martedì 10 dicembre 2013

Restare attaccati alla parola... e saltare la nota


RESTARE ATTACCATI ALLA PAROLA,
cari amici,
è quanto si testimonierà la sera del 15 dicembre ’13. Come la condizione umana originaria che immette nel mondo la distinzione tra l’immateriale e le cose.


Distinzione che non avrebbe peso alcuno, né bisogno di chiarimento, se non fosse proprio per il credere che l’immateriale abbia preso casa nella materia. Che addirittura ne costituisca la maggiore e migliore parte. Con la conseguenza necessaria che pure il distinguere non vesti più le forme della ragione umana. E che le cose si danno e/o si darebbero, da una fonte inacquisita, indistinguibile, e per conseguenza indistinte anch’esse le cose derivate, se non nella gloria di colui che le ha create. Creatore che seppure abiti altrove, indistinguibile anch’esso risulterebbe se non avesse preso sembianza da una parentela stretta con il primato del percepire che ogni cosa inevitabilmente osserva.
Se il mondo è percezione, infatti, non potrei giammai staccarmene, ma se non posso escludere che sia espressione, allora sono obbligato permanentemente alla sua ricerca. Con le conseguenze obbligate necessarie: Dio è nel (del) pensiero; il pensare è nel (del) mondo! Corrispondentalità opposte permanenti inintransitabili!!!
Non sembrerà fuori luogo, ma quando dicevamo che il maestro artigiano concepiva la trasformazione senza occhi, senza mani e sordo, evidenziavamo lo stato dell’arte e  rispondavamo al quesito. (E in sintesi oggi, si può finalmente dire, per converso, per essenziale corrispondenza, che la verità della parola è il pensiero!!! E che per questo “stare assieme” del mancare degli occhi e vedere, del mancare delle mani e toccare, del mancare delle orecchie e sentire, il lavoro manuale è lo stesso del lavoro intellettuale!!!) Ma ancora di più come la sintesi permanente di questi opposti è la nostra inconsapevole natura!!! L’evidenza nascosta che guida ogni nostro atto.
Certo se restasse nascosta, come inevitabilmente resta, sarebbe meglio, (come racconta dello scrivere, J. Coucteau sul Corriere del 9 dic. ’13, operatività che, diversamente dal volerla rivolgere agli altri, mette solo a posto il proprio cervello) ma questa non potrà essere una nostra intenzione, né si può dire che lo scrivere sia una attività umana spontanea.
Dunque, (per sintesi espressiva che ci si permette) la verità della parola della poesia mette in tensione il nostro pensare, nel tenere sotto osservazione permanente,  la parola  che consente e concede quello che incessantemente si ode… e non salta nessuna, ma proprio nessuna nota. Come capita a tutti i musicisti e.. pure alla musica!!! Esclusi tutti gli intervalli!!! L’Oggettivo determinato mancante?

“RESTARE ATTACCATI ALLA PAROLA”
Intenzioni di lettura per “solo POESIA POETI tutti” da parte dei poeti invitati e dei convenuti
Noci, 15 dic. ’13 ore 17,30
Inizio letture ore 18

Laboratori GLAN Via Repubblica 4

1 commento:

Vincenzo Cucinotta ha detto...

Carissimi, auguri di buon anno a voi tutti.
Se mi mandate un messaggio anche vuoto all'indirizzo cucen9@yahoo.it, potrei comunicarvi una proposta.
Ciao,
Vincenzo Cucinotta