Di seguito, per coloro che non abbiano avuto occasione di leggere quanto scrive oggi su Il Sole24Ore Antonio Padoa-Schioppa (fratello dl defunto ex ministro Tommaso), un breve stralcio ed il link per leggere tutta la lettera che il professone invia al ministro delle finanze tedesco, a riprova che:
- è inutile aspettare le elezioni del 2013 e sperare che vinca l'SPD: c'è una nazione dietro la Merkel, indipendentemente dal colore politico che il cancelliere riveste in questa fase economico-finanziaria;
- l'assetto geopolitico sta mutandosi, e le scelte dell'Italia, qualunque esse siano, non saranno indolore, sia che si resti in area euro, sia che se ne esca in qualche modo. Il trade-off, come lo chiamano gli inglesi, sarà sempre a somma 0. In ogni caso, ritorneremo ad essere o la Thailandia d'Europa o l'avamposto di droni altrui a Panopticon del Mediterraneo.
Arridatece Mattei!!!
Per coloro poi che decidessero di espatriare... in fondo ci sono alcune esperienze (con video-trailer)... non tanto andate a buon fine. Ma all'epoca non regnava la confusione, e i tempi non furono propizi. per coloro che volessero riprovare...
Signor ministro delle Finanze, Wolfgang Schäuble, consenta a un italiano cittadino europeo di esprimere, rivolgendosi a Lei, la profonda preoccupazione, anzi l'angoscia per quanto sta accadendo in questi giorni.
La determinazione della Germania e del suo governo a perseguire il rigore dei conti pubblici non è cosa nuova, perché è stata ben chiara sin dal Trattato di Maastricht. Ciò che più conta, questa è una scelta giusta e sana, che ogni Paese dovrebbe far propria, perché indebitarsi fuori misura significa caricare i nostri figli e nipoti di un peso che li sacrifica ingiustamente a nostro vantaggio. Credo che oggi, anche per merito del governo tedesco, questo messaggio sia ormai divenuto chiaro a tutti. Il Fiscal compact ha rafforzato gli strumenti per renderlo operante. Con il governo di Mario Monti anche il mio Paese sembra averlo - finalmente - compreso.
di Antonio Padoa-Schioppa - Il Sole 24 Ore - leggi su
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Ed infine, come ho introdotto, si potrebbe sempre fare come l'ingegnere Giorgio Rosa
Rimini, a metà degli anni 60. Il turismo fiorisce e la
rivoluzione giovanile arriva con insistenza. Una storia sconosciuta ai più, una
storia locale che grazie all’IDFA diventa internazionale.
Nell’Adriatico di fronte a Rimini, subito fuori dalle acque
territoriali italiane, l’ingegnere Giorgio Rosa costruisce un’isola, una
piattaforma in mezzo al mare. Questa “nuova terra” dovrà diventare uno stato
indipendente dall’Italia, uno stato con un suo governo, sue leggi, una sua
economia, con un suo servizio postale e con una sua lingua: l’esperanto. Il
progetto viene portato a termine.
Per chi riceve le mail, il link del video è qui
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