domenica 19 maggio 2013

Cip & Ciop

E' infatti questo il nomignolo con cui Franceso Verderami, oggi, sul Corriere della Sera a pag.5, indica scherzosamente il duo Letta Alfano di governo.






                                                                                                                      E di questi due esponenti di governo, presidente e vicepresidente del consiglio dei ministri attuali,oggi abbiamo i primi provvedimenti di governo:

Imu su prima casa sospesa 
Cassa integrazione rifinanziata

Bene, bravo, bis. Ma mica poi tanto



Questi due primi provvedimenti, infatti, appaiono piuttosto la prova provata che governano due destre conservatrici; e che, entrambe, nel primo provvedimento simbolico adottato dal governo, hanno teso a salvaguardare le proprie rispettive Rendite. Senza mutare niente sopra le scelte economiche nazionali di fondo che restano le stesse.

Cosa si intende dire?



che la prima casa di abitazione (a dimensione standard) non debba forse essere fiscalmente esentata; o che chi rimanga senza lavoro non debba forse venire sostenuto dallo Stato? Affatto, evidentemente.
Ma di farne la cifra di un governo ci corre. Ed anche molto.

Potevano essere anche il secondo di provvedimento, di governo, evidentemente. Ma il  primo provvedimento simbolo doveva essere un altro:
quello di gettare ogni forza e risorsa in direzione della recuperata speranza di Lavoro equo.

Proviamo infatti a fare di conti sull'Imu sospesa (che per inciso <sospesa> non vuol per niente dire revocata, almeno per ora; un po' come se il condannato vedesse sospesa la propria esecuzione e ne concludesse solo da questo: m'hanno liberato);
E ove abolita fosse, il disoccupato, od il reddito modesto, ne ricaveranno un risparmio annuo personale di qualche centinaia di euro l'anno (ove, quella di casa <standard> non fosse già esente); meglio di niente, evidentemente.
Meglio di niente, infatti. Certamente.
Ma che sarebbe accaduto se, quel medesimo beneficiato dalla attuale sospensione dell'Imu,
si fosse visto invece immediatamente detassare del 40% (in un biennio), il reddito da lavoro o la pensione come tranquillamente si poteva fare semplicemente disboscando la Rendita parassita tuttora ampiamente annidata entro la spesa pubblica attuale?

A lume di profano sarebbe immediatamente accaduto che, quell'occupato od occupata, o pensionato o pensionata normale,  si sarebbe visto incrementare, di qualche centinaia di euro lo stipendio, o la pensione: ma stipendio o pensione così incrementato non una volta l'anno, ma stabilmente, e per sempre, OGNI MESE.
Mentre il disoccupato o la disoccupata attuale  (probabilmente già forse Imu esente) avrebbe potuto  assai concretamente sperare proprio dalla detassazione in un notevole riassorbimento di disoccupazione attuale. E quindi ragionevolmente sperare in un proprio ritrovato lecito reddito equo magari di 1000 euro mese.

A parere nostro da profani, così per dire, quale provvedimento SIMBOLICO immediato avrebbe scelto la stragrande maggioranza del nostro popolo italiano?


E allora, perché una delle due destre nostre attuali avrebbe invece scelto l'Imu come primo  provvedimento <simbolo> di riconciliazione col proprio elettorato potenziale (senza spendere niente, peraltro, visto che ha sospeso e non abolito)?
Perché l'Imu è anche il simbolo del tradimento precedente avvenuto tramite Monti; il quale governo Monti, dinanzi ad un paese intero sostanzialmente senza fisco, aveva con l'Imu messo una patrimoniale sopra l'unico bene non occultabile (invece di riformare il Fisco). La minoranza elettorale che si raccoglie attorno al centro destra di Destra non l'aveva perdonato: il tradimento di chi sosteneva Monti in parlamento. Il tradimento di vedersi tassato sull'unico bene proprio che non poteva venire eluso. 

Ciop ora rimedia con la promessa che non lo farà più. O che almeno ci prova, non avendo abrogato ma solo rinviato.
                                                                                 

E se controlli oltre metà dei Media, può già evidentemente bastare anche solo il profumo dell'arrosto, pur se il piatto individuale rimane ancora desolatamente vuoto.
Per inciso, ci trastullano a dirci che l'edilizia sia ferma solo per colpa dell'Imu sulla prima casa (Imu che va comunque abolita per principio sulla prima casa standard). 
E' venuto però mai in mente a nessuno dei potenti che l'edilizia possa essere ferma perché italiani ed italiane normali non trovano più credito bancario per comprarsi casa eventualmente o risanare e ristrutturare  l'abitazione propria ove già esistente?
Si, probabilmente risponderebbero, a richiesta. E' colpa grave anche delle banche.
Che bello trovarci su qualcosa d'accordo, risponderemmo in tanti.

