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giovedì 24 aprile 2014

IL BOY (scout) al comando - di Leonardo Tinelli


Ilya Chashnik -  Suprematismo , 1920


IL BOY (scout) al comando, segue la via tracciata. Ma quando questa sfocia nel campo e non si sa se veramente si tratti di uno sfociare o di un cominciare a consentire un passaggio nuovo, la situazione si ingarbuglia a tal punto da indurre l’abbandono del piglio guerriero di chi conduce intrepido e mestamente disporsi ad alzare le tende per la notte.

domenica 13 ottobre 2013

La pena di vita



Rifletto sul fatto che nell'ordinamento giuridico italiano non esiste più la pena di morte, nonostante alcune argute, direi anzi argutissime, intelligenze provenienti da un non so quale far west, ne caldeggino, di volta in volta se ne presenti loro una succulenta occasione, una celere reintroduzione.

L'ordinamento giuridico italiano contempla altre misure restrittive della libertà personale, com'è noto.

Ma le fattispecie reali superano sempre la previsione normativa, lo sa ogni operatore del diritto.

Muore Erich Priebke, condannato fino all'età di cent'anni alla pena di vita. 

Giuliet

venerdì 4 ottobre 2013

CHE UN CAPO POLITICO - di Leonardo Tinelli

CHE UN CAPO POLITICO
subisca una condanna definitiva e consistente senza alcuna ombra di malversata giustizia è quasi impossibile che possa realizzarsi. Se poi il capo politico si chiama S. Berlusconi e il luogo dove si concretizza l’impossibile circostanza è l’Italia, allora si potrebbe giustificare tutto e altro ancora...



lunedì 16 settembre 2013

L'industria carceraria negli Stati Uniti: il grande business o una nuova forma di schiavitù?

John Trumbull (1756-1843), studio dal vero - Nudo maschile , c. 1795-1796

Le organizzazioni per i diritti umani, così come quelle politiche e sociali, stanno condannando quello che dicono sia una nuova forma di sfruttamento disumano negli Stati Uniti, dove una popolazione carceraria di 2 milioni di persone - per lo più neri e ispanici - stanno lavorando per varie industrie per una miseria di paga. Per i magnati che hanno investito nel settore della prigione è stato come trovare una miniera d'oro. Essi non devono preoccuparsi degli scioperi o pagare l'assicurazione di disoccupazione, le vacanze o il tempo straordinario. Tutti i loro operai sono a tempo pieno, non arrivare mai in ritardo sul lavoro o non si assentano a causa di problemi familiari. E inoltre, se a loro non piace la paga di 25 centesimi l'ora e rifiutano di lavorare, vengono rinchiusi in celle di isolamento.

giovedì 8 agosto 2013

Disoccupazione maschile e violenza contro le donne

de formato foetu’ 1631 di giulio casserio (ca. 1552-1616)


L'Europa, tradizionalmente ed in particolare quella meridionale, ha sempre avuto tassi di disoccupazione femminile più alti di quelli maschili. Ma adesso sembra che le tendenze, almeno in alcuni Paesi europei, si stiano modificando.


venerdì 2 agosto 2013

Adolescenti in Russia





 Il video qui postato riprende un adolescente di 15 anni russo attirato da un gruppo di coetanei sedicenti "combattenti pedofili" dei gruppi nazisti russi. Attraverso un falso annuncio hanno adescato questo ragazzo che andava a prostituirsi da "Zio Dima", prostituzione omosessuale. Huffington Post ne ha scritto e mostrato il video.

martedì 23 luglio 2013

L'Olanda dell'Asia

L'immagine sopra  riprende una prostituta, Hashi, di 17 anni.
Abbraccia un Babu, il suo "marito", dentro la sua piccola stanza nel bordello di Kandapara in Tangail, città nord-orientale del Bangladesh. 

sabato 13 luglio 2013

L'Inqualificabile




 "Da oggi esistono solo figli senza aggettivi." - Queste le parole di Enrico Letta durante la Conferenza Stampa del Governo da Lui presieduto sul Consiglio dei Ministri n° 14 (12.07.2013)
Nasce la categoria de l'Inqualificabile.

P.S.
Nessun giornalista, a fine della conferenza stampa, ha fatto una domanda.

venerdì 28 giugno 2013

Tutti uguali difronte alla legge? Se il matrimonio omosessuale fosse retorica conservatrice?



