mercoledì 21 novembre 2012

USA-GERMANIA, la partita infinita




Mentre la compagnia bella è impegnata a capire perchè i "zgiovani" non accedono a posizioni di prestigio e di potere (vedi cliccando qui e qui), il Der Spiegel si è divertito non poco a farci intendere che dal '900 non siamo per nulla usciti... anzi ci siamo dentro fino al collo in questo maledetto secolo. Altro che breve... dal 1870 ad oggi siamo quasi a 150 anni. Magari così proviamo a capire un pelino di più del perchè questa benedetta Europa è sempre, oltre che il piano autocelebrativo delle divagazioni più o meno giovanilistiche che lasciano il tempo che vorrebbero trovare, lo scenario dove ancora si consuma il conflitto fra USA e Germania (e le aree di influenza germanica), con la Francia che prova sempre a rappresentarsi come modello unitario europeo inscenando ogni tanto il remake della guerra franco-prussiana, e l'Italia che prova in qualche modo a cavarsela così come ha sempre fatto: sto qua finchè tira bene, poi si fa presto a farsi gli spaghetti propri e a cambiare di tavolo.


Non è nostro intento fare i storiografi, ma intendiamo solo ricordare che il 19 Novembre 1923 a causa della iperinflazione del marco tedesco (determinata prima dall'uscita della covertibilità in oro del marco allo scoppio della I Guerra Mondiale nel 1914 e dal pagamento dei successivi debiti e danni di guerra attraverso le banconote) verrà emessa (in circolazione l'anno successivo) una nuova banconota, la Rentenmark, che sostituirà la moneta circolante nel rapporto di 1 Rentermark = 1.000 miliardi di Papiermark


Fu proprio questa difficile situazione, che non vedeva nè la Francia nè la Gran Bretagna disponibili a rivedere la stretta debitoria della Germania nei confronti dei loro crediti riparatori del danno di guerra, con il fine in primo luogo di collassarne le volontà egemoniche in Europa e nel mondo, ed in secondo luogo per finanziarsi il crack finanziario del 1929. Questa situazione veicolò l'ascesa al potere di un "zgiovane" brillante come Hitler, e di tutto il codazzo di eroinomani e perversi che lo sosterranno fino alla fine. E all'ascesa del 1933 seguirà un consolidamento veramente più che brillante, se si considera che il "zgiovane" pittore di acquerelli di Monaco in soli 6 anni (dal 1933 al 1939) consentirà alla nazione germanica di essere nelle condizioni di incendiare nuovamente l'Europa ed il mondo con un'altra avventura bellica, la più sanguinosa. 
Non è anche il caso di richiamare qui i generosi finanziamenti che provenivano, fino a guerra inoltrata, dagli States, e che solo la mano di Roosevelt interruppe nel 1942. Per coloro che volessero solo percorrere la storia dell'industria chimica germanica e delle relazioni con la finanza e l'industria petrolifera statunitense, può leggere cliccando qui, e scorrere i diversi e successivi post sull'argomento elencati a fine lettura del link.

C'è un'asse, diciamo, privilegiato che corre fra USA e Germania, che salvo la parentesi sovietica del dopoguerra, continua ancora a consumarsi nella battaglia per prendere il posto del glorioso ed imperiale United Kingdom vittoriano. 

Il Der Spiegel in questi giorni è ritornato a rimarcare la differenza dei modelli capitalistici (o se preferiamo dei modelli sociali di produzione) fra USA e Germania. Già prima delle elezioni del 6 Novembre scriveva che era inutile trovare delle differenze fra Obama  e Romney (clicca qui), poichè entrambi sono sostenitori del turbo-capitalismo che è il vero sovrano degli USA e che sta distruggendo interamente il Paese americano. Anche lo stesso Le Monde ha rimarcato le profonde differenze discriminatorie che il capitalismo statunitense genera nella sua società: e lo fa citando USA Today, con questo articolo (clicca qui) dove si scrive che ormai 1,4 milioni di statunitensi vivono con 2 dollari al giorno. Redditi africani. 

L'immagine di sopra, prodotta dal Der Spiegel, può essere sintetizzata dalla chiosa finale dell'articolo del Der Spiegel (se non l'avete letto) e che dice: la caduta dell'impero americano è iniziata.


Nell'immagine qui di fianco potete verificare di quanto è cresciuto il debito pubblico USA in soli 30 anni. Parabola, per la verità, non solo degli USA, ma anche dell'Italia e dell'Europa, che ha visto dopo il 1971 (con l'uscita dalla convertibilità in oro del dollaro stipulato con il trattato di Bretton Wood del 1944) quadruplicare il proprio PIL (e parallelamente il proprio debito pubblico). Saranno state le bistecche e la dieta proteica per far crescere i "zgiovani" ingrati verso i loro padri, che li hanno sfamati come loro non potevano. Per non parlare della generosa paghetta alla domenica...



  Barbara Ehrenreich (che cognome!) su Billmoyers scrive che è ora per Obama di mollare il bacio mortale con la Goldman Sacks (clicca qui). 

Insomma, la Germania intende sottolineare che il proprio modello di redistribuzione della ricchezza non è iniquo come quello statunitense. Un disoccupato tedesco continua ad essere sostenuto nel reddito, continua a ricevere contribuzioni figurative per la propria posizione pensionistica, viene aiutato a reinserirsi nel mercato del lavoro.... ecc ecc. 

Gli Stati Uniti si stanno abituando ad un livello pazzo di disuguaglianza, dichiarano al New York Times (clicca qui) i due economisti di sinistra della rivoluzione fiscale francese citati nel post di ieri I Moddy's della Francia, e cioè Emmanuel Saez (insegna a Barkeley) e Thomas Pikkety (che insegna a Parigi). E sono 2 "zgiovani". Evidentemente sono figli di qualcuno. Preghiamo i lettori di indagare. Forse non sono ricchi, poichè dicono che bisogna tassare i più ricchi... Chissà?! L'unico fatto certo è che chiunque vinca come presidente francese, nei primi 2 anni di mandato vengono sempre istituite commissioni costituite da economisti di sinistra. Vi ricordate della commissione Attalì della presidenza di Sarkozì?

Naturalmente gli USA non sono stati solo a leggere quanto si scriveva sui quotidiani germanici... ed in un indicativo articolo del Washington Post (clicca qui) si replica sparlando male del sistema sanitario germanico, dimostrando con (parzialissimi) dati alla mano che persino il pessimo servizio sanitario USA fa più bella figura rispetto a quello bismarkiano. 

Insomma... a noi italiani ci tocca sempre scendere e salire a seconda delle convenienze, fin dai tempi di Teodorico. La tragedia è proprio questa: non essere nè più vecchi, nè saggi, nè valorosi... ma tutti "zgiovani". E il viagra aiuta: i vecchi a dissimulare la propria decadenza, ed i "zgiovani" ad agognare il posto di potere dei vecchi. Una rincorsa "a chi vuol essere decadente!". E' il destino di chiunque, non potendo occupare la propria diversa posizione, aspira ad occuparne una per null'affatto diversa. 

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