Sulla esternalizzazione dei servizi prevalentemente logistici nelle imprese e degli effetti che queste politiche industriali determinano sulla sfera dei diritti dei lavoratori e sulle condizioni di lavoro, ne avevamo già dato spazio mostrandovi i video delle lotte dei lavoratori della cooperativa che serve il nodo logistico dell'Ikea a Piacenza. Il post era Esternalizzazione del lavoro ed internalizzazione del conflitto.
« L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. » (Articolo 1 della Costituzione Italiana) Il 2 Giugno 1946 l'Italia decise di diventare una Repubblica, con un Patto di Cittadinanza sancito dall'art. 1 della Costituzione Italiana. NOI crediamo che adesso questo patto sociale, politico, economico, e di cittadinanza così tante volte violato, debba essere da NOI rivitalizzato.
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martedì 19 febbraio 2013
sabato 3 novembre 2012
ESTERNALIZZAZIONE DEL LAVORO ED INTERNALIZZAZIONE DEL CONFLITTO: Gli scontri dei lavoratori della logistica Ikea a Piacenza
Il fenomeno dell'outsourcing (cioè della esternalizzazione) delle attività lavorative è fenomeno diffuso nelle pratiche del management moderno. Sia privato che pubblico.
Il fenomeno inizia a diffondersi già negli anni '70, ed oggi è esteso e praticato fino al parossismo.
La NewCo della FIAT cosa è se non l'esempio della separazione del rischio del lavoro dal capitale?
Persino le stesse cooperative (che sono le realtà organizzative che le grandi aziende private e i servizi statali utilizzano in esternalizzazione di alcune attività necessarie alle attività produttive e di servizio) sono in esse stesse separate fra la società cooperativa madre, che detiene capitali finanziari immobili e mezzi necessari alla produzione, e la società cooperativa figlia che racchiude la massa lavoratrice che dai contratti della cooperativa madre dipende in forme esclusive.
Le cooperative, che quando nacquero nel loro intento c'era quello di unire il rischio del capitale con il lavoro, oggi sono ridotte solo ad una funzione contabile di riduzione dei costi del personale, oltre che di deresponsabilizzazione organizzativa del management, che così può unicamente concentrarsi solo sui fattori della resa di output e non su quelli della più complessa organizzazione del fare impresa, ovvero della resa di outcome (e che quindi va a determinare anche la responsabilità sociale e territoriale del fare impresa).
La dequalificazione del lavoro passa tutta attraverso la dequalificazione della produzione e/o del servizio alla produzione. L'attenzione unica al contenimento dei costi ci ha fatto perdere di vista la qualità e la responsabilità del lavoro e dell'impresa, e quindi degli effetti di esso sulla produzione (di beni e servizi). Questo accade quando al management sono richiesti solo risultati produttivi e non risultati industriali. Questo accade allo Stato quando alle cooperative del settore socio-sanitario vengono richiesti solo risultati contenitivi e non sociali e sanitari. Questo accade quando l'uomo, ogni uomo, scompare nell'universo inqualificato del numero. Viene squalificato. E questa squalifica affolla gli oggetti che addobbano le nostre case. Affollano la nostra relazione di comunità che attraverso lo Stato trova organizzazione giuridica.
Non appaia, quindi, strano che nei video che seguono siano forme auto-organizzate di sindacalismo a protestare, con accenti idiomatici e colori di pelle diversi dai nostri. Il sangue viene solo dopo, e pure su quello c'è chi ritiene che il colore sia differente.
martedì 17 luglio 2012
RIFIUTI UMANI
La città di Leonia rifà se stessa tutti i giorni: ogni mattina la popolazione si risveglia fra lenzuola fresche, si lava con saponette appena sgusciate dall'involucro, indossa vestaglie nuove fiammanti, estrae dal più perfezionato frigorifero barattoli di latta ancora intonsi, ascoltando le ultime filastrocche dall'ultimo modello d'apparecchio.
Sui marciapiedi, avviluppati in tersi sacchi di plastica, i resti della Leonia d'ieri aspettano il carro dello spazzaturaio. (...) Più che dalle cose che ogni giorno vengono fabbricate vendute comprate, l'opulenza di Leonia si misura dalle cose che ogni giorno vengono buttate via per far posto alle nuove. Tanto che ci si chiede se la vera passione di Leonia sia davvero come dicono il godere delle cose nuove e diverse, o non piuttosto l'espellere, l'allontanare da sè, il mondarsi di una ricorrente impurità.
Le città Invisibili - Italo Calvino
La gara di quale fra le città d'Italia "differenzia" di più i rifiuti inscena e riproduce paro paro la dimensione di senso della modernità dell'"utile" e dello "scarto", dell'ordine - sociale - e del rifiuto - umano.
venerdì 18 maggio 2012
L'IDEALE PER IL FILOSOFO, OGGI - di Leonardo Tinelli
Volentieri riceviamo e pubblichiamo questo scritto di Leonardo Tinelli
L'IDEALE PER IL FILOSOFO, OGGI, ammesso che ancora
abiti da queste parti,
è riuscire a lasciare
intatto il mondo; sì avete inteso bene, si tratta per chi comprende di lasciare
scorrere le cose per come sembrano figlie di una razionalissima procedura di
trasformazione rimodernizzante, impossibile da fermare. Tanto compromissiva da
non potersene ritenere se non oggetti in permanente modificazione positiva.
Anche la peggiore delle
trasformazioni inquinanti, alla fine, sarà considerata una risorsa e bisognerà che
i filosofi diffusi, il numero infinito di pensatori razionalisti, portando la
lieta novella ne esaltino, per ogni angolo del mondo, la nuova incontrastata
positività!
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