sabato 22 febbraio 2014

Matteo Renzi al baffetto

Agnolo Bronzino - Ritratto di un giovane uomo con un cappello e una piuma , 1555


Scrivere che ve lo avevamo detto, anzi scritto qui, è stucchevole. Ma, nel panorama parolaio e irriflessivo che connota l'esercizio di scrittura dei blogger, qui abbiamo preferito "ragionare" piuttosto che specchiarci. E così, oggi alla luce della formazione del governo di Matteo Renzi, il titolo di questo post è quanto di più appropriato possa indicare il piatto servito dalla cucina politica italiana. Dopotutto, Renzi si era da tempo reso conto che far fuori Letta, per i motivi che scrivemmo qui, era necessario affinchè non finisse cucinato anch'egli. E che era d'obbligo indossare i baffetti.
Ora proverà a finire, come Presidente del Consiglio, il lavoro cominciato assieme al suo migliore alleato e dissimulato nemico di partito. Ma dovrà vedersi bene le spalle. E le precauzioni sono state prese accuratamente, imbalsamando la neoformazione politica NCD in ministeri in parte di favore (ma in ristrettezze economiche) e in parte caldi o che rischiano di diventarlo. E' riuscito anche a zittire Squinzi, che si avvia con questo governo a mordersi la lingua per il tempo che gli resta come rappresentate nazionale degli industriali di Confindustria. Il resto della compagine ministeriale è fatta da uomini del banco. E il banco vince sempre, se i croupier è bravo.

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