sabato 2 marzo 2013

Pensieri di una mamma davanti alla sentenza Thyssenkrupp




La madre di Matteo Valenti, 24 anni, morto nel 2004 in una fabbrica di cere a Viareggio, era a Torino per la sentenza sulla Thyssenkrupp e ci ha inviato questo intervento
di GLORIA PUCCETTI *
La legge è uguale per tutti?  Una pagina esemplare della giustizia italiana, quella della procura di Guariniello dello scorso anno, frantumata in pochi istanti stamane a Torino.
Dopo la lettura della sentenza le madri dei ragazzi scomparsi e tutti i familiari presenti hanno gridato, impotenti, di fronte alla riduzione delle pene e alla cancellazione del dolo
L’introduzione del dolo sul caso Thyssenkrupp era stato un precedente unico e giusto, partorito dal pool di Guariniello, dopo attenti studi sulle politiche aziendali della dirigenza, era stato come una fiaccola in fondo al tunnel nero dei morti sul lavoro. Ci aveva fatto sperare che la giustizia può vincere sulle logiche del profitto e su un tema così difficile e mal governato dalle nostre leggi sull’omicidio colposo che umiliano i familiari delle vittime,  li inducono in uno stato di prostrazione e dolore inenarrabili.

Oggi è stato cancellato e tutti i presenti non volevano abbandonare l’aula del tribunale, quasi come se aspettassero che qualcuno spiegasse loro come è stato possibile, quasi come se, restando lì, qualcuno potesse rassicurarli che quello che era successo non era vero.
Guariniello ha comunque ribadito che la condanna a 10 anni è un caso unico nella storia di questi incidenti, considerati sicuramente di serie “b”.

Ma per tutti noi non è sufficiente. Dietro la cancellazione del dolo c’è la sconfitta di una morale che deve 

riportare il lavoro alla sua dignità e il lavoratore nei giusti binari della protezione e del rispetto per la sua vita. Non ci basta, perché la mancanza di coraggio nel difendere il dolo potrebbe diventare un esempio negativo per tutti i processi che si svolgeranno nei prossimi mesi e che aspettano una giustizia vera e non una pagliacciata.

*Gloria Puccetti
Comitato Matteo Valenti (morto a 24 anni, a Viareggio, nella ditta di cere in cui lavorava da 20 giorni) 
Presidente del Coordinamento Nazionale “Noi non dimentichiamo”

Tratto dall'edizione della Repubblica di Firenze (clicca qui per l'originale)


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