E di chi sono però la stragrande maggioranza delle attuali banche italiane? 

sono delle Fondazioni, ecco pronta la risposta eventuale. Ma da chi risultano controllate le Fondazioni bancarie chiederebbero ancora i più pignoli? a larghissima prevalenza dagli Enti locali (Comuni, Provincie, Regioni). E chi controlla le maggioranze negli Enti locali italiani insisterebbe l'incontentabile di turno? ma che sorpresa, le controllano le attuali forze politiche italiane di maggioranza come di opposizione, in varie loro rispettive percentuali d'influenza territoriale.
Accidenti, ma allora, alla fine della corsa, la stragrande maggioranza delle banche italiane, e quindi il credito nazionale bancario, risulta che lo controllano i partiti attuali italiani. Ancora loro. Anche qui. Ma sono ovunque. Per non provvedere sostanzialmente a niente......
Eastern Grey Squirrel in St James's Park, London - Nov 2006 edit.jpg
E Cip, dove ha invece collocato il primo proprio gesto simbolico governativo di sperata riconciliazione con la propria rispettiva minoranza di elettorato?
sul rifinanziamento della Cassa integrazione a chi perde lavoro e diviene disoccupato.
Bene. Ma siamo proprio sicuri che sia stato fatto così bene?
Intanto da dove sono venuti i fondi per il rifinanziamento?
INCREDIBILE a dirsi: hanno saccheggiato le già esigue risorse di bilancio dedicate al lavoro sperato.
Eccolo infatti da dove vengono le risorse destinate a chi si vedrà disoccupato:
<<(...) Il miliardo stanziato ieri viene dal meccanismo che dovrebbe premiare la produttività, anche se il governo promette che i fondi saranno reintegrati, dalla formazione professionale, dai fondi europei per il Mezzogiorno, da quelli usati per le emergenze ed altre voci ancora. (...) >> da Lorenzo Salvia su Corriere della Sera, pag.3, del 18 maggio 2013.

SPETTACOLARE, VERO?

Tradotto in italiano questo provvedimento, infatti, confessa tutta intera la scelta politica economica che reca:
l'altra destra di governo si rassegna alla disoccupazione, anzi, la favorisce. Perché saccheggia dal bilancio attuale dello Stato proprio le poche voci che dovrebbero favorire il riassorbimento della disoccupazione esistente. 
Tali risultano infatti formazione professionale, sostegni europei al Mezzogiorno d'Italia, fondi per emergenze).
Dunque, appunto, pare indiscutibile che l'altra attuale destra di governo prova a riconciliarsi con una parte del proprio elettorato, pesantemente colpito anche essa da Monti, rifinanziando l'assistenza al disoccupato; ma lo fa a danno dell'incremento stesso del Lavoro sperato.
E i Sindacati risultano esprimere <qualche dissenso> sulle voci usate per il rifinanziamento. Poveri noi, se non si sciopera su questo, cioè sulla demolizione dei pochi strumenti presenti per favorire Lavoro, quando si sciopererà mai su una scelta di governo?


E se invece, pur accanto a sostegno doveroso a chi momentaneamente perde Lavoro (ma diversamente rifinanziato) si fosse - come gesto <simbolo> subito abbattuta del 50% l'Irap (folle tassa criminosa sopra gli occupati aziendali); e contemporaneamente si fossero abbattuti subito del 6% (3% annuo per un biennio) gli oneri sociali attuali sul Lavoro, non si sarebbe invece buttata l'intera scommessa governativa <simbolica> sulla volontà di ricreare Lavoro permanente e in grandi numeri finanche?
Perché pare evidente che da un lato si sarebbe effettivamente rianimato il Mercato con la maggiore disponibilità di reddito individuale permanente; e, dall'altro di lato, si sarebbe data una grande spinta al recupero di competitività aziendale abbattendo fortemente i costi del lavoro senza ottenerlo come sempre, in questo ultimo ventennio, esclusivamente a danno del salario percepito.
E le aziende fortemente detassate nei ricavi e di costi del Lavoro, non sarebbero forse state indotte a rinunciare a fabbricarsi qualche beneficio obliquo magari espellendo ininterrottamente il Lavoro anche quando non fosse l'unico rimedio interno?

