foto di Jason Hanasik |
Ad ogni buon conto, non era certamente un caso che concludevo il post che ho richiamato con queste parole:
Insomma, in questo mondo moderno dove, soprattutto grazie alla scelta di politica industriale degli USA centrata sulla sicurezza internazionale (così magari qualcuno comprende che politiche industriali ci sono e ne vengono fatte e non tutto è lasciato nelle mani del mercato) molti dati personali ed interpersonali sono raccolti trattati analizzati e spesso venduti, la soluzione possibile è o diventare eremiti, oppure completamente trasparenti come il vetro.
Voi avete altri consigli?
Oggi esistono tecnologie per il riconoscimento facciale, tecnologie che trattano le video-riprese per strada e le incrociano e combinano con altri dati. La Palantir Technologies è, su questo ramo, la migliore della Silicon Valley. Non fatevi sorprendere dalla home page dove spicca una foto molto friendly dove appare che qui l'ambiente di lavoro è molto fricchettone: la filosofia è chiara e non lascia adito a nessun dubbio. Quello che fanno è brevemente così descritto:
Costruiamo software che consentono di dare un senso alla moltitudine di dati eterogenei. Risolviamo problemi tecnici in modo che possano risolvere quelli umani. Lotta contro il terrorismo. Perseguire i crimini. Lotta contro la frode.
I valori guida sono riassunti nel motto: siamo tutti ingegneri, nel senso l'essere ingegneri è una forma mentis:
Gli ingegneri cercano di costruire le cose, credono che le idee debbano essere valutate per i loro meriti, e parlano quando qualcosa non è giusto.Questa filantropia ingegneristica, naturalmente, non s'interroga su ciò che è meritevole e giusto, altrimenti si aprirebbero capitoli e tomi che risucchierebbero tutta sta prosopopea nel buco nero chiamato uomo. Ad ogni buon conto deve bastare il fatto che il loro obiettivo è costruire una società diversa:
Una società fondata e costruita da ingegneri è una società che costruisce ossessivamente opere di sostanza misurabile.
Il denaro, ad esempio, è la quintessenza della misura, riuscendo a stabilire quanto di più complicato ci sia nelle relazioni di scambio: l'equivalenza.
La Palantir ha avuto, come suoi primi investitori, la In-Q-Tel che, ricordiamolo, è una società di esclusiva proprietà della CIA. La In-Q-Tel investì nel 2005 2 milioni di dollari. Un anno fa la Palantir ha firmato un contratto con la Intelligence Center Regionale della California del Nord (uno dei tanti centri periferici aperti dopo i fatti dell'11 Settembre 2001) per costruire un database di raccolta e trattamento dei dati scansionati delle targhe automobilistiche raccolte dalla polizia locale e federale. Voi direte, embè, i nostri tutor in autostrada sono anche più avanti. Forse, soltanto forse.
Attualmente ci sono città statunitensi permanentemente "filmate", dove tutte le informazioni registrate sono poi trattate così che si possa conoscere quante volte un'auto o una persona ha attraversato quella strada.
Guardatevi il video di questo ottimo articolo del Wall Street Journal, dove trovate anche delle eccellenti sintesi sulla tecnologia ed il suo utilizzo.
La polizia è entusiasta di queste nuove tecnologie, dato che dicono consente loro di individuare con più facilità ed efficacia auto rubate, individuare omicidi che viaggiano per la città nascondendosi, o anche solo per individuare le persone che non hanno pagato il parcheggio.
Certamente queste tecnologie oggi consentono di non fare più la coda al Golden Gate Bridge, poichè la scansione della targa della tua auto consente alla società che ne gestisce la concessione di inviare a casa tua per posta la relativa fattura. Straordinario, direi: non è più necessario, per esempio, montare scatolette nella tua auto per passare i caselli autostradali e pagare canoni mensili. Quello su cui però pochi riflettono è che taluni sono in possesso di una miriade di informazioni e di dati che tengono traccia dei movimenti personali anche di cittadini rispettosi delle leggi. Certamente la giustificazione potrebbe essere che questi dati sono utilizzati nell'eventualità che anche il più solerte cittadino un giorno commetta un'infrazione. Ma è come dire che dal giorno delle mie nozze io abbia messo alle spalle di mia moglie un investigatore privato permanente, 24 ore su 24 (non si sa mai voglia durante la notte uccidermi!). Il concetto di pericolosità ha ricoluzionato l'intendere il crimine e la lotta ad esso. Come sostenne Foucalt, al potere secolare della modernità e alla sua azione punitiva non è più il corpo che interessa ma l'anima, e alla sovranità esercitata dal re sulla vita e la morte dei suoi sudditi si è andata sostituendo la sovranità eterea ed indefinita del potere pastorale dello stato democratico e del welfare state che conosciamo. Ma questi sono altri discorsi e altri ordini di discorsi.
Comunque queste tecnologie possono essere utilizzate per fare cose interessanti, come ad esempio ciò che è stato fatto sull'isola di Hashima, in Giappone. Hashima era un'isola piccolissima al largo della penisola di Nagasaki. Dalla fine del 1800 fino al 1970 quest'isola era una miniera di carbone, e 5.000 persone vivevano qui e vi lavoravano, fino a quando furono interrotte le attività estrattive e l'isola e le sue abitazioni furono abbandonate completamente. Andando in completo degrado.
Google maps e street view, risultato dell'acquisizione da parte di Google della Keyhole Inc, società finanziata dalla CIA attraverso al In-Q-Tel, ha inviato alcuni uomini su quest'isola per verificare lo stato di decadenza delle strutture abbandonate e filmato tutto per il piacere di farci una passeggiata con street view.
Qui di seguito invece il video di google treekker che catturano il deserto industriale di Hashima.
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