martedì 28 gennaio 2014

Cuba ospita il II Vertice dei Paesi Latino-Americani e Caraibici: nascerà un nuovo Mercato Comune Sudamericano?


Le speranze dei Paesi Latino-Americani di avviare e/o consolidare il proprio sviluppo economico-politico nel quadro economico globale, ed in particolare di Cuba che ospita l'evento, sono tutti riposti nel II Congresso dei Paesi Latino-Americani e Caraibici (CELAC) a distanza di 1 anno dal I Vertice. Il sito ufficiale del CELAC è questo. Qui, invece, alcune informazioni ufficiali. Sul sito www.italiacuba.net altre informazioni, ma di scarsa qualità.


Cuba e Raul Castro celebra l'apertura dell'evento, insieme alla mandataria e Presidente del Brasile Dilma Rousseff, con l'inaugurazione della prima parte del terminal logistico del Mariel completato, il porticciolo esistente sulla baia del l'Havana Veja.
L'economia di Cuba, dal 1991, è ripiegata esclusivamente sul turismo. Dal crollo dell'URSS e la fine delle relazioni economiche con essa, Fidel Castro avviò il cosidetto periodo especial, che ha comportato la coniazione di una moneta per le transazioni internazionali (CUC) fuori dalle fluttuazioni di cambio ed agganciata ed equiparata al dollaro USA. Da allora, Cuba si è progressivamente impoverita, e la bilancia commerciale è esclusivamente sostenuta dalle riserve di moneta forte degli altri Paesi attraverso il turismo, dato che per i cubani e i loro acquisti essenziali esiste la Moneda Nacional e per i turisti il CUC con prezzi fuori portata per i salari e gli stipendi dei cubani (un medico guadagna 33 CUC al mese, ovvero 33 $ USA, ovvero circa 23-24 euro, che se non utilizzati per l'acquisto di beni d'importazione vengono scambiati in Moneda Nacional ad un tasso di 1 CUC = 24 pesos nazionali, quindi lo stipendio di un medico è di circa 800 pesos nazionali).
Solo per esemplificare e rendere un paragone, un caffè presso le caffetterie di strada per i cubani costa 1 peso nazionale, mentre per i turisti presso i bar cui possono accedere costa 1 CUC (ovvero 24 volte di più). L'accesso al teatro per i cubani costa 5 pesos nazionali, per il turista 5 CUC... ma se un cubano intende acquistare un'auto deve pagarla in CUC (i prezzi sono alti, per una utilitaria nuova da immatricolare si va dai 100.000 ai 130.000 CUC !!!).
Se la doppia circolazione monetaria è servita per costituire enormi riserve di moneta internazionale per l'acquisto del fabbisogno energetico cubano e per sostenere l'apparato statale, per l'altro verso ha determinato enormi disparità di reddito fra i cubani, fra coloro che possono solo fare reddito attraverso il loro lavoro, e coloro che fanno reddito nell'industria turistica che durante il periodo especial è stata in parte liberalizzata e privatizzata con l'apertura di tante case particular (equivalenti ai nostri B&B) e tanti paladar (ristoranti a conduzione familiare con autorizzazione statale a servire pasti per i turisti). Ma la stragrande parte degli 11 milioni di cubani vive di quella poca agricoltura che è rimasta in piedi dopo che sono crollate le esportazioni verso l'URSS, e di una ridottissima e inefficiente attività industriale (di cui una è la raffineria di petrolio venezuelano a Cienfuegos, che Cuba raffina e poi reinvia in Venezuela in cambio di una parte che trattiene).

