giovedì 5 luglio 2012

N.O.I. ... L'ABBIAMO SCRITTO

copertina di un post del blog di beppe grillo

Già!, N.O.I. qui l'abbiamo già scritto. Nel post Tendenza demografica italiana, debito sovrano e ri-modellamento del sistema di welfare.
Oggi il sito di Beppe Grillo ripone la questione, e lo fa da movimento politico accreditato al 20% alle prossime elezioni politiche per il rinnovo delle Camere.
Questo si scrive:


Cari parlamentari, cari membri del governo, caro Fini, che ieri hai cacciato un deputato dall'aula perché ha usato "un linguaggio da trivio" dicendo che "i giovani si sono rotti i coglioni" di fronte a un plotone di condannati in via definitiva, in primo o secondo grado o indagati. Voi siete responsabili della deriva sociale che può fare esplodere l'Italia. Il Paese si è rotto i coglioni di una massa di incapaci che ha accumulato duemila miliardi di debito e che si riempie la bocca di parole senza significato come "spending review", un inglese che ammanta di prestigio la solita presa per il culo. In quell'aula, la Camera dei deputati, ridotta al rango di un postribolo, tutti prendono o prenderanno un vitalizio da parlamentare, quasi tutti una pensione d'oro, quasi tutti più pensioni. E' necessario un censimento, nome per nome di ogni parlamentare, di ogni appartenente alle istituzioni, con la sua pensione percepita.
Questa gente non capisce che sta ballando su un vulcano. Loro, i salvati, gli altri, gli italiani, i sommersi. Nessun giovane andrà più in pensione in questo Paese, perché allora, deve pagare i contributi? Per garantire la pensione di 32.000 euro al mese ad Amato? Se questo non è uno scandalo cosa lo è?
Questa classe politica grassa e impunita ha bocciato un emendamento per portare le pensioni d'oro a un minimo di 6.000 euro netti al mese e, se cumulate con altri trattamenti pensionistici, a 10.000. Hanno detto di no questi paraculi. Le pensioni d'oro sono 100.000 (la popolazione della Valle d'Aosta) con un costo annuo di 13 miliardi. Rigor Montis, lei, tanto per sapere, quanto prende di pensione? In pensione si deve andare a 60 anni, aver portato a 67 anni e più la soglia, significa impedire l'ingresso nel mondo del lavoro ai giovani, l'Italia ha una disoccupazione giovanile vicina al 40%, e negare una serena vecchiaia a chi ha lavorato per una vita. Se è così, si abolisca l'INPS, si eroghi una pensione minima per chi non ha alcun reddito a 60 anni. Tutti gli altri si tengano i propri contributi. Li versino in un conto privato o se li spendano in donne e champagne. Sono soldi loro. Distruggere lo Stato sociale mantenendo le pensioni d'oro non si può fare, se non con l'esercito. Loro non si arrenderanno mai (noi neppure). Ci vediamo in Parlamento.
Ps. Il sondaggio verrà chiuso il giorno 5 luglio alle ore 14.00. Guarda i risultati.

Il sondaggio, naturalmente, non può avere carattere statistico, ma raccoglie parecchi consensi la proposta così come è stata lanciata.
Noi nel post di sopra abbiamo anche reso più complesso ed articolato il sistema di welfare, poichè pensiamo che una persona anche se con un'età matura possa ancora "lavorare" per la comunità. Certamente non percependo una retribuzione da ruolo "produttivo", ma che dignitosamente può sostenere un po' il reddito di coloro che andrebbero in pensione in età accettabili e reali.
Un ridimensionamento serio delle pensioni (non i tagli agli adeguamenti ISTAT che hanno colpito indifferentemente tutti, e di fatto finendo di colpire quel già ridotto ceto medio pensionato che sostiene ancora i propri figli disoccupati o precari), una riscrittura del sistema di Welfare che passi non attraverso il sistema contributivo ma la tassazione generale, avrebbe un immediato effetto sull'abbassamento dei costi per le imprese, e sulla sostenibilità dell'imprenditoria seria e lavoratrice che paga tutto ai propri dipendenti e che ancora possiede quella responsabilità sociale d'impresa adesso in via d'estinzione dai codici del fare imprenditoria perchè, spesso costretti dalle contingenze della competizione fra attori che fanno della propria attitudine ad essere banditi l'unico elemento di competizione nell'aggiudicazione del lavoro, come accade nei risaputi fatti di cronaca che stanno interessando in particolare il Nord Italia in questi giorni.
O si ha il coraggio di mettere in campo proposte che possono apparire anche creative a qualcuno cui piace stare al caldo, oppure fra 25 anni massimo avremo una pletora di indigenti senza pensione (per via dell'inquinamento contributivo adesso consentito da tutti, parti sociali comprese) che si aggirerà miserabilmente negli angoli delle città.
E' semplicemente una questione di ordine pubblico. Nè più, nè meno!

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