giovedì 14 febbraio 2013

Fra Portogallo e Francia non c'è solo la Spagna

foto di Bruno Barbey


Secondo i dati pubblicati il 13 febbraio dall’Istituto nazionale di statistica, nell’ultimo trimestre del 2012 in Portogallo la disoccupazione ha raggiunto il 16,9 per cento (un anno fa era il 14 per cento). 


Il Portogallo ha il terzo tasso di disoccupazione più alto d’Europa, subito dopo Grecia e Spagna (che superano il 26 per cento). Mentre la disoccupazione raggiunge i livelli più alti mai registrati, economisti e imprenditori sottolineano che la tendenza non si invertirà nel futuro prossimo. “Non ci sono formule magiche, soltanto l’investimento può creare lavoro, ricchezza e crescita economica. Anche l’accelerazione delle riforme strutturali […] e migliori condizioni di finanziamento per rendere i prestiti più agevoli possono favorire la ripresa economica”, spiega DiárioEconómico.

Il 13 febbraio la Francia ha ammesso che non riuscirà a rispettare l’obiettivo di ridurre il deficit di bilancio al 3 per cento del pil entro quest’anno. Lo stesso giorno il commissario europeo agli affari economici Olli Rehn ha reso pubblica una lettera indirizzata ai ministri delle finanze dell’Ue in cui si ricorda che il patto per l’euro permette una proroga in caso di recessione. “In privato, però, i leader europei sono preoccupati nel vedere François Hollande che cerca di riunire gli scontenti dell’eurozona per indebolire (se non capovolgere) il dogma del risanamento imposto negli ultimi tre anni da Angela Merkel e i suoi alleato del nord”, sottolinea Le Figaro.

Il parlamento ha accettato di includere nel dibattito sulla legge sugli sfratti e le ipoteche, attualmente all’esame del governo, l’iniziativa legislativa popolare presentata ieri dalla Piattaforma delle vittime delle ipoteche. L’iniziativa prevede la dazione in pagamento (una prestazione diversa da quelle inizialmente dovuta) per evitare gli sfratti dei proprietari che non riescono a pagare il mutuo. Nello stesso giorno, parlando ai deputati, il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi ha lodato la riforma del sistema bancario spagnolo, sottolineando che sarà in grado di rilanciare il credito dal secondo semestre del 2013.

Intanto le banche irlandesi lamentano che, non ostante la moratoria sui mutui accordata ai proprietari di casa nel 2012, le sofferenze dei cittadini irlandesi che non riescono a pagarlo sono cresciute dell'11%.




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