martedì 8 maggio 2012

FRANE, SMOTTAMENTI ... E ROVINE

Erto - Friuli - Vajont
Tutti i seggi sono finalmente chiusi, e la lettura del voto adesso può essere più fredda e analizzata meglio sul piano geografico. Perchè una differenza mi pare emerga vistosamente fra Centro-Nord e Sud d'Italia. In primo luogo che, per la prima volta, l'astensione è maggiore al Centro-Nord rispetto al Sud.


La Lega Nord riesce a consolidare la sua posizione territoriale solo nei territori veneti di Verona, alto vicentino e nord padovano, una fascia geografica continua. A Conegliano, nella Marca trevigiana, sembra arrestarsi, attestandosi su numeri che fanno riferimento al nocciolo duro della base e nulla più, come nel resto del territorio settentrionale. Quindi, Tosi Bitonci e pochi altri minori sono attualmente il serbatoio di voti più importante per la Lega Nord. Zaia ne esce molto adombrato. I voti di opinione mancanti alla Lega si sono dirottati verso il Movimento 5 Stelle o verso l'astensione.
Il Terzo Polo è praticamente l'UDC. E geograficamente riferito al Sud. E la cooptazione delle altre forze politiche nate intorno ad alcuni notabili della politica poco o niente hanno portato in termini di voti... se non invece realmente sottratto consenso.
Il PDL quasi scompare nel Centro-Nord, sversando i voti in parte nel M5S e in parte nell'astensionismo, e più considerevolmente venendo assorbita in Veneto dall'attrazione centripeta di alcuni sindaci leghisti come Tosi, che prima ne ha alimentato la divisione interna e dopo la separazione. Galan, l'ex presidente della regione Veneto, astuto ed abile uomo politico, ne aveva preavvertito il suo titolare di partito degli effetti della strategia leghista in Veneto e combattuto tenacemente l'abbraccio. Ma ha "ubbidito" a Berlusconi nel 2010, quando era ormai chiaro che il Cavaliere stava scientemente diventando il curatore fallimentare dell'esperienza politica nata nel 1993 sia a Nord che a Sud (oltre che dell'Italia stessa), per meglio farsi firmare il lasciapassare. Al Meridione il centro-destra tiene, ma unicamente come realtà frantumata in liste personalistiche dei notabili locali. Oltretutto, non poteva essere diversamente se nel 1993 Berlusconi dichiarò, senza eufemismi e nascondimenti, che la migliore garanzia agli interessi specifici dispersi poteva che essere solo lui, che più di qualche interesse specifico ne era diretto portatore. Il Centro-destra non è completamente scomparso, ma oggi è dichiaratamente senza nessuno capace di saper farne sintesi. Almeno d'interessi.
La SEL di Vendola mi appare un fenomeno politico in fase di rallentamento. Il voto di opinione che Vendola ha saputo intercettare da solo mi pare che non si sia stati in grado successivamente di coltivarlo sul territorio. Questo sta a significare che le Fabbriche di Nichi hanno prodotto molto poco e si siano consumate nella tattica.
Di partiti comunisti, ormai, se ne contano più dei comunisti che ancora li votano. Ognuno fonda il suo partito dello 0 virgola per cento. Poi, forse affatto proletari ma esponenti dei salotti borghesi, si uniranno come Lenin invitò. Intanto, stanno fornendo uomini ai governi di città come Milano. E forse Genova ed ancora una volta Taranto.
In queste frane e frantumazioni politiche, il PD... smotta. I dati percentuali, leggermente in calo per l'ombra montinana che nel frattempo si è estesa sui democratici per l'impegno all'attuale governo, sono certamente migliori rispetto agli altri soggetti politici concorrenti, e nascondono bene il fatto che il numero dei votanti è in costante diminuzione ormai dal 2008. Bisogna riconoscere all'attuale gruppo dirigente, quando ha compreso l'impossibilità a breve termine di raggiungere in autonomia gli obiettivi veltroniani, di essere stato abile a rifugiarsi in candidature promosse da altri partiti della sinistra, e che naturalmente hanno vinto "legittimamente" le primarie. In altri termini, nel PD si son detti che se non si riesce a diventare un partito popolare con vocazione maggioritaria nel Paese, come volle provare a fare Veltroni nel 2008, che almeno si vincano le elezioni provando a essere l'azionista di maggioranza della coalizione. Poi, dove possibile, provare ad allearsi con i moderati, posizionandosi al centro di un'asse tattico che però nel frattempo ha visto polverizzarsi l'area concorrente di centro-destra. E di questo Casini oggi si è detto molto preoccupato, poichè adesso sa di essersi ritrovato uno fra i tanti nello scenario dei "moderati", e che la posizione del PD in questo scenario è andata a diventare egemone, diventando il punto di riferimento centrale anche dei prossimi governi, oltre che di quello ora esistente. Bersani ha già avvertito: Monti deve ascoltarci di più. Bisognerà verificare gli italiani se ascolteranno, perchè c'è parecchio rumore in giro. In Europa, in Italia ... e nel Mediterraneo. E dagli Stati Uniti arrivano precisi consigli: "per i governi europei l'unico modo che hanno per uscire dalla crisi è fare l'esatto opposto di quello che la gente si aspetta da loro". 

