giovedì 3 ottobre 2013

Giace Immobile: sulla crisi immobiliare, e (metafora) della crisi della politica



Imprese edili ostaggio di pratiche bancarie ai limiti dell'usura, un'espansione folle del comparto immobiliare, territori compromessi dal punto di vista idrogeologico e una bolla la cui gravità non è ancora stata affrontata. E’ questo il panorama sconcertante di Giace Immobile, un filmdocumentario di Riccardo Maggiolio (il cui trailer segue dopo nel blog), in cui, attraverso la voce di analisti di primo piano, agenti immobiliari, costruttori e amministratori locali, si mette a fuoco la verità sulla situazione del mattone italiano.



In un crescendo vertiginoso di investimenti, fino al 2007 si è generata nel nostro paese una corsa alle costruzioni e alla ricchezza facile, con un effetto oggi paradossale: le imprese edili, anche se non vendono, non posso abbassare i prezzi a causa dei gioghi bancari che strozzano gli imprenditori e con essi migliaia di addetti. la distanza tra domanda e offerta è sempre più grande in termini di prezzi, ma la scossa necessaria a una ripartenza non avviene mai. 

Questi gli effetti dell'abolizione delle politiche di parametrizzazione dei prezzi degli affitti e della loro liberalizzazione: crescita dei costi dei suoli, crescita dei costi di costruzione e di vendita degli immobili, esposizione debitoria pluriennale delle famiglie e delle imprese in un quadro economico-produttivo in fase di trasformazione, crisi finanziaria pubblica e sopratutto privata conseguente alle politiche economiche che hanno privilegiato la concentrazione delle ricchezze, ed infine valore delle abitazioni acquistate in questi 20 anni che non eguagliano più neanche quanto a suo tempo speso per acquistarla. 
Oggi insieme alle imprese costruttrici e dell'indotto in sofferenza e a tutto un settore che dismette attività e lavoratori molto spesso extracomunitari, ci sono anche tutte quelle famiglie (15%) che non riescono più a pagare il mutuo e che si vedono la loro casa messa all'asta, insieme a quelle che ancora godendo di una qualche copertura sociale riescono soltanto a pagare il mutuo ma scadendo in una condizione di povertà. 

Eppure, in questo quadro fosco, una speranza c'è per una ripartenza: smettere di costruire, affrontare il problema in tutta la sua gravità e riconvertire gli edifici esistenti in italia secondo i parametri dell'eccellenza energetica. Nell'etichetta casa una serie di interessanti interventi sulla questione

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