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sabato 22 febbraio 2014

Matteo Renzi al baffetto

Agnolo Bronzino - Ritratto di un giovane uomo con un cappello e una piuma , 1555


Scrivere che ve lo avevamo detto, anzi scritto qui, è stucchevole. Ma, nel panorama parolaio e irriflessivo che connota l'esercizio di scrittura dei blogger, qui abbiamo preferito "ragionare" piuttosto che specchiarci. E così, oggi alla luce della formazione del governo di Matteo Renzi, il titolo di questo post è quanto di più appropriato possa indicare il piatto servito dalla cucina politica italiana. Dopotutto, Renzi si era da tempo reso conto che far fuori Letta, per i motivi che scrivemmo qui, era necessario affinchè non finisse cucinato anch'egli. E che era d'obbligo indossare i baffetti.
Ora proverà a finire, come Presidente del Consiglio, il lavoro cominciato assieme al suo migliore alleato e dissimulato nemico di partito. Ma dovrà vedersi bene le spalle. E le precauzioni sono state prese accuratamente, imbalsamando la neoformazione politica NCD in ministeri in parte di favore (ma in ristrettezze economiche) e in parte caldi o che rischiano di diventarlo. E' riuscito anche a zittire Squinzi, che si avvia con questo governo a mordersi la lingua per il tempo che gli resta come rappresentate nazionale degli industriali di Confindustria. Il resto della compagine ministeriale è fatta da uomini del banco. E il banco vince sempre, se i croupier è bravo.

giovedì 19 dicembre 2013

La favola di Cerbero

Alex Majoli - India, fabbica tessile
Matteo Renzi ha fatto un discorso di sinistra, dichiarò Angelino Alfano, e a noi ci sta bene. Come a dire che non ci sono contenuti politici in campo, ma unicamente contrapposizioni funzionali al posizionamento all'interno dell'arena della contesa politicista corrispondenti alla segmentazione del mercato elettorale. Nulla di più che l'assenza completa di metodo, l'imperio del nullafacente e nullapensante. Tanto è vero che Renzi è subito ricorso a riparare quella che deve essere apparso uno scivolone di sinistra, con le sue ultime dichiarazioni sulle politiche del lavoro da adottare per i neoassunti. Così che nello scenario tattico del posizionamento strategico di marketing elettorale il confronto avvenga sulla presenza o meno di capelli sul cranio e non per quanto dentro vi frulli e si manifesti all'uditorio elettorale ormai disorientato e ridotto a semplice consumatore della democrazia.

venerdì 4 ottobre 2013

Lui in Persona è... un grande!

Di Rudolf Hausner Gelber Narrenhut 1955


Lui in Persona, che vi abbiamo presentato in questo altro post,  è... un grande. Così disse - dopo la dichiarazione di voto al Senato di egli - Enrico Letta, un politico che esercita la professione di portavoce del potere da quando era imberbe, e null'altro sa fare. E da buon discente, ha appreso dalle lezioni di come bisogna coprire per bene la bocca quando parla, salvo quando si renda necessario che il suo labiale venga letto. E lo dice, il Natus Post, che Lui in Persona è un grande  rivolgendosi ad Angelino Alfano, colui che riesce a malapena a prenderne il testimone ma che è immensamente amato da Lui in Persona, così tanto amato da lasciarsi sacrificare per il bene della Creatura.