domenica 14 ottobre 2012

LA CURA LETALE, un libro di Mario Seminerio



A cadenza ventennale gli italiani si ritrovano punto e daccapo. Quelli che lanciavano le monetine a Craxi ne hanno preso il posto per fare del proprio peggio. L'occupazione di ogni ganglio della vita economica da parte della politica professionista avvenuta dopo il 1992 e la stagione di Mani Pulite è stata così capillare tanto da farci ritenere che il ruolo della politica, e la crisi che oggi soffre, è solo l'epilogo di un processo che di quella stagione ne è solo infausta evoluzione.


Una èlite che disprezza il popolo - cosa evidente nelle dinamiche utilizzate per blandirlo quotidianamente - sta schiacciando ogni reale e concreta possibilità di crescita civile democratica e sociale dell'Italia. Oltre che economica, in primo luogo. 
Un Paese che ha perso in 30 anni abilità e competitività del suo settore industriale, autorevolezza politica nei tavoli internazionali, onore morale e civile nei cittadini che lo abitano. 
Cittadini abbruttiti e rabbiosi, insofferenti verso ogni necessario approfondimento informativo, come verso la costruzione di ogni relazione di solidarietà e di civismo, rinchiusi ognuno nella miseria etica di un individualismo incapace anche di saper agire e pensare a più dei prossimi 5 minuti futuri di vita. Piegato alla falsità e all'ipocrisia, all'infantilismo parolaio ed alle soluzioni all'acqua di rose. 

In questi 20 anni siamo riusciti a divenire più sudditi di quanto uno scrittore di un libro di fantascienza  avrebbe immaginato. E potuto scrivere. 
Impigriti e arroganti, riusciamo persino ad essere peggiori dei nostri padri, non ostante siamo più istruiti di loro.  Come degli infantili, restiamo perfino perplessi che la diffusione del malcostume e del sottile valore morale del ceto dirigente di questo Paese sia anche peggiore del nostro, quando esso è unicamente il risultato nella nostra incapacità di borghesi piccoli piccoli di voler lavorare. Di saper lavorare. Di saper creare valore.

Questa fibra molliccia, tutta nozionistica e speciosamente competente, di questa èlite diffusa nello Stato come nelle Università così come nelle aziende che dovrebbero trainare questo Paese (nei luoghi della politica è persino inutile scriverlo!), la paghiamo non solo in tasse  ma in tenore etico, cosa ancor più preoccupante e pericolosa e che è già costato come popolo anni di dittatura ed una sanguinosa guerra, anche civile. Un po' di tempo fa, è vero... ma noi italiani abbiamo memoria corta, molto corta... E come le micce che quando sono corte rischiano di farci esplodere in mano la dinamite, così adesso, nel più completo oblio, siamo ancora fermi sempre allo stesso punto della storia, coattivamente reiterato e ripresentatosi alla storia italiana uguale nei contenuti seppur differente nella forma. Fra cotanti salvatori e geni della Patria di cui l'Italia abbonda, quando basterebbe il nostro comune buon senso.
Ed invece, furbi e fessi, adesso siamo in tanti sull'altare sacrificale. Prestati un'altra volta al rito.

Quanto segue è quello che scrive Mario Seminerio, molto brevemente, del suo libro "La Cura Letale", editore BUR, in libreria a fine mese di ottobre:

L’ennesima stagione del “rigore”, inaugurata dal governo Monti sotto la pressione di un’Europa dietro la quale vi sono le ansie e le reticenze della Germania, non è altro che una formula rimasticata, che già in passato si è rivelata inefficace. Oggi rischia di essere una ricetta sicura per il disastro. Quello di cui l’Italia ha disperatamente bisogno sono imprese libere dalla rete della burocrazia e della corruzione; un sistema di tassazione che premi chi produce e non chi gestisce una rendita; una visione politica coraggiosa, che non si accontenti di traghettarci verso la successiva tornata elettorale, ma sappia mettere in campo riforme autentiche, in grado di liberare il nostro sistema produttivo dai parassitismi che lo infestano.
Un popolo che ha cura di sè, è un popolo che imprende. Come si è già scritto qui.
Dobbiamo ritornare ad aver cura delle nostre cose. Dobbiamo ritornare a dare valore alle nostre cose. Ad esser forti nello nostro spirito.

in questo link qui una presentazione diretta dalla sua voce fatta su Radio24

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