mercoledì 11 luglio 2012

COLLETTIVO LATRONES: ve li presentiamo

www.latrones.it





Dal febbraio 2010 il Collettivo Latrones raggruppa grafici, fotografi e scrittori originari di Terra di Lavoro, occupandosi di tematiche ad alto impatto sociale e tentando di rappresentare una provincia del Sud Italia, paradigmatica dello stato di degrado di un intero paese. L’obiettivo è diffondere conoscenza per risvegliare le coscienze.
Continuando a leggere, una breve presentazione del Collettivo Latrones. Da quella periferia d'Italia dove lo spread non riesce ad anestetizzare le menti e le mani.





Latrones è sangue che schizza al cervello di chi, nella Provincia-Ghetto, si guarda intorno, si interroga, non trova risposte e si indigna ma non se ne sta fermo, e quindi agisce. 

Il nostro campo d’azione è la comunicazione sociale. La nostra è sperimentazione continua, multidisciplinare, contestuale e astratta. 
E’ sete di vendetta, proprio mentre le falde acquifere del Rispetto sono inquinate dall’arsenico e dai metalli pesanti. E’ un passatempo per no-perditempo. 

E’ denuncia, ma anche un motto di Bakunin che adoriamo: “L’inizio di ogni rivoluzione è interiore: innanzitutto mi dichiaro contro me stesso”. 
E’ un ascensore che ti porta via lontano dal collasso civico che ha tramortito Caserta, la Campania, l’Italia. E’ uno scherzo, anche se dannatamente serio. 
E’ un dito puntato contro le travi e le pagliuzze negli occhi di chi si volta dall’altra parte per non guardare. 
E’ il rimedio contro l’inadeguatezza dei singoli. 
E’ una acceleratore di particelle del Cern di Ginevra, solo che surriscalda le giornate tutte uguali e non nuclei atomici o particelle subnucleari. 
E’ chiaro e diretto, non ha pretese artistiche, né sogna Biennali dandy sponsorizzate dall’Ente locale che succhia linfa alla cultura giovanile per creare nuove clientele. Adoriamo i muri, le strade, tifiamo rivolta (culturale, s’intende). 
E’ l’inferno degli accidiosi (il peccato capitale di ogni uomo del Sud). 
E’ il consultorio degli aspiranti agit-prop. 
E’ prospettiva, il Walhalla delle combinazioni possibili. 
E’ mozzarella alla diossina, un cementificio che potrebbe diventare un inceneritore, un Regio Lagno mai bonificato, un impianto di depurazione che non funziona, un immigrato sui Kalifoo ground, un appartamento occupato nel Parco Saraceno al Villaggio Coppola, un binario morto sull’ex Alifana, un pecora a tre teste nascosta da un contadino in un capanno a pochi metri di distanza dalla Centrale nucleare sul Garigliano, è 130 colpi di Kalashnikov all’Ob ob exotic fashion. 
E’ Terra di Lavoro, terra di barricate su cui resistere, è auto-produzione e auto-promozione. 
E’ consapevolezza e per questo non indica vie di fuga o lozioni miracolose. 
E’ social advertising per le masse digitalizzate.

Il principio fondamentale sul quale lavoriamo è quello della cooperazione informale e aperta, un modo per costruirsi prima di tutto come persone, poi come gruppo e infine come comunicatori sociali. L’informalità nasce dalla volontá di aprirsi a diverse forme di collaborazione, idee nuove e stimolanti, in accordo con chiunque voglia prendere parte a questo progetto, purchè disposto ad imparare reciprocamente. Nessuna imposizione di regole a priori, perchè non ci si può aspettare delle norme precise dalla cooperazione: esse vengono fuori dal dialogo che si costruisce giorno dopo giorno. La logica del collettivo, fatta di opinioni aggregate, indipendenti e non influenzate dall’alto, ci consente nel nostro piccolo di sperimentare la saggezza della folla, stimolando il nostro pensiero critico e quello di coloro che ci seguono su www.latrones.it

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