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lunedì 25 giugno 2012

mercoledì 9 maggio 2012

LA LENTA (TROPPO LENTA) MARCIA VERSO IL FUTURO

Una delle cose che più mi sconcerta è l'inesorabile lentezza dei mutamenti in atto. Da più di un decennio ho la netta sensazione che tutto sia scritto, ma in pochi siano davvero in grado di leggere e interpretare.
Le dinamiche economiche e sociali sembrano incanalate lungo i solchi tracciati a suo tempo dallo scoppio della bolla del dot com, che alla fine degli anni ’90 segnò il tramonto rovinoso della new economy, una breve stagione di ingiustificata euforia finanziaria che rifletteva l’utopia transumanista di una tecnologia risolutiva per le sorti del Mondo.
Il “villaggio globale” teorizzato dal sociologo canadese Marshall Mc Luhan nel 1968 sembrava prendere forma definitiva (e intrinsecamente positiva), grazie all’idea di un Web orizzontale, nuova frontiera di uguaglianza e cooperazione capace di riempire almeno in parte l’immenso vuoto ideologico lasciato dallo sgretolamento delle dottrine socialiste. Ma questa nuova illusione lasciò ben presto il posto a una concezione verticale della Rete, dove poche grandi compagnie detengono un dominio assoluto e insindacabile.