Ma i frutti avvelenati, incartati con cura, da attendersi da questo medesimo governo, non paiono finiti.
Proposta mirabolante avanza infatti a seguire, tra le foglie:
detassiamo totalmente il costo di giovani lavoratori neo assunti
Benissimo. Ma mica poi tanto.

Proviamo a guardare cosa ne sarebbe lo scenario eventuale senza altri interventi positivi sul Lavoro.

Io, azienda, avrei la possibilità di assumere dipendenti senza alcun altro mio costo che un piccolo salario. dunque, ne approfitto. Ma poiché in Recessione grave, che permane, non mi occorrono un numero maggiore di occupati, cosa faccio per usufruirne?
pare chiaro: licenzio progressivamente occupati attuali; si proprio i più anziani, per sostituirli con dipendenti <giovani> divenuti senza miei costi attuali. Ma quei dipendenti licenziati non sono ancora in età della pensione a causa dei recentissimi provvedimenti di Monti....Accidenti, stanno fabbricando <esodati>. Quei medesimi più anziani si ritroverebbero infatti prima trattenuti al lavoro dalla crescita d'età necessaria per la pensione; e, poi, messi fuori anche senza l'età della pensione. La Rendita parassita, se non la smonti, infatti, non si smentisce mai....

I neo assunti giovani li puoi - e anzi li devi - aiutare a trovare lavoro con compatibili incentivazioni; ma non con un <rovescino> che cambi solo l'età dei disoccupati nazionali.

Ma insomma, questa prima simbolica decretazione di governo, non reca neanche un aspetto positivo?

Certo che si.

Ha  tolto lo stipendio integrativo da ministro a quei ministri che siano anche deputati. Accidenti, che colpo, via circa venti stipendi aggiuntivi a ministri deputati.
Che botta alla spesa pubblica: abbiamo risparmiato presumibilmente, infatti, qualche centinaia di migliaia di euro all'anno. Anche se magari a spese del ministro che non dovesse essere ricco di famiglia e il quale, nella sua nuova dedita funzione, qualche spesa aggiuntiva da sostenere forse l'incontrerebbe. Ma che importa, lo stipendio glielo integreranno magari gli sponsor di sempre. Magari con <vista Colosseo> dell'abitazione.
Intanto però, dietro a questo <colossale> risparmio sui costi della politica attuato dal governo come ulteriore proprio <simbolo>, i veri costi della politica attuale restano al caldo indisturbati:
incolume risulta infatti il finanziamento ai partiti che li ha corrotti in Finanziarie grasse; incolumi risultano i costi della politica territoriale che infatti, come si legge, neanche Fiorito il vitalizio regionale non lo perde; incolumi restano i costi della miriade di partecipate degli Enti territoriali dove si spartisce pubblico denaro abitualmente (per inciso, pochi giorni fa si leggeva che solo il Comune di Roma avrebbe circa 80 partecipate, oltre alle municipalizzate: ma cosa sarebbe questo Comune, l'IRI?)

Però, insomma, potrebbe dire il contribuente sfinito: ma almeno quei centinaia di migliaia di euro di spesa pubblica, ce li siamo risparmiati lasciando venti ministri squattrinati. Ce li siamo risparmiati?


Contrordine, compagni (si sarebbe detto un tempo): non abbiamo risparmiato neanche quello: pare infatti che quei <risparmi> suoi costi della politica  se li sia intanto allegramente ripresi il comitato di presidenza della Camera dei deputati. Il quale, pressoché contemporaneamente, come si legge, ha ritenuto di estendere la assistenza sanitaria integrativa agli amici ed amiche <personalissime> di inclinazioni altrettanto strettamente <personali> di deputate e deputate. Pare proprio che nel cambio, di squattrinare circa venti ministri, e gratificare di qualche privilegio sanitario alcune ed alcuni cooptati da nostri deputati e deputati, al saldo ci abbiamo rimesso una piccola fortuna. Come avrebbe detto qualche sboccacciato eventuale contribuente elettore? pare proprio che avrebbe commentato <cornuti e mazziati>.

Eccoli dunque, alla prova dei fatti simbolici iniziali, i nostri due Cip&Ciop nazionali delle due destre entrambe minoritarie nazionali. Cambiare perché non cambi veramente niente dei veri privilegiati dei poteri attuali.

Ma non si poteva fare meglio, non ci sono soldi che la Ue non ci concede niente.

Balle indecenti, di vagabondi di lotta e di governo. Solo a parole, beninteso.
Cosa ci legherebbe infatti le mani, sui soldi pubblici, a livello Ue attuale? l'impossibilità di superare il 3% di disavanzo tra entrate ed uscite sopra il bilancio annuale dello Stato. Perfetto. Ma quel 3%, inseguito all'interno di una pesantissima recessione nazionale, appare l'equivalente dello sperare di sfuggire ad un naufragio standosene aggrappati ad un canotto bucato. Più tempo passa, e più il canotto si riempie d'acqua così preannunciando la certezza di tirarti a fondo da annegato.
La nostra condizione di impegno al 3% attuale, inseguito entro una recessione attuale che rimanga tale, risulta nè più nè meno che quel medesimo canotto bucato.

Ma cosa accadrebbe se venisse adottata una drastica politica economica di detassazione al Lavoro e degli oneri d'impresa contemporaneamente? possiamo scommetterci che ci ritroveremmo già così fuori dalla Recessione già questo stesso anno, e ben oltre l'1% di sviluppo già il prossimo anno? C'è da scommetterci, che proprio questo avverrebbe.
E quel famoso 3% che oggi ci impicca? Prodigio! in presenza di uno sviluppo complessivo che ritorni, quel fatidico 3% di oggi s'è abbassato. Da solo. Senza che nessun governo c'abbia messo bocca.
E perché, il 3% si è abbassato, ed il canotto risulta riparato?
Perché lo sviluppo condiviso che riprenda, alza il pil nazionale (la produzione di ricchezza collettiva); e questa alza il gettito da maggiori affari e redditi, anche a fisco ribassato. E la crescita di gettito, riduce il disavanzo all'interno di un bilancio pubblico intanto ripulito anche di altro.
Ma non finisce il prodigio del ritorno allo sviluppo sullo Stato: d'incanto,  e di nuovo solo per questo, il differenziale debito pubblico/Pil si scoprirebbe che passa dall'attuale 130% dei risanatori bugiardi, al 125% almeno il primo anno, al 105% almeno già il secondo di anno, sotto il 100%il terzo di anno.
Ma siamo divenuti virtuosi, ci direbbero all'esterno: no, siamo soltanto rinsaviti, con meno mafie e tasse adesso a mangiare solo essi sul pubblico bilancio.

E perché mai non si fa? se porta bene e interrompe troppe sofferenze?
Perché due destre non possono separarsi dalla rispettiva componente di Rendita parassita risultata presente all'interno del loro stesso elettorato senza prima riformarsi esse stesse radicalmente al proprio interno od estinguersi.
Ecco perché non lo fanno. Perché non vogliono cambiare veramente politica economica e poteri ristretti di reciproco riferimento.

Certo, fortuna che c'è 5StelleSi, fortuna. Che si sentiva proprio la mancanza di una Terza  possibile destra italiana.
Terza destra? ma come ci si permette anche solo a pensarlo....

Ci si permette e come. E ci si permette adottando un antichissimo metodo di ogni agricoltore e non solo: se vuoi conoscere la vera natura di un albero, guarda i suoi frutti...

E che frutti propone il 5Stelle veramente, in mezzo a maschere e scherzi non sempre proprio lievi?
Decrescita: che ad una nazione in Recessione grave già da due anni, appare come suggerire la cura del digiuno ipocalorico ad un anoressico scompensato e a rischio della stessa esistenza dell'interessato. Da revoca della licenza sanitaria.
Reddito di cittadinanza: un sussidio a chiunque non lavori al posto della speranza di un lavoro personale vero. 
Se osservate bene, queste due misure, al di là della scenografia d'effetto, appaiono in concreto come i nuovi figli colti della rendita parassita di sempre.

Decrescita proposta come obiettivo, è infatti una meraviglia; visto che proprio questo ci regala la nostra Rendita parassita ormai da tempo. E se adesso ce lo propone un partito nuovo di zecca, allora andiamo in carrozza - pare proprio penserebbe la Rendita - senza nemmeno più dissenso.
Ce lo ricordiamo vero il Regime della lotta alle <plutocrazie occidentali> che affamano l'Italia? divenuto regime, appunto, il nostro Lavoro si accorse immediatamente che questo in Italia non valeva....
e che il regime non sarebbe infatti mai andato contro gli interessi ristretti di chi l'aveva portato al potere proprio per questo.

