giovedì 24 gennaio 2013

GRIGIO FUMO DI ATENE: dalla beffa al danno


Povera Grecia. L'immagine che vedete è la cappa di smog che avvolge Atene. Cliccando qui potete anche vederne un'altra di immagine. 

Le misure di austerità imposte alla Grecia hanno solo prodotto questo mix di inquinamento dell'aria della capitale greca, proveniente dai fumi dei caminetti e delle stufe a legna.

Se una sfumatura di grigio la si poteva indicare nel Fumo di Londra di ottocentesca memoria, oggi possiamo averne un'altra riconducibile nominabile Grigio Fumo di Atene.
Questo non è un fenomeno emergente unicamente nella capitale, ma in tutte le città greche. Cliccando qui potete potete vedere cosa sta accadendo in tutte le città greche.
Tute le città greche in questo inverno sono avvolte da un odore acre di smog, con tutta la carica di sostanze tossiche derivanti dal bruciare fibre legnose  di ogni tipo (rottami di mobili verniciati, bancali trattati con sostanze ignifughe, ogni scarto di lavorazione del legno...). Dalla beffa al danno.
La troika ha imposto (ed il governo greco ha accettato) un aumento delle accise e delle imposte sui carburanti per il riscaldamento e sul gas per il riscaldamento, unificandolo al costo di quello per il trasporto. 
Già il prezzo del gas nel 2009 era il più alto d'Europa, attualmente il prezzo è aumentato del 50%, e in combinazione con il calo dei redditi medi del 40-50% accendere le caldaie è improponibile. Il risultati sono una forte riduzione delle entrate fiscali (clicca qui per leggere a riguardo) di 1,5 miliardi di euro. 

Riscaldare le case con olio combustibile o gas è diventato un lusso, ed i consumi di questi combustibili sono diminuiti dell'80%. I greci per riscaldarsi utilizzano termosifoni elettrici solo nelle stanze dove più dimorano e più che altro stufe a legna, con gli eventi tragici che poi l'utilizzo insicuro ed improprio di questa fonte di calore può determinare (clicca qui per leggere di un caso tragico dove sono morti 3 bambini durante la notte per un incendio).

Le persone pur di riscaldarsi bruciano nelle stufe ogni cosa, anche i rifiuti di plastica, mobili da smaltire pieni di vernici... Cliccando qui e anche qui potete leggere da voi. Questo va a determinare un mix di sostanze tossiche nell'aria che ben presto determinerà i suoi effetti sulla salute dei greci, i quali non potranno curarsi (ne abbiamo dato informazione su questi pixel nel post La Tragedia della Grecia). Le malattie che presto si diffonderanno non saranno solo quelle respiratorie, ma anche malattie allergiche, neurologiche e riproduttive. 

Chi si può permettere legna dai boschi è anche fortunato, dato che il prezzo della legna da ardere è aumentato vista la richiesta, ed i parchi e le foreste nazionali greche hanno subito grandi perdite (vedi cliccando qui). E' chiaro che chi non ha i denari manco per pagare gli affitti, il cibo e le tasse brucia nelle proprie stufe l'inverosimile: sai cosa può fregare di morire, domani, di una qualche malattia respiratoria se, oggi, muoio per assideramento o per malattie respiratorie provocate dal freddo e dall'umidità nelle case?

Il disboscamento illegale è aumentato, e solo nel 2012 le autorità greche hanno sequestrato 13.000 tonnellate di legnale illegalmente tagliato. Questo fenomeno in Grecia non se lo ricordano che dalla II Guerra Mondiale durante l'occupazione delle forze fasciste e naziste.

Il ministro delle Finanze greco, Yiannis Stournaras, professore di economia, banchiere ed ex capo economico degli industriali greci, ha dichiarato che la Grecia non può permettersi di incentivare l'uso di combustibili meno inquinanti aiutando almeno le famiglie più povere. Potete leggerlo da voi cliccando qui.
Questi professori invece che scientifici sono piuttosto fantasiosi: il ministro ha anche dichiarato che il calo dei consumi di olio combustibile e gas è dovuto alle scorte che i greci avevano dallo scorso anno, e che poi si tratta di aspettare ancora un po' che l'inverno finisca, e a quel parallelo si sa, la primavera arriva prima.

Naturalmente a questi economisti da strapazzo l'esternalità dei costi sulla salute, l'inquinamento dell'aria e il taglio illegale e la deforestazione della Grecia non interessa. A loro interessa solo che le colonne della partita doppia dei bilanci statali siano come la troika domanda. 

Chi non ha stufe per bruciare legna utilizza fonti di riscaldamento elettrico. E la cosa sta facendo venire appetito all'ente fornitore di energia elettrica statale e a coloro che in questa circostanza (i fornitori privati) vedono un'ottima occasione per privatizzare il settore e farci lauti guadagni. Peccato però che molte famiglie greche non possono manco permettersi la corrente elettrica, e la Public Power Corporation sta taglianto le connessioni di rete al ritmo di 30.000 al mese, ed attualmente ci sono dalle 300 alle 500 mila famiglie che vivono senza elettricità (clicca qui per leggere). Roba veramente da premio nobel. 

La disfatta sul riscaldamento è tutta indicativa della follia di questa politica di austerità, che non raggiunge gli obiettivi di bilancio, e causa effetti collaterali disastrosi. Roba da incriminare i gruppi dirigenti interni ed europei difronte ad una corte di giustizia per crimini contro l'umanità!!!

Un mix di follia ed imbecillità che per ora sta accadendo ad 11 milioni di persone poco distanti dai nostri confini. E che presto forse cominceremo a pagare anche noi in Italia se non cambiamo rotta decisamente.
Su questo blog uno dei primi post è stato quello di delineare che la crisi era ed è sistemica. Nel post di Renato Dall'Agata Crisi di Sistema. E ieri oltre ad averlo sentito gridare dal capo della Confindustria Squinzi, è stato scritto anche da Mario Seminerio in questo suo post Perchè no a questa austerità. Prima di scriverlo su N.O.I. abbiamo mille e mille volte provato a raccontarlo a voce a coloro che conosciamo. Adesso notiamo che sta diventando senso comune, anche se i pompieri non mancano nel rassicurarci che a botta di inflazione (viaggiamo a più del 3% annuo, ormai) possiamo tenere su il PIL e potremmo tenere i conti a posto, ma abbattendo il potere d'acquisto dei ceti più deboli italiani.

La Grecia, come altresì l'Italia, non ha effettuato investimenti sul risparmio economico, ed adesso i burocrati europei pensano di forzare la situazione attraverso l'austerità, e non impedendo a ceti dirigenti corrotti ed incapaci di aver preventivamente incentivato questo tipo di sviluppo economico ed energetico. Adesso i greci sono ridotti al risparmio per altri motivi, e non hanno i denari per effettuare gli investimenti che avrebbero dovuto fare a suo tempo. Un po' come noi italiani, che nel frattempo ci siamo baloccati con baffetti e teste d'asfalto.

Intanto il premier britannico Cameron minaccia di indire un referendum entro il 2017 per la permanenza nella UE (senza essere nell'area euro)... Finirà per vanificare le sue minacce molto prima di quella data, se continua così!
In Polonia la Fiat smantella le produzioni: grazie tante e stato bello... ma dovete essere adesso più competitivi degli italiani, con i quali abbiamo già fatto alcuni discorsi e si sono convinti. E seppur, cari polacchi, voi siete ancora meno costosi dei latini, dobbiamo fare qualche sforzo insieme in più. Congelare le vostre rivendicazioni salariali, per continuare a inabissare quelle italiane. 1450 lavoratori sui 4900 perderanno il posto di lavoro, da una Panda ogni 37 secondi (2300 veicoli al giorno), dovremo ridurre la produzione. Dopotutto, la Fiat sa fare solo auto. Per come gli riesce. Ma molto bene politica e finanza.



2 commenti:

Anonimo ha detto...

Guardate che la foto si riferisce ad una nebbia di qualche anno fa, d'altronde se andate su un qualsiasi motore di ricerca e inserite webcam Atene potete monitorare la situazione in tempo reale più o meno. Basta fare sciacallaggi sul popolo greco. Poi posso capire che dicano ste cose i Francesi o gli Inglesi che hanno la puzza sotto al naso si sa, ma noi Italiani che stiamo messi peggio dei Greci è da ridere...si perchè guardate che dal punto di vista dei conti pubblici l'Italia stara' pure meglio di Grecia o Portogallo o Irlanda, ma se guardiamo la qualità della vita dei cittadini le cose cambiano parecchio. Il figlio di un mio amico, laureato in economia e commercio, è stato recentemente assunto da una multinazionale ad Atene, dopo aver fatto un colloquio "telefonico", qui da noi è fantascienza! Un'amica che ho ospitato per qualche giorno dal Portogallo la scorsa estate mi rimproverava: ma come state messi? sembra a tratti un paese del terzo mondo, palazzi schifosi, mulattiere al posto di strade, treni di schifo e il wifi da noi (in Portogallo) c'è anche sui bus! Questi ora stanno iniziando ad affrontare dei disagi come conseguenza della dissennata politica europea, ma noi italiani i disagi li affrontiamo da 20 anni almeno! come conseguenza di una mancanza di politica e di una classe dirigente largamente corrotta e incapace. Loro dissestavano i bilanci magari, ma lo facevano in massima parte per sovvenzionare i cittadini attraverso servizi e sussidi statali, noi li scassavamo per consentire ai lobbisti e ai politici di mangiare sempre di più! credete a me prima che ci raggiungano sulla strada del declino passerà ancora parecchia acqua sotto i ponti.

N.O.I. - Nuova Officina Italiana ha detto...

L'indignazione per la situazione greca è ormai anche della stampa di regime.
http://rassegna.camera.it/chiosco_new/pagweb/getPDFarticolo.asp?currentArticle=1RLHCO