Ma come mostrano le convulsioni attuali della nostra dirigenza
politica a livello interno ed internazionale, forse non sarebbe male concederci
qualche tranquilla riflessione anche ad agosto. Anche mentre siamo al mare. O
in montagna. O a casa, e... anche per molti.
Appare infatti così veloce il propagarsi dell'incendio economico
e politico nazionale, da rischiare di trovarci impreparati a qualche nuova,
ancora più grave convulsione.
PERCHE' UNA COSA APPARE COMUNQUE EVIDENTE. nonostante la
generosa indulgenza mediatica nostra apparsa tuttora prevalente.
LA CLASSE DIRIGENTE NAZIONALE, IN SPECIE QUELLA DEI PRESUNTI
SALVATORI, RISULTA, IN REALTA', IN PREDA A PANICO DA SCONFORTO DI RIMEDI.
E quando si risulta così <sconfortati>, può anche capitare
qualche <cedimento> di nervi e anche nelle pubbliche funzioni. Dentro una
nostra democrazia che appare, e non certo da oggi, godere di pessima
manutenzione.
La domanda che allora credo dovremmo proporci, sotto anche un
ombrellone, appare:
MA LA MALATTIA ITALIANA VERA, QUALE E'?
Appare infatti indubbio che, qualsiasi cura, anche la migliore,
potrà risultare si o no efficace, e persino dannosa, se non affronta la vera
malattia reale.
Penso che subito ci risponderebbero in coro, accompagnato da
tanti media anche se non festanti: MA NON E' CHIARO?
SIAMO AMMALATI DI DEBITO E SPREAD.
E tuttavia, invece, non appare essere proprio così.
E' vero, abbiamo un Debito risultato ancora oggi a livelli
complessivi insensati.
E' vero, abbiamo uno spread che ci divora risorse collettive in
quantità immensa.
Ma non possiamo evitare di vedere, ritengo, che se nel
quindicennio passato avessimo avuto una crescita di pil nazionale anche se solo
mediamente del 2%, avremmo un debito pubblico italiano non al 124% circa come
oggi è. Ma, solo con quello sviluppo, che è invece totalmente mancato, saremmo,
oggi, ad un <tranquillo> circa 100%, se non ancora meno.
E come mai?
Il debito si rapporta in percentuale allo sviluppo della
medesima nazione e, insieme, compongono una frazione: minore sviluppo, il
per cento del debito già così cresce. Anche se non spendi niente. Come pare
sappia ormai bene anche questo governo.
Di contro, se cresci, anche se spendi un po di più, il
percento di debito decresce.
Miracolo, o disastro, di uno dei due componenti della medesima
frazione:
Debito su Crescita della economia nazionale.
Si può ben immaginare cosa sia capitato a quel differenziale
così vitale, in una nostra nazione che da quindici anni <galleggia> con
virgole al disopra dello ZERO.
E va bene, ma siamo allora ammalati di spread, pare evidente,
credo replicherebbero in molti.
Non appare proprio così, neanche ora. Ritengo.
Lo spread, per quanto risultato <manipolato> ultimamente
dalla stessa Ue, alla fine, è solo un indicatore della FIDUCIA
internazionale verso una data nazione. E verso la sua economia.
Lo spread attuale italiano appare oggi assai alto, e potrebbe
ancora impennarsi assai e prevedibilmente, perchè i capitali internazionali mostrano di
non avere fiducia nella economia italiana.
E perché mostrano di non aver fiducia?
PERCHE' L'ECONOMIA ITALIANA, CHE NON CRESCE, anzi, oggi,
DECRESCE addirittura... - 2,6% sul 2012 ad essere ottimisti.
Adesso forse, incrociando i sintomi più gravi, anche sotto
l'ombrellone, ed anche senza essere <di mestiere> salvatori, penso che le
idee ci possano apparire un po’ a tutti noi più chiare:
LA VERA MALATTIA ITALIANA APPARE LA MANCANZA DI CRESCITA e ormai
ventennale.
e che gli attuali <medici> più o meno risultati titolati,
hanno persino aggravata: AVENDO <SBAGLIATO> LA DIAGNOSI.
Risultano infatti ancora curare il sintomo Spread, nell'idea che la
malattia vera sia solo Debito.
Ma proprio perchè risulta abbiano sbagliato diagnosi, la
MALATTIA peggiora, anche con dosi massicce di farmaci <fiscali>; i quali,
infatti, non risultando specifici al male vero, aggravano solo lo stato del
paziente. Come si vede bene in specie proprio adesso.
DUNQUE LA MALATTIA ITALIANA VERA, RISULTA MANCANZA DI SVILUPPO
DELLA ECONOMIA ITALIANA.
che poi si manifesta nel sintomo certo non banale dello spread
galoppante (come una febbre da malaria); e del debito pubblico che emerge
crescente anche mentre tagli.
E come abbiamo contratto questa malattia economica e sociale
così grave per qualsiasi nazione attuale, e ormai divenuta da noi cronica in un
arco costante ventennale?
Tra tanti difetti e carenze dello Stato e della nostra società
economica e civile, che chiaramente esistono e si sono anzi sempre più
aggravate, il
Virus che ci <infetta> tutti e ormai da tanto tempo, risulta: LA
DISTRUZIONE DEL LAVORO EQUO E DELLA SPERANZA DIFFUSA DI TROVARLO; E IL
CONSEGUENTE CROLLO DI RICCHEZZA INDIVIDUALE PER TROPPA PARTE DI NAZIONE
PREVALENTE.