Quanto a Reddito di cittadinanza, ottima inclinazione di principio, pare nascondere tuttavia un grandissimo veleno (ove si trovino risorse). Sottintende, infatti, che un governo si muova nella convinzione che la propria disoccupazione di massa non sarà mai assorbita con le politiche economiche che segue: dunque deve tener bassa la tensione di chi la subisce e la subirà per sempre quella medesima politica economica. Dunque pagherebbe un sussidio per avere sudditi ben disposti invece che cambiare politica per restituire la speranza a tutti.


Un reddito di cittadinanza che, in effetti, andrebbe assicurato tuttavia c'è.
Nei confronti della Donna madre, come concorso dello Stato, appunto alla Donna madre, per un minimo di sicurezza permanente alla madre nel crescere i suoi figli. Ed alla madre per non essere mai totalmente in balia di chiunque, dentro e fuori casa, ancora oggi le possa minacciare:o fai così, o non mangi; né tu, né i tuoi figli...
Quel reddito di <cittadinanza> mirato, e finalizzato, avrebbe infatti l'indubbio valore e significato, di dire a chiunque malintenzionato: giù le mani dalla Donna italiana e dai suoi figli, perché entrambi sono sotto la tutela e il patrocino dell'anche loro Stato.

Una Terza destra di politica economica che non cambi niente: ci mancava solo questo nella deriva pluriennale nazionale.

Ma da noi, mai un partito o movimento che persegua il rilancio complessivo condiviso nel Lavoro equo, mentre intanto riforma una nazione intera per liberarla dalla Rendita che ci affama ancora oggi?

Piangiamo soltanto, dunque, sopra un nostro destino nazionale ingrato ancora adesso?

Le multicolori tante Destre italiane, di Lotta e di Governo, pare che meglio altro per sé non spererebbero.

Mentre pare ci dovremmo invece magari ricordare, un pochino tutti, che, alla fine, lo Stato siamo solo tutti noi; le Regioni siamo alfine solo tutti noi; i Comuni, siamo alfine tutti noi.
Dunque, se le cose non vanno, il rimedio appare l'unico di sempre: rimboccarci tutti assieme le <maniche> anche dalle più diverse provenienze, e ramazzare tutti assieme la comune casa divenuta inabitabile e indecente.

E la ramazza?
la partecipazione attiva - rigorosamente Non Violenta - di tutti noi alle scelte come alla loro attuazione, il coinvolgimento di tanti di noi nella politica positiva senza protettori e mantenuti, l'esercizio di tutti noi dell'individuale libero voto pari con la sua preferenza.
Un sogno? no, la riscoperta di una nazione vera.


Ci facciamo un pensiero, sfuggendo ad una angoscia oggi impotente che troppo spesso toglie anche la  voglia della vita a troppi di noi?

Buona giornata.

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preg.ma Corte Costituzionale,
come Ella anche ben vede e sa, di riformare la Legge elettorale nel senso della Costituzione vigente, chi ha potere anche attuale non ci pensa minimamente. Ma recuperare una Legge elettorale decente, e costituzionale, appare anche come la condizione essenziale per iniziare a riparare la comune nazione condivisa tutti assieme.
Che si fa, allora?
Cominciamo a separare le mosche dal miele.
Provvedano dunque loro e con più che fondata ragione e competenze.

Abroghino dunque la intera Legge elettorale vigente; e ripristino, nelle more, l'unica Legge elettorale ripristinabile da subito senza fare favori  a nessuno: quella che accompagnò sin dall'inizio e per molti anni la nostra attuale Costituzione.
Loro credono nei miracoli? hanno l'occasione di poterne innescare uno. Interamente laico, ma dai suoi effetti non meno virtuosi per tutti noi uomini e donne italiane.
Vogliono scommettere che, pressoché immediatamente, le tante nostre Destre attuali si riposizionerebbero, e si differenzierebbero anche, su rispettivi programmi veri? 
Perché, in una Legge elettorale ritornata a questo modo vera e leale con tutti, se lo immaginano cosa ci farebbe mai un Pd che volesse governare se rimanesse uguale, col 29% dei voti; e cosa ci farebbe mai un Pdl, se ambisse anche esso alla guida del governo, se rimanesse tale, col pur 34% che fosse dei consensi elettorali? e Grillo, credono che si disinteresserebbe  di aver perso ogni speranza di essere alfine lui ad arraffarsi l'intero parlamento con il premio attuale se non aggreghi un elettorato vero sopra il 51%?

Ci possono pensare?

O dobbiamo provvedere a fare tutto da soli, noi elettorato italiano nel suo intero, anche a ripristinare una legge elettorale costituzionale mentre si rilancia la nazione condivisa tra tutti?
grazie comunque dell'attenzione, cordialmente


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