La situazione è veramente ingarbugliata, e ci ritocca essere in accordo con Seminerio (economista che comincia ad apparire in TV, dopo tanto scrivere a ragione dal 2003).
Da una parte i processi decisionali sono andati sempre più concentrandosi, e la  partecipazione e maturazione civile e democratica dei popoli è stata congelata se non addirittura ridotta. E ciò è dovuto al fatto che i confronti internazionali avvengono fra macro-aree economiche e finanziarie che la democrazia o la applicano un po' con modalità diciamo omeopatiche, oppure non la applicano affatto. C'è un difetto di democrazia nella globalizzazione che è ormai evidente anche ai ciechi. Ma la soluzione sta sfuggendo di mano, tanto che il nostro Presidente della Repubblica deve precipitarsi a dichiarare che "non è successo nulla", un po' come si dice ai bambini quando cadono in terra e si sbucciano le ginocchia, affinchè non comincino a urlare dal dolore. Ma la situazione è seria.
Tutta l'area mediterranea è nella destrutturazione più profonda, sottoposta ad una destabilizzazione che questa classe dirigente europea non mi pare ne avverta l'urgenza del porvi rimedio, rinchiusa com'è nella difesa del proprio particolare privilegio economico, attestata su posizioni rigoriste che seppur necessarie non giustificano i fenomeni di propaganda da "leghismo" europeo di una Germania, e non solo, che si percepisce come il pagatore dei paesi fannulloni che si affacciano sul Mediterraneo. Come se la la bolla immobiliare spagnola non abbia visto partecipi gli istituti finanziari tedeschi, o le contraffazioni di bilancio dei governi greci abbiano gabbato i supervisori tecnici di Bruxelles e di Francoforte (di cui alcuni adesso ci governano in Italia), o che l'innalzamento del debito pubblico italiano a fronte del processo di deindustrializzazione in atto non facesse apparire evidente il rischio di insolvenza cui andavamo incontro, o che l'Egitto e tutti i paesi del Nord-Africa importano cibo sempre più costoso e non riescono più a sfamare i loro popoli, o che l'Iran per continuare a sostenere il PIL nazionale si vede costretto a produrre energia con il nucleare per continuare ad esportare petrolio, o che la Cina possiede la più grande società petrolifera mondiale, e che la Russia sta acquistando industrie in tutta l'Europa.
Quindi, se per un verso queste elezioni europee stanno a denunciare che i popoli europei sono in sofferenza, dall'altra manca chi ha il coraggio di dire veramente come stanno le cose. E cioè che la cuccagna è finita, ed è ora di rimettersi a lavorare, tutti. Ma proprio tutti, nessuno escluso. E servono soluzioni. E su queste serve avviare velocemente il confronto.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Silvia mi ha invitato a leggere questo blog, ed eccomi qui.
Ho letto con interesse alcuni post, compreso quest'ultimo.
Una bella analisi. Ma mi chiedo... A cosa servono queste analisi?
Perdonate la franchezza, ma sono analisi autoreferenziali che assolutamente non si addicono ad una "officina", che è il luogo del "fare", del "lavorare".

Si possono passare ore e giorni a disquisire del perchè questo voto si sia spostato, cosa ha fatto Vendola... Bersani... Tosi e Renzi... Ma alla fine la questione è diversa... Ci vuole un bel "chissenefrega" sulle politucole passate e degli altri.

Il punto è, cosa si deve fare ora? Cosa si propone? Quali azioni intraprendere come singoli o come gruppi? Cosa fare? Agire a livello di blog o a livello comunale? Farsi promotori di attività pratiche? Denunciare comportamenti illegittimi?

Azione, c'è bisogno di azione.

Luca Bernardoni

Simon ha detto...

Mario le tue analisi sono sempre eccelse... voglio aggiungere qualcosa anch'io sull'argomento, qualcosa di meno scientifico e più esistenziale... ma ora è tardi, magari lo farò domani.

Giuliet ha detto...

Benvenuto Luca, dici bene.
Ma ti invito ad avere fiducia. Le proposte non mancano, richiedono però un serio studio di fattibilità.Che N.o.i. stiamo affrontando.

Anonimo ha detto...

Giuliet chiariscimi però una cosa.
Qual è lo scopo di questo blog? Perchè io mica l'ho capito.
A me pare che ci siano delle premesse, ma che tali premesse siano non in linea con la configurazione del blog e dei post di Mario Intini.

Secondo me il "target" del blog lo dovete tenere bene a mente e seguire. Le analisi, che continuano ad essere autoreferenziali, sono uno strumento non adatto ad un blog e risulteranno tra qualche settimana semplicemente "sterili".

Perdonate la schiettezza, ma vedo un buon potenziale con persone colte che però è mal supportato a causa di alcuni banali errori di comunicazione.

Esempio:
Se voglio potere un commento prima ci vuole l'autorizzazione del moderatore.... (non esiste!, ci vuole il commento libero... Sembra un blog con dei "censori")

Se clicca sui profili dei blogger... Bhè... Non c'è scritto nulla! Descrivetevi meglio! Cosa fate, quanti anni avete, posizione esatta di lavoro.

Il blog ha una tesature di sfondo orribile che, tra l'altro, rende.non semplice la lettura. Comunica caos e poca chiarezza... Un bello sfondo bianco o grigio chiaro non sarebbe meglio?

I post devono essere corti, se no li leggete solo voi.

E ribadisco.... Basta analisi, dovete colpire anche il lato emotivo. Ci sono solo analisi senza nemmeno una proposta.
Luca

Buon lavoro

N.O.I. - Nuova Officina Italiana ha detto...

Grazie, Luca.
Abbiamo seguito parzialmente i tuoi consigli, utilizzando uno sfondo messo a disposizione dal blog stesso.
Rispetto ai commenti, nessuno è mai stato censurato e finchè i contenuti saranno rispettosi del "perchè N.O.I." non lo saranno neanche in futuro.

Mario Intini ha detto...

Bene, Luca.
Il mio profilo curriculare lo si trova in tutta trasparenza su LinkedIn, qui
http://www.linkedin.com/profile/view?id=58984100&locale=en_US&trk=tab_pro

Le tue osservazioni sono interessanti, quindi Ti invito a chiarire qual è il Tuo obiettivo e quanto è dissonante da quello del blog e dagli scritti finora pubblicati.

Anonimo ha detto...

Moooolto meglio! Chiaro da leggere e riporta al concetto di "fresco"... Che con "idee" è un bel binomio.
:-)

Ovvio che nessuno censura... É che il blog nasce proprio con condizioni di base di "botta e risposta"..."dover passare tramite un qualche tipo di approvazione tende a "frenare" i commenti.

Bravi, continuate così. Descrivetevi bene, magari anche con una foto. Rafforza la comunicazione... Siete persone intelligenti... N.O.I. Come prima persona plurale vi fa' apparire un po' "mago Otelma".
Luca