venerdì 4 ottobre 2013

Lui in Persona è... un grande!

Di Rudolf Hausner Gelber Narrenhut 1955


Lui in Persona, che vi abbiamo presentato in questo altro post,  è... un grande. Così disse - dopo la dichiarazione di voto al Senato di egli - Enrico Letta, un politico che esercita la professione di portavoce del potere da quando era imberbe, e null'altro sa fare. E da buon discente, ha appreso dalle lezioni di come bisogna coprire per bene la bocca quando parla, salvo quando si renda necessario che il suo labiale venga letto. E lo dice, il Natus Post, che Lui in Persona è un grande  rivolgendosi ad Angelino Alfano, colui che riesce a malapena a prenderne il testimone ma che è immensamente amato da Lui in Persona, così tanto amato da lasciarsi sacrificare per il bene della Creatura.



Ne abbiamo lette di cose su quanto accaduto Mercoledì al Senato, e sulle rocambolesche accadimenti rispetto agli esiti politici della fiducia al governo presieduto da Enrico Letta: PDL prima decide di votare si ma fa dimettere i parlamentari e dopo i ministri, poi no nessuna dimissione dei parlamentari ma solo dei ministri e susseguente sfiducia, poi una frangia dal numero sufficiente per la maggioranza al Senato decide di votare si alla fiducia e di costituire un gruppo parlamentare autonomo, poi ancora un'assemblea frettolosa del gruppo parlamentare del Senato del PDL per ribadire all'unanimità, come da dichiarazioni del capogruppo alla Camera dei Deputati on. Brunetta, il no alla fiducia per questo governo, per poi sentire da Lui in Persona nelle dichiarazioni di voto, e dopo che gli esponenti del PDL avevano ribadito in aula la linea della sfiducia decisa in assemblea, il definitivo si alla continuità, cui tutti si sono allineati, obbedienti e proni come tutti i cinici del potere.

Si è scritto di parricidi, attitudine consueta nelle corti del potere politico fin dai tempi di Cesare Giulio. Si è scritto di omicidi classici alla Cluedo, dove è sempre il maggiordomo che uccide la vittima e non la signorina Scarlett o il colonnello Plum. Si è scritto che a Lui in Persona questa volta è stato garantito un salvacondotto, come se fosse diventato immemore di tutti quelli che fino all'altro ieri gli sono stati strappati in faccia.
E si è scritto che adesso si apre una fase nuova nella politica italiana, e dove una maggioranza centrista e moderata sta consolidando il proprio potere, una maggioranza centrista di origini democristiane che è ancora adesso trasversale al PD e al PDL, ma che pensa anche di costituirsi in un autonomo gruppo parlamentare se non nel futuro prossimo come partito politico, anche se ne frattempo la cosa è rientrata perchè Lui in Persona ha ancora una volta rimandato la battaglia per la presa ed il controllo della successione del reame, a cui veramente si tiene se non si vuol fare la fine degli agnellini come Monti & C.

Perchè è proprio questa, e solo questa, la partita che si è giocata a Palazzo Madama l'altro ieri: chi succederà a Lui in Persona alla guida del PDL (o di come  ritornerà ad essere chiamato), o comunque di quel corpus di interessi e blocco sociale che finora ha italianamente rappresentato. E' il successore resta ancora Angelino Alfano, il figlioccio politico amatissimo da Lui in Persona, colui che si è speso più e più volte, anche per questioni esclusivamente personali del suo padrino quando era un perfetto sconosciuto ma già ministro di grazia e giustizia.

Angelino Alfano, la Creatura,  alle scorse elezioni politiche è stato sospinto a essere leader di quel blocco sociale fino ad allora da Lui in Persona rappresentato, e il gruppo dei notabili del partito lo ha lealmente sostenuto e ne ha riconosciuto  le capacità organizzative e di metodo. Ma, ahiLui, la Creatura manca del carisma del padrino, il quale, Lui, al fine di evitare la caduta nel precipizio si è visto costretto a spendere ancora la Sua Persona recandosi persino nella tana del leone spelacchiato del showman parolaio luogocomunista che di nome fa Santoro, da dove è ripartito alla grande... appunto.
Ha dato una mano indispensabile al suo figlioccio al fine di  preservargli la seggiola appena ceduta in successione, che una sconfitta elettorale avrebbe certamente messo in discussione. Lui in Persona, come il Barone Munchhausen, ha preso  il partito e la Sua Creatura per una mano mentre l'altra si afferrava per il codino appena trapiantato per risollevarsi dal precipitare nelle sabbie della dispersione politica.

