CAPO POLITICO
subisca una condanna definitiva e consistente senza alcuna ombra di malversata giustizia è quasi impossibile che possa realizzarsi. Se poi il capo politico si chiama S. Berlusconi e il luogo dove si concretizza l’impossibile circostanza è l’Italia, allora si potrebbe giustificare tutto e altro ancora...



mercoledì 25 settembre 2013

Siamo noi i nipoti di Keynes: Per una discussione su decrescita ed economia - di Marino Badiale, Genova, Settembre 2013.


1. Introduzione
Questo articolo vorrebbe essere uno stimolo per una discussione sul tema della decrescita fra i sostenitori della decrescita stessa, da una parte, e, dall'altra, quegli economisti eterodossi che contestano in modo radicale le attuali politiche di austerità, e in generale il pensiero e le politiche neoliberiste, a partire da posizioni keynesiane o marxiste o da una mescolanza delle due correnti di pensiero. Si tratta di un dibattito che ho a più riprese  invocato, l'ultima nelle pagine finali del libro sull'euro scritto assieme a Fabrizio Tringali [1]. Purtroppo le diffidenze e le ostilità fra i due gruppi non sembrano diminuire. I decrescisti vedono nelle posizioni degli economisti “eterodossi” semplicemente una versione “di sinistra” del dogma della crescita che essi combattono, gli economisti “eterodossi” vedono nella decrescita una ideologia reazionaria, confusionaria e incapace di fornire risposte reali e non regressive ai drammatici problemi contemporanei.
È mia convinzione che queste diffidenze possano e debbano essere superate, e in questo scritto cercherò di argomentare questa convinzione. Credo che questo superamento sia un'urgenza del tempo presente. La crisi che il mondo oggi attraversa risulta dal confluire di varie crisi relativamente indipendenti: siamo di fronte infatti ad una crisi economica che non si riesce a superare e ad una incipiente crisi ecologica [2]. E' evidente che non è possibile fornire risposte separate a queste due crisi. La risposta alla crisi ecologica non può prescindere dai problemi drammatici della disoccupazione e delle crescenti ineguaglianze, perché, se facesse così, la preoccupazione per l'ambiente apparirebbe come una fisima di benestanti senza problemi. D'altra parte, la risposta alla crisi economica non può sperare di ripercorrere le strade tipiche del keynesismo del  “trentennio dorato”, perché quel modello era basato sulla fortissima crescita dei consumi materiali, che oggi non sembra più possibile dati i vincoli ecologici [3]. Il confronto su questi temi appare quindi una esigenza imprescindibile per confrontarsi seriamente con la nostra realtà.
Il resto lo si può leggere cliccando qui

giovedì 19 settembre 2013

DIEGO FUSARO: Coraggio della verità e spirito di scissione

< div>



Finale Ligure, 21 agosto 2013. Diego Fusaro presenta il suo libro "Coraggio", editore Cortina, con Gloria Bardi. Evento organizzato dalla "Libreria Cento Fiori" di Finale Ligure all'interno dell'iniziativa "Un libro per l'estate".

lunedì 16 settembre 2013

sabato 31 agosto 2013

La sindrome di Papà della società capital-comunista (in questo caso... cinese)


Un sondaggio condotto dalla squadra del professore di sociologia Lu Linhui dell'Università di Pechino sui giovani cinesi e le aspettative di lavoro e di mobilità sociale hanno restituito dei dati parecchio interessanti riguardo la fiducia che i giovani ripongono nel sistema meritocratico del capital-comunismo cinese.

domenica 25 agosto 2013

"Lavoro? No, Grazie!"

C'è chi prova a dettare politiche di governo dell'attuale fase di decrescita forzata cui è sottoposta l'Italia, come fa l'ing Giuseppe Maiorano di Bari. Anche attraverso la provocazione che da il titolo a questo post.
Segue il video.
Il suo sito invece è questo.




domenica 18 agosto 2013

DON BIZZOTTO: SCIOPERO DELLA FAME PER L’EMERGENZA AMBIENTALE

Allegoria dei Cinque Mostri ostinati, è il titolo informale di una stampa satirica che nel suo paese di origine, i Paesi Bassi, è in realtà conosciuta come De Warminiaen

Don Albino Bizzotto fondatore dei Beati i costruttori di pace intraprende un nuovo sciopero della fame e questa volta per l'emergenza ambiente in Veneto


Scrive Don Bizzotto: