venerdì 16 maggio 2014

La sorprendente... decrescita

di Zhao Kailin
Dopo aver fatto il diavolo a quattro affinchè fosse possibile passare all'incasso della presunta crescita economica così tanto ansiosamente attesa, Matteo Renzi deve incassare un altro gancio... economico, oltre quelli giudiziario che affatica il partito che dirige e le amministrazioni che controlla.
Chi ci segue ha già letto che su questi pixel non si assumono ansiolitici, e tanto meno ci si costruisce aspettative di primavera ad ogni spuntar di pallido sole.
Più volte abbiamo scritto che la situazione economica europea andava degenerando, ad eccezione della Germania che sostiene la propria crescita attraverso gli accordi economici internazionali con Russia e Cina e i massicci investimenti pubblici (eh già!, facendo debito pubblico).
Una lettura delle etichette Francia, Germania e Unione Europea ve ne darà dimostrazione... oppure più brevemente rileggere questo post di Febbraio 2014, o quest'altro post di Settembre 2013!

I dati sul PIL dei Paesi europei è disarmante. Oggi sui giornali non c'è che acqua ghiacciata a gelare le velleità degli scommettitori. L'unica che tiene è la Germania... sì... in attesa che scoppi la Russia... e la Cina, sì la Cina,  Paesi entrambi con i quali la Germania è legata a doppio filo e che gli consente di snobbare il resto d'Europa.
Ma alla festa sembra che non suonerà banda, e spieghiamo il perchè.



Immagino si sappia che la crescita economica della Cina è frutto non dei larghi consumi ma dei massicci investimenti industriali e infrastrutturali che il governo, insieme ai privati, effettuano. E la Germania ha avuto un ruolo importante in tutto ciò, dato che in Cina vi esporta macchine ed impianti... e non beni e merci, che investe esportava massicciamente in Europa. Ma la politica di investimenti cinese sta dimostrando tutta la sua fragilità, sul piano della sostenibilità non solo economica e finanziaria, ma anche e sopratutto ambientale. Una bolla di credito spaventosa si aggira per la Cina, se pensiamo solo al fatto che questo Paese ha utilizzato negli ultimi 20 anni tanto cemento quanto gli USA ne hanno utilizzato in 100 di anni!!!
A scriverlo è il Financial Times, ma qui lo scriviamo attraverso Zero Hedge. Per la verità il FT scrive che nel biennio 2011-2012 la Cina ha prodotto più cemento di quanto gli USA ne abbiano consumato in 100 anni... ma il dato certo è quello riportato dalle agenzie di statistica cinese e dal US Geological Survey, che appunto riportano più correttamente il dato. Impressionate è quindi la bolla immobiliare ed industriale della Cina, che fa degli investimenti il 50% del suo PIL... e quando il tutto si sgonfierà, ovvero quando le città fantasma resteranno inabitate, le industrie chiuderanno per via della contrazione dei consumi occidentali... il collasso sarà violento. I creditori non riceveranno indietro i denari investiti, i rendimenti non saranno quelli gonfiati e immaginati, le case e i capannoni resteranno sfitti ed invenduti... e il settore della produzione del cemento dai 2 miliardi di tonnellate all'anno di cemento prodotto potrebbe scivolare a soli 500 milioni, 1/4 della produzione attuale. Vi lasciamo immaginare le ripercussioni anche sulla produzione siderurgica connessa all'edilizia.
Non ci credete? Allora non crederete neanche a quello che scrive il Telegraph in questo articolo, molto breve, che racconta delle preoccupazioni che serpeggiano in Cina, poichè appaiono i primi segnali della scivolata verso il basso e delle apparizioni della bolla di credito di 25.000 miliardi di dollari (poco meno di 10 volte il nostro debito pubblico) ! Chissà quanto di questo credito è nella pancia germanica!?


Nessun commento: