martedì 25 giugno 2013

Potere e(è) informazione, opacità e trasparenza



Dopo Assange, fondatore di Wikileaks, un ex analista della CIA (o meglio, dell'Agenzia della Sicurezza Nazionale USA), Edward Snowden,  rompe il Panopticon dell'informazione. Dell'accaduto si è abbondantemente letto sui giornali. Quello che risulta interessante chiedersi è, invece, se esiste realmente un sistema di raccolta archiviazione e trattamento di dati personali  ed interpersonali, oppure se tutto ciò più che essere la verità sull'effettiva esistenza ed attività di  sistemi di controllo e sorveglianza dei popoli sia invece un'ispirazione dei governi e delle società.



Possedere i dati è potere. E soldi. E negli ultimi anni le tecnologie per la raccolta, il trattamento e l'estrazione dei dati è diventata molto più efficace, pervicace ed economica.

Ma non tutti posseggono una smartphone, non tutti hanno un profilo su facebook o social network simili, e i profili non corrispondono tutti alla verità speculare della persona che ci sta dietro realmente quei profili. E soprattutto, ci sono ancora molte persone che sono recalcitranti nell'usare strumenti diversi dal contante per effettuare i pagamenti. E' essenzialmente per questi motivi che da ieri, Lunedì 24 Giugno 2013, i dati dei nostri conto correnti bancari saranno trasmessi al fisco indipendentemente da cause legali che ne giustificano la trasmissione.

Non tutto, quindi, è ancora catturato dai sistemi digitalizzati di raccolta e trattamento delle informazioni personali. Ma c'è un posto al mondo dove il potere sta riuscendo a realizzare i suoi sogni, dove ogni acquisto è segnato e tracciato da un'unico dispositivo. E questo posto non è uno Stato dittatoriale, o paternalistico, anzi è uno Stato che definiremmo catastrofico nella sua conduzione e guida, dove l'analfabetismo e la povertà regnano padrone. Questo Stato è la Somalia.

A malapena in Somalia ci sono cavi telefonici come ancora ne esistono da noi, oppure fibra ottica o cavi di rame, oppure servizi bancari ultra-efficienti e una diffusione delle carte di credito. Però come è avvenuto in tutti i Paesi in via di sviluppo, la telefonia che è stata sviluppata è quella per i telefoni cellulari, e tutti in Somalia effettuano i loro pagamenti attraverso i cellulari.

I telefoni cellulari di nuova architettura mobile hanno consentito di saltare, in taluni continenti e Paesi, tutto il percorso tecnologico che invece si è reso necessario nei Paesi sviluppati. Non è stato necessario cablare città, interrare chilometri di cavi. Ma è bastato mettere antenne. E con gli applicativi che è possibile inserire sui cellulari di ultima generazione oggi è possibile, come scrive The Globe and Mail, pagare anche l'ambulante del mercato cittadino o fare il biglietto dell'autobus attraverso le transazioni finanziarie via cellulare (quella dell'autobus, in verità, la stanno introducendo anche in Italia, ed anche il pagamento dei parcheggi ad ora!).

Il COO della locale azienda imbottigliatrice della Coca Cola, Moustapha Osman Guelleh, dice che ormai l'80% delle sue transazioni finanziarie avvengono attraverso queste modalità, attraverso un sistema unico nazionale chiamato Zaad, un sistema di pagamento del maggiore operatore di telefonia mobile somalo, Telesom. Il resto è pagato attraverso bonifici bancari. Finalmente una società che non utilizza più contanti. 

La cosa straordinaria è che anche un analfabeta è in grado di utilizzare questo sistema di pagamento. Anche gli stessi dipendenti vengono pagati attraverso il sistema Zaad. Ed i benefici sono ritenuti da tutti efficaci: le transazioni sono tutte in dollari, e non nella inutile moneta locale, e in tempo reale ricevi un messaggio di conferma dell'avvenuto deposito presso il conto del beneficiario. 

Il sistema sta prendendo piede diffondendosi anche nel resto dell'Africa. In Kenia, ad esempio su una popolazione di 25 milioni di abitanti in età lavorativa (+ di 15 anni), ben 17 milioni utilizzano esclusivamente questo strumento di pagamento.

Il sogno di ogni governo fiscale, sbarazzarsi del denaro, si sta avverando: niente più contante, niente più anonimato, niente più economia sommersa, mercato nero, contrabbando, evasione fiscale. 

Solo che tutto questo ha un inconveniente: il broker telefonico, il provider locale di internet, la piattaforma applicativa con cui vengono effettuati i pagamenti, le stesse aziende produttrici dei cellulari. Questo enorme flusso di informazioni personali ed interpersonali, così efficacemente raccolto e trattato su un unico dispositivo, renderebbe facile a chiunque di intercettare e impossessarsi di questi dati.

Questa consapevolezza apre in serio dibattito a riguardo: a chi affidare queste servizi? Al governo o alle imprese? Al pubblico o ai privati? 

Ad ogni modo, quello che è certo è che questa tecnologia e l'uso che permette la raccolta ed il trattamento dei dati personali ed interpersonali segna finalmente il grande sogno del potere: la sorveglianza perfetta che manco Bentham poteva agognare.

Ed infatti, la Keyhole Inc., società startup di capitale di rischio finanziario con membri all'interno del CDA esperti di affari finanziari e di marketing (vedasi il link), fu acquisita nel 2004 dalla Google. Il suo prodotto fu Google Hearth. E poi questo applicativo filtrato in Google Maps e Google Mobile. Uno degli investori du la CIA. E adesso abbiamo un ex analista di un'agenzia della CIA che di nome fa Snowden e che sta facendo fare gli incubi ad Obama, il quale si è affrettato a dichiarare prima che la sorveglianza riguardava solo personalità straniere per motivi di sicurezza antiterroristica nazionale e internazionale, e poi i Paesi stranieri (ha telefonato a Berlino Mr Obama) per assicurarli che questo avveniva anche per la loro sicurezza nazionale. 

Miliardi di persone che attraverso i loro cellulari e le loro comunicazioni fanno sapere dove vanno a cena, con chi, cosa hanno mangiato, per quali motivi si sono incontrati... Molto di più delle nostre carte per i punti del supermercato che ogni volta passiamo alla cassiera per la felicità dell'ufficio marketing della catena della GDO.

E le aziende che stanno sviluppando tecnologie per la diffusione sempre più pervicace di strumenti di raccolta dei dati sono tantissime e lautamente finanziate. Secondo il New York Times, l'Agenzia per la Sicurezza Nazionale USA, la NSA da dove proviene Snowden, finanzia le attività della Silicon Valley per una cifra che va dagli 8 ai 10 miliardi di dollari l'anno. E la CIA ha anche una società di sua esclusiva proprietà, la In-Q-Tel. Fin dalla sua fondazione, la In-Q-Tel ha finanziato ed incubato moltissime aziende, fra le quali ha Keyhole Inc. Ma anche la Decru, la Network Appliance, Endeca (poi acquisita da Oracle), e tante altre aziende che stavano lavorando per sviluppare software per il riconoscimento facciale (vi ricordate quel famoso film Face/off dove il poliziotto della FBI ed il terrorista si scambiavano i visi?)

Di più, molto spesso lavorare in queste aziende informatiche spiana la strada a impieghi di grande responsabilità nazionale, se è vero quanto sostiene sempre il New York Times nell'articolo già citato circa il fatto che l'ex responsabile della protezione e sicurezza dei dati di facebook, Max Kelly, ha lasciato l'azienda per finire alla NSA e diventare collega di Snowden.

Insomma, in questo mondo moderno dove, soprattutto grazie alla scelta di politica industriale degli USA centrata sulla sicurezza internazionale (così magari qualcuno comprende che politiche industriali ci sono e ne vengono fatte e non tutto è lasciato nelle mani del mercato) molti dati personali ed interpersonali sono raccolti trattati analizzati e spesso venduti, la soluzione possibile è o diventare eremiti, oppure completamente trasparenti come il vetro.
Voi avete altri consigli?

1 commento:

N.O.I. - Nuova Officina Italiana ha detto...

A proposito di reti di controllo centralizzato, è particolarmente interessante quanto è possibile leggere in questo post qui sotto linkato.

http://silendo.org/2013/06/26/lalis-ed-il-controllo-degli-f35/