Nel globo terraqueo un Paese a turno ricopre il ruolo di avamposto dei diritti civili degli omosessuali e delle lesbiche. Il 2013 questo ruolo lo ricoprono gli Stati Uniti, con le sentenze della Corte Suprema in favore dell'abrogazione della legge federale del 1996, approvata dal Congresso e poi dopo qualche mese promulgata da Clinton, la quale non consentiva alcun tipo di matrimonio omosessuale (che di fatto in molti Stati dell'Unione erano già regolamentati e previsti) poichè veniva chiaramente indicato nella lettera che l'unico matrimonio riconosciuto era e sarebbe stato solo quello etero. Vedi come ne da notizia brevemente il Corriere
Insomma, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha sentenziato ultimamente (contrariamente a quanto avvenuto con altre sentenze negli anni precedenti) che il matrimonio non è solo quello eterosessuale. Lo stesso Obama si era fatto promotore, durante la seconda campagna elettorale per la riconferma alla Casa Bianca, dell'abrogazione della legge promulgata dall'allora Presidente Clinton. Di più, persino la moglie di Clinton aveva fatto appelli precisi per la sua abrogazione, e aveva anche attivamente promosso il referendum in California (chiamato Proposition 8) affinchè una delle leggi più restrittive a riguardo fosse abrogata. Il referendum fu vinto da coloro che volevano fosse conservata la specificità eterosessuale del matrimonio, ma poi una serie di sentenze prima della Corte Nazionale della California e poi questa Federale hanno dichiarato l'incostituzionalità della Prop 8.

martedì 25 giugno 2013

Cos'hanno in comune Bosnia, Bulgaria e Brasile?



Ne abbiamo cominciato a tracciare un abbozzo argomentativo nel post Lo Spirito del Paese dei Balocchi e il Marchingegno del Miracolo.
In quel post scrivevamo per indicare la fame di identità che sta attraversando ogni angolo della Terra:
E' la vittoria "critica" della modernità, della permanenza ossessiva della crisi, dell'egemonia del marchingegno della civiltà industriale avanzata, dove in apparenza (in appariscenza) i singoli individui possono sviluppare la propria rappresentabilità identitaria, mentre ciò che accade di fatto è il loro occultamento. Migliaia di pinocchi dispersi nel cosmopolitismo dell'esilio, vanificati in lussuose e lussureggianti rappresentazioni di sè, affidati completamente alla cura altrui di sè e parimenti avvertitesi come uno indipendente dall'altro.
L'estraniazione della possibilità realizzatrice dalle mani degli uomini configura identità estranee dalle conseguenze delle proprie azioni, corpi irresponsabili che necessitano permanentemente di tecniche per rifuggire dalla gravità delle proprie indeterminazioni, siano essi i consumi smodati di alcool e droga siano anche i moralismi e i libertinaggi che coesistono come lavacri delle nostre false coscienze. Non sono più gli esiti delle nostre azioni il piano di ricomposizione delle identità, ma la distribuzione eterodossa dei meriti verso coloro che sono i viziosi più zelanti, nel lavoro come nella vita extralavorativa.
L'articolazione viziosa del riconoscimento delle appariscenze soggettive è la questione di tutte le modernità e della globalizzazione della "emergenza" del soggetto. Chiunque esso sia, lavoratore o cittadino.

Il post che segue, la cui fonte (presente nel nostro blogroll) troverete a fine lettura, ci sembra una scrittura adeguata della ricerca del filo sottile che unisce i fenomeni popolari di rivolta che stanno trasversalmente interessando diverse aree del globo.
Buona lettura.

venerdì 14 giugno 2013

Ci pisciano in testa e ci dicono che piove - di R. A. Rivas

Yama, 8-Lhasa, Tibet da Phil Borges , 1994

Questo Post, preso da Corretta informazione, fa il paio nel titolo con quanto letto stamattina in un altro che dichiarava che non è ormai già più così: ci pisciano in testa e ce lo dicono. 
Per N.O.I. non è cosa nuova, dato che della lucidità di Josè Saramago abbiamo goduto. Così come sappiamo che tanti sono i dispositivi di controllo.


CIÒ DI CUI BISOGNA SAPERE E PARLARE: LA SPESA IN ARMAMENTI

di R. A. Rivas*

domenica 9 giugno 2013

Gli orfani sociali di Odessa

Charles Sprague Pearce - Momenti di pensosità, 1882
Ai margini dell'Europa, ad Odessa in Ukraina, 3.000 bambini vivono per strada. Provengono dallo stesso Paese, o dalla Bielorussia, dalla Moldavia, dalla Russia. E sono solo la punta dell'iceberg, ciò che non sfugge alle statistiche ufficiali di una città che in 30 anni ha quadruplicato la sua popolazione, oggi di 1.000.000 di abitanti.
Occupano case distrutte ed abbandonate, o si rifugiano nei sotterranei della città, negli opifici dismessi. Ogni giorno lottano per la sopravvivenza e per mangiare. Molto spesso sono alcolizzati e drogati. Se non riescono a trovare un lavoro di espedienti, sono costretti a rubare o a prostituirsi. Si ammalano di malattie infettive, si infestano di pidocchi e acari della scabbia. Non vanno a scuola, non sono di nessun interesse per le politiche sociali.
Come li definisce il fotografo Michal Novotny di Praga, le cui foto potete vedere cliccando qui, sono orfani sociali.

venerdì 7 giugno 2013

UNO STATO DI COSE: ovvero uno Stato di diritto di meno


Uno Stato di Cose from GRUPPO FARFA on Vimeo.