In altre parole, se la parte più numerosa di una nazione non ha
sufficienti occasioni di Lavoro, e se non ne trae dal proprio Lavoro redditi
anche personali sufficienti, QUELLA NAZIONE NON CRESCE.
E questa risulta appunto l'Italia nostra attuale.
Ma, allora, <i medici> attuali e passati, erano tutti
incapaci?
Non credo proprio, sia solo così. Ad esempio, nella nostra
attuale guida di governo non credo manchino in prevalenza competenze.
Il fatto è, cosa che ormai appare evidente, che la Distruzione
del Lavoro, sia offerto che prestato che infatti sono nella stessa sorte, non
appare un imprevisto incidente di percorso: MA PIUTTOSTO UNA SCELTA TANTO
LUCIDA QUANTO COERENTE VENTENNALE.
In altre parole, l'Italia, nella sua classe dirigente in
larghissima prevalenza risultata anche solidale, ha distrutto volontariamente
il suo LAVORO, quale fonte principale di redditi, coesione, legittimazione
anche istituzionale.
ED A UNICO FAVORE DELLA RENDITA PARASSITA NAZIONALE.
Il primo colpo <mortale> ai redditi da lavoro e fissi in
generale, vedi anche pensioni <normali>, è stato infatti inferto, per
così dire a tradimento, in quanto non è stato mai ancora pubblicamente tra noi
ammesso, con il nostro ingresso in Euro.
Un cambio d'ingresso risultato molto sopravvalutato (2000 Lire x 1
Euro), è stato lasciato lievitare, e anche incoraggiato pare, da una selvaggia
svalutazione subito successiva dell'Euro italiano interno: SVALUTAZIONE CHE
RISULTA IN QUESTO MODO ESSERSI ALFINE ATTESTATA OLTRE IL 50% DEL POTERE DI
ACQUISTO MONETARIO PRECEDENTE.
Allora la gran prevalenza del reddito italiano era ancora
LAVORO.
Appare chiaro, pertanto, quale immenso potenziale recessivo
abbia attivato una sottrazione di ricchezza di questa portata alla popolazione
risultata prevalente: Lavoro e Pensioni normali o medie.
E come mai, nessuno risulta avervi messo bocca in così tanto
tempo?
Sostanzialmente, poiché, da allora, la nostra politica economica
e sociale nazionale appare sostanzialmente condivisa e consociata, chiunque ci
governi.
Si sono infatti alternate, nel tempo, maggioranze e diversi di
governi: ma la barra della <rotta> nazionale risultata impresa con
l'ingresso in Euro, non appare mai mutata.
Cambiano, è vero, al cambiare delle maggioranze, gli
<accenti> sui più tartassati; o più <beneficiati> alternativamente.
Ma non cambia la scelta che rimane tale: CONCENTRARE LA
RICCHEZZA NAZIONALE REALE IN POCHISSIME MANI E SEMPRE PIU' RIDOTTE.
tanto che, oggi, abbiamo oltre il 50% della intera ricchezza
nazionale concentrata in poco più del 5% di popolazione. Una condizione socio
economica nazionale, ormai, risultata quasi, da Francia pre rivoluzione.
Dunque, l'Italia, entrando in Euro - e con compiacente quanto
interessata condiscendenza Ue in tutto questo tempo - risulta aver colto
l'occasione di un <regolamento> interno sociale che pare avere unici
esempi economicamente più brutali di questo solo nel ventennio di camice nere.
Se a questo poi vi aggiungiamo un Fisco nazionale volutamente mantenuto vago e
inesistente, e che infatti non tassa i redditi reali, ma solo praticamente
quelli fissi di pensione e Lavoro, LA MANOVRA RISULTATA, nei fatti,
REAZIONARIA E COSTANTE E SUBITA DAL PAESE, APPARE PLATEALE.
Ecco infatti che la medesima Italia, quella con il 55% della
intera ricchezza nazionale nelle mani di circa il 5% di popolazione, RIVELA
CONTEMPORANEAMENTE, OGGI, SOLO 30MILA CONTRIBUENTI CON REDDITO DICHIARATO SOPRA
150.000 EURO!
Ma le vicende, pare si vendichino.
Accade allora, che la sfiducia, ed anche altrui manovre
internazionali, attacchino con lo spread - il costo di collocazione del debito
- il debito pubblico italiano. Apparso infatti senza vere difese per mancanza
di SVILUPPO.
E che accade?
Il governo precedente si ritira: e si passa anche apertamente a
una GESTIONE CONSOCIATA DI GOVERNO.
Il cosiddetto Governo Tecnico:
E perché mai, un governo ancora in carica cede il passo
volontariamente, e perché mai una opposizione apparsa al momento prevalente di
consensi, così, di colpo, si mettono ASSIEME nel Governo Tecnico?
Per senso di responsabilità, credo, ci risponderebbero.
NON CREDO PROPRIO, penso si possa dire, osservando anche solo il
prima e il dopo.
Più ragionevolmente, si direbbe perché, adesso, entrambi gli
schieramenti consociati si trovano nell'esigenza - PROPRIO PER AVER SBAGLIATO
LA DIAGNOSI ECONOMICA E SOCIALE - di dover colpire, ora, entrambