mercoledì 26 settembre 2012

SUPERMERCATI APERTI ALLA DOMENICA, ovvero alla ricerca del Dio perduto

A Treviso, città che meriterebbe molto di più che solo le cronache chiacchierate delle iperventilazioni provocatorie dell' ex-sceriffo Gentilini, Domenica 7 Ottobre vede donne e famiglie contestare l'apertura anche domenicale dei supermercati.
Che il governo Monti, scrostata la retorica che tutti in Europa lo fanno, abbia promosso questa cosa della deregolamentazione delle aperture degli esercizi commerciali (anche sollecitati dagli stessi gruppi finanziari della GDO) ha motivazioni più che evidenti: l'aumento della base imponibile e contributiva, ovvero ci faccio più cassa fiscale. Poco altro frega ai ragionieri. 
Cosa invece abbiano a guadagnarci i gruppi della GDO è meno chiaro, o  evidente.



La GDO ha perso, in questi ultimi anni, un po' di quote di mercato (per dirla in gergo) poichè sempre più vanno (auto) organizzandosi diffusamente  nei territori anche provinciali e periferici i Gruppi di Acquisto Solidale o forme parallele ed affini che mettono sempre più in relazione di fruibilità (e fruire significa aver vantaggio di o da qualcosa)  il produttore dei beni con coloro che ne traggano beneficio servizio e godimento dai suoi prodotti. In poche parole, il salame sempre più persone lo vanno ad acquistare direttamente dal produttore, o la verdura direttamente dall'ortolano, e se non direttamente almeno nella minima forma mediata dei GAS. E' vero che questi ed anche molti si trastullano nel cosiddetto biologico fruibile solo dall'èlite danarosa invece che popolare,  ma è anche vero che molti vedono e stanno vedendo la nascita, specie ultimamente,  con una maggiore attenzione all'accesso da parte delle persone più comuni. O popolari, che dir si voglia. Anche perchè delle certificazioni biologiche sarebbe un tutto dire (o scrivere).
E pensiamo che proprio questa sia la motivazione che, quale assunto di fondo, spiega la scelta tutta da ufficio marketing che ha guidato e spinto per una soluzione di apertura anche domenicale (dopo che era già saltata la chiusura infrasettimanale classica tempo addietro, nel silenzio più generale). Cioè che pur se c'è poco da guadagnarci, anzi ci si rimette in altro personale da assumere e maggiore costo del lavoro e incremento della spesa non giustificativo dei maggiori costi, la battaglia sia tutta contro i GAS. A questa si è associata la presenza, negli scaffali, dei prodotti certificati bio, diciamo da un 2-3 anni massimo. Prima erano assenti, seppur già esistenti.
Eh sì, perchè se acquisti attraverso un GAS, oppure vai direttamente nell'orto ad acquistare la tua verdura e frutta di stagione, saltano, o cominciano a saltare, parecchi meccanismi di controllo delle coltivazioni e delle pratiche di coltivazione. Per non parlare che magari il cibo è anche più buono... e magari Feuerback Ludwig (e Moleschott prima di lui) finisce per aver avuto ragione che "siamo ciò che mangiamo", e così magari finiamo anche per "migliorarci" anche noi come popolo... affatto proposopeico! Infatti, mentre nel supermercato nessuno (ad eccezione di qualche vecchio pazzo sociologo etnometodologico) chiede alla cassiera "mi fa uno sconto?", dato che gli sconti sono già applicati sulle stesse merci in promozione e le cassiere non sono lì per contrattare ulteriori sconti con il cliente, dall'ortolano finisce che i fiori di zucchina te li ficca in borsa a gratise... oppure qualche melanzana veramente brutta te la da "in buon peso", oppure le vecchie carote che sono invendibili te le regala per il tuo criceto (o per il cavallo come fa Nicola, il mio ortolano, con una signora che ne possiede uno). 
E' questa motivazione profonda che ha mosso i direttori marketing nel pressare un governo tecnico, si fa per dire, a deregolamentare la chiusura domenicale degli esercizi commerciali anche a fronte di un torto alla Chiesa cattolica ed ai precetti della santificazione delle feste. Perchè il denaro e la pratica della separazione della produzione dalla fruizione dei beni fanno cultura, magari profana, ma totalizzante. 
E quindi, se non fosse che dovrebbero "armare" i locali dei supermercati con guardie giurate notturne fisse, terrebbero aperto anche di notte, perchè anche il dio profano è sempre o ovunque, ubiquo e onnipresente, e lo puoi vedere toccare ed attraversare a differenza di quello sacro e sacrificale (sempre per riannodarsi a Feuerback) che chissà dove si nasconde. Il dio dei GAS, invece, domanda organizzazione: devi sapere prima quello che comprerai, prenotarlo, e nei giorni fissati andartelo a prendere da dove è deciso che sia. Vuoi mettere educare ad organizzarsi, persino in gruppo, con invece la libertà in-condizionata di poter fare quello che vuoi, spesa compresa oltre che visita ambulatoriale dal medico di famiglia, ad ogni ora del giorno e della settimana? 
Questo dio profano alla fine riuscirà anche ad assomigliarci... ma un pochino però! La perfezione dell'individuo isolato è impareggiabile, nella sua splendida acconciatura seduttiva. Quell'altro, invece, è faticoso, domanda lavoro. E l'individuo quando smette di lavorare... fa la spesa e santifica il tempo profano.

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