Raul Castro prova, attraverso questa inaugurazione della prima parte completata del terminal logistico Mariel, a diversificare e dare un ulteriore impulso all'economia cubana. Ma sarà del tutto insufficiente a dare lavoro alla massa degli abitanti de L'Havana che attualmente sono disoccupati e vivono della tessera alimentare statale e di quello che riescono a trarre dall'economia del turismo in forma illegale e non autorizzata (ad esempio l'uso di bicitaxi ai turisti, che non è consentito agli stranieri ma solo ai cubani ma che viene violato sistematicamente per aumentare le entrate reddituali di queste povere famiglie). Se Raul Castro ha ospitato questo II Vertice è perchè sa che se non riesce a dare in tempo ragionevole una risposta di uscita dal periodo especial dal popolo cubano la sua tenuta politica e del sistema politico relativo crollerà: fra i giovani circola molto malcontento che viene, anche se in forma non manifestatamente espressa, denunciata alla prima occasione fornita. Certamente i bassi salari esistenti cui lo Stato cubano retribuisce ogni attività, anche di coloro che lavorano presso attività di privati che hanno concessioni statali per attività turistiche e industriali a Cuba, possono essere un'ottima occasione per ricostruire una base industriale nell'isola. Ma certamente in cambio gli sarà chiesto di abbassare notevolmente quanto lo Stato deve trattenere per sè per aumentare un poco i salari e il tenore di vita dei cubani affinchè possano accedere a maggior consumo, ridurre le inefficienze burocratiche e la estesa corruzione esistente che Raul sta provando a perseguire, e avviare un processo di democratizzazione politica del Paese. Collaterale a tutto questo resta il profondo problema del sistema infrastrutturale ed energetico del Paese. Le ferrovie sono obsolete ed il materiale ferroviario vecchio ed inefficiente, oltre che pochissimo impiegato (ci sono treni ogni 3-4 giorni per destinazione, se pieni). La rete elettrica è tutta da rifare, sopratutto nelle città, e la sua inefficienza è altissima (Raul Castro per questo obiettivo di modernizzazione della rete elettrica e della produzione di energia elettrica sta concludendo accordi con la Francia). La rete telefonica, la ECTESA, è costosa e ha una bassissima cablatura per la connessione dati. Le rete stradale, seppur diffusa e molto spesso sproporzionata all'effettivo uso che se ne può fare (la Carretera Centrale ha persino 4 corsie per senso di marcia!) presenta un manto pieno di buche o rattoppi malfatti, e un livello di insicurezza elevatissimo già durante le ore diurne.

Insomma, un Paese che dopo più di 20 anni di periodo especial ripone tutte le sue speranze di ripristinare un po' della dissestata economia attraverso il successo di questa iniziativa che ha promosso e che sta fortemente spingendo, e che significherebbe la costituzione di un Mercato Comune dei Paesi LatinoAmericani e Caraibici che si confronti sul mercato globale con la sua autonomia e la sua forza economica che, come ben sappiamo, va crescendo. Tutto il Centro e SudAmerica sta progressivamente emancipandosi dall'egemonia statunitense. Degli scorsi giorni è un accordo del Nicaragua con la Cina per l'avvio degli studi di fattibilità per la costruzione di un canale di transito logistico alternativo a quello di Panama.

P.S.
nulla di tutto quanto scritto in questo blog avveniva 2 giorni prima in calle 23, una calle del Vedado che ospita il ministero della salute pubblica e difronte il ministero del lavoro e delle politiche sociali, e che per l'occasione sarà chiusa al traffico come avviene in tutti i  Paesi per questi eventi. La municipalità de L'Havana ne dava comunicazione per le strade con auto con altoparlanti, per TV e radio, chiedendo scusa per il disagio che procurava agli abitanti. La polizia presente a 2 giorni dall'evento non era maggiore di quella sempre presidiante la calle. E non c'erano più impalcature di quelle che già vi fossero, che in verità è difficile trovare. Nulla veniva pitturato per l'occasione, e nessun vaso veniva riposto nella via per l'occasione. E L'Havana Veja e Centro continuavano a crollare come nei giorni passati. Le uniche impalcature esistenti già da moltissimo tempo riguardano il Capitolio

Altre informazioni più dettagliate invece le trovate qui. Null'altro nel panorama giornalistico italiano.




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