Salvata la Creatura, ha fatto in modo che nascesse questo governo della spesa pubblica per il periodo necessario a stabilizzare la leadership della stessa. Certo, come numero 2, ma al fianco di un coetaneo, Enrico Letta - Natus Post -, che comincia ad avere velleità di guida di tutta l'area politica che si riferisce anche al blocco sociale del PDL, un po' per tradizioni parentali, ma anche e soprattutto per attitudine personale ad operare nelle aree paludose. E ha dovuto cogliere l'occasione, dopo che la sinistra del PD, facente riferimento a tutta quell'area informe proveniente dal PCI che dalle elezioni ne è uscita sconfitta e che è per adesso soltanto interessata alla gestione del sottobosco del potere, non poteva avere nessuna voce in capitolo. E' per questi motivi che all'indomani della sconfitta (o non vittoria, come la definisce Bersani l'Eufemista) tutti questi, D'Alema compreso come già prevedemmo, si sono affrettati a recarsi alla corte di Renzi per assicurargli sostegno per il riscatto e la vittoria che proprio essi non riescono a raggiungere. Offrendogli la candidatura a presidente del consiglio in baratto del controllo del partito da parte di Cuperlo. Ma Renzi, che non si fida manco di questi volponi che gliel'hanno già fatta una volta, anzichè accettare ha deciso di giocare la partita finale per il cappotto, e mentre questi giocavano alla data del congresso ed ai metodi di partecipazione, Lui in Persona, che sapeva come sarebbero andate le cose che lo riguardavano e lo riguardano con la giustizia, ha preparato il polpettone.

Dopo la sua definitiva condanna in Cassazione, dichiara che non ci sono più le condizioni di continuità di questo governo presieduto da Letta e da Alfano, e con il vento prodotto dalle ventilazioni di tonsille della Sua cortigianeria, gli dichiara la fine prematura. E nel frattempo si apre la discussione, quella vera, della successione del controllo del PDL: Marina si, Marina no. Marina si che piace ai cortigiani, molto meno a chi pensa che i partiti non succedano e passino di mano come nelle dinastie ma per processi certamente non democratici, ma almeno oligarchici! Il nome di Marina Berlusconi è così tante volte pronunciato, senza mai essere smentito da Lui in Persona, che Ella stessa si è vista costretta a dire che erano fuori strada. Nel frattempo, però, Lui in Persona e la Sua Creatura imbastiscono un piano: fare fuori questi notabili che scalpitano per stabilire il tavolo oligarchico del processo decisionale e nello stesso tempo fare fuori colui che è veramente la spina nel fianco del PDL, e cioè Matteo Renzi, il giovane rampante di un qualche PD che non ha bisogno di essere giovanilista perchè giovane lo è, e con il giubbotto di pelle alla Fonzie ci sta anche bene, e piace, piace proprio a tutti, anche alla casalinga di Voghera. Renzi è lo sfidante da fare fuori, e per farlo fuori bisogna aiutare Enrico Letta... come gli suggerisce il Gran Ciambellano Letta l'Altro.

E quindi, quella che Mercoledì si è consumata è solo un altro definitivo passo verso la successione in favore di Alfano, consolidando la sua leadership nel PDL attraverso la dissimulazione del parricidio e il controllo interno della frangia dei notabili, divenendone in un sol colpo controllore di entrambe le fazioni del PDL. Nel frattempo, mette nei guai Matteo Renzi, che adesso vede sfumare a tempi non più prossimi la presa della Bastiglia, dato che per il bene della Creatura è meglio che lo sfidante sia un'altra personalità confusa come lo è Enrico Letta, il Natus Post di Gianni, e non uno con ancora tutti  i suoi capelli e che se gli chiedi di ballare il rock & roll te lo balla e come... anche da Paragone, mentre i due quasi calvi sono così noiosamente prevedibili... che sono sfidandosi l'un l'altro potrebbero annullare le loro attitudini.

Ricordiamoci sempre che i figli son pezze 'e core... come pure i nipoti degli Amici Veri Gran Ciambellani.
E Lui in Persona ha un cuore... grande!
Per tutti.

1 commento:

Mario Intini ha detto...

Aggiornamento: Alfano, quale segretario di una minoranza che stava organizzando una scissione dal PDL, appena dopo il voto di fiducia proclamato "con travaglio" da Lui in Persona dice che adesso manda via gli estremisti dal PDL. Un segretario di minoranza fa questo?
Poche ore dopo, mentre il suo finto concorrente Enrico Letta dice che un'era, quella di Lui In Persona, è finita, sempre Alfano gli dice di non intromettersi.
E' iniziata la stessa farsa con attori diversi. Il Paese è nelle mani migliori che mai avremmo potuto immaginare!