Il video di sopra,  reso pubblico sul web 1 mese fa, è girato fra gli espulsi di ogni colore della pelle, e non ha bisogno di nessun commento preliminare. Sono 45 minuti circa che vogliono documentare, dopo i fatti di Rosarno di pochi anni fa e conseguente manifestazione del 1 Marzo 2010 dei migranti, la situazione del lavoro in agricoltura, delle politiche di accoglienza ed integrazione dei migranti, dei diritti di cittadinanza che non ci sono. E tanto altro, dalla voce diretta del popolo. Quella che ancora resta inascoltata, e che pone l'efficace domanda "a chi giova questo permanente stato di emergenza?".
Un tour nel Meridione del lavoro di tutte le latitudini, che non riguarda solo i migranti ma anche gli italiani. I furori non hanno un colore privilegiato.

mercoledì 29 maggio 2013

Sopravvivere per agitare




Il video che avete visto quale "volontà di potenza" indica? 
Il titolo di questo post lo prendiamo a prestito da un post di un altro blog, il cui video allegato ci appare significativo.
E per evitare superflue polemiche precisiamo che qui già abbiamo difeso il diritto all'assistenza sanitaria per l'interruzione di gravidanza.  Non difendiamo, però, coloro che hanno disapplicato alcune significative istanze che nella 194 erano previste e che sono rimaste lettera morta, mentre continuano a dichiararsi obiettori con la canna ancora fumante in mano per altre questioni. Ma soprattutto lottiamo contro ogni istanza che vuole mortalmente funzionalizzare la vita e l'esistenza vitale. 
E' di incoerenza che le civiltà muoiono.

giovedì 16 maggio 2013

L'importazione delle morti

In Cambogia crolla una fabbrica di scarpe, ed ancora una volta donne e uomini, spesso ancora adolescenti, sono le vittime di questa logica produttivistica ed economicistica protocapitalistica ed ottocentesca che sta attraversando e soffocando l'intero globo.

giovedì 9 maggio 2013

Gli Insignificanti

via lightbox.time.com
Il 25 Aprile scorso in Bangladesh, alla periferia della capitale Dhaka, una fabbrica di vestiti crolla.
Questa foto è stata scattata da Taslima Akhter.
Dice:
ogni volta che ripenso a questa foto, mi sento a disagio, e mi perseguita. E' come se in questo ultimo abbraccio queste persone mi dicessero, noi non siamo solo un numero, non siamo solo manodopera a basso costo e persone con una vita a basso costo. Siamo esseri umani come voi. La nostra vita è preziosa come la vostra.
Il bilancio delle vittime è di 750. Un numero, come quello delle nostre taglie di vestizione.

sabato 2 marzo 2013

Pensieri di una mamma davanti alla sentenza Thyssenkrupp




La madre di Matteo Valenti, 24 anni, morto nel 2004 in una fabbrica di cere a Viareggio, era a Torino per la sentenza sulla Thyssenkrupp e ci ha inviato questo intervento
di GLORIA PUCCETTI *

domenica 10 febbraio 2013

RIPRENDIAMOCI LA DIGNITA'


Così titola il Corriere online oggi, 10 Febbraio 2013. Uno su cinque, ovvero il 20% delle occupazioni andate perse, è "under 35" (che per un Paese provinciale come il nostro impastare un po' d'inglese nell'italiano da 300 vocaboli al massimo tutti di derivazione televisiva, fucina della neolingua degli italioti, fa sempre figo ed integrazionista). L'articolo lo potete leggere qui, se è d'interesse. Ma è un'altra la questione, anzi le questioni di cui invece noi, adesso, vogliamo scrivere. Per la precisione. 

sabato 22 dicembre 2012

LA TRAGEDIA DELLA GRECIA.

Solo la vergogna dovrebbe assalire questa Europa. 
Pochi se non nessun giornale italiano riporta quello che sta accadendo in Grecia, ripiegati come sono a raccontare delle frottole di personaggi politici che oltre la beffa stanno adesso impersonando le comiche finali: un governo si dimette senza che un Parlamento lo abbia sfiduciato, e un Presidente della Repubblica che di rito sentirà i partiti e gruppi parlamentari. Molto probabilmente per brindare alla tragedia della democrazia che si sta consumando in Italia ed in Europa tutta.

Georg Pieper è un traumatologo. Viaggia per l'Europa dovunque le sue abilità sanitarie lo richiedono. Prima di finire in Grecia, è stato a Oslo e a Utopia, città norvegesi dove ci sono stati gli attentati. E' l'Emergency dei Paesi europei.