RESTARE
ATTACCATI ALLA PAROLA,
cari amici,
è
quanto si testimonierà la sera del 15 dicembre ’13. Come la condizione umana
originaria che immette nel mondo la distinzione tra l’immateriale e le cose.
Distinzione
che non avrebbe peso alcuno, né bisogno di chiarimento, se non fosse proprio
per il credere che l’immateriale abbia preso casa nella materia. Che
addirittura ne costituisca la maggiore e migliore parte. Con la conseguenza
necessaria che pure il distinguere non vesti più le forme della ragione umana.
E che le cose si danno e/o si darebbero, da una fonte inacquisita,
indistinguibile, e per conseguenza indistinte anch’esse le cose derivate, se
non nella gloria di colui che le ha create. Creatore che seppure abiti altrove,
indistinguibile anch’esso risulterebbe se non avesse preso sembianza da una
parentela stretta con il primato del percepire che ogni cosa inevitabilmente
osserva.
Se
il mondo è percezione, infatti, non potrei giammai staccarmene, ma se non posso
escludere che sia espressione, allora sono obbligato permanentemente alla sua
ricerca. Con le conseguenze obbligate necessarie: Dio è nel (del) pensiero; il
pensare è nel (del) mondo! Corrispondentalità opposte permanenti
inintransitabili!!!
Non
sembrerà fuori luogo, ma quando dicevamo che il maestro artigiano concepiva la
trasformazione senza occhi, senza mani e sordo, evidenziavamo lo stato
dell’arte e rispondavamo al quesito. (E
in sintesi oggi, si può finalmente dire, per converso, per essenziale
corrispondenza, che la verità della parola è il pensiero!!! E che per questo
“stare assieme” del mancare degli occhi e vedere, del mancare delle mani e
toccare, del mancare delle orecchie e sentire, il lavoro manuale è lo stesso
del lavoro intellettuale!!!) Ma ancora di più come la sintesi permanente di questi opposti è la nostra inconsapevole
natura!!! L’evidenza nascosta che guida ogni nostro atto.
Certo
se restasse nascosta, come inevitabilmente resta, sarebbe meglio, (come
racconta dello scrivere, J. Coucteau sul Corriere del 9 dic. ’13, operatività
che, diversamente dal volerla rivolgere agli altri, mette solo a posto il proprio
cervello) ma questa non potrà essere una nostra intenzione, né si può dire che lo
scrivere sia una attività umana spontanea.
Dunque,
(per sintesi espressiva che ci si permette) la verità della parola della poesia
mette in tensione il nostro pensare, nel tenere sotto osservazione permanente, la parola
che consente e concede quello che incessantemente si ode… e non salta
nessuna, ma proprio nessuna nota. Come capita a tutti i musicisti e.. pure alla
musica!!! Esclusi tutti gli intervalli!!! L’Oggettivo determinato mancante?
“RESTARE
ATTACCATI ALLA PAROLA”
Intenzioni
di lettura per “solo POESIA POETI tutti” da parte dei poeti invitati e dei
convenuti
Noci,
15 dic. ’13 ore 17,30
Inizio
letture ore 18
Laboratori
GLAN Via Repubblica 4
1 commento:
Carissimi, auguri di buon anno a voi tutti.
Se mi mandate un messaggio anche vuoto all'indirizzo cucen9@yahoo.it, potrei comunicarvi una proposta.
Ciao,
Vincenzo Cucinotta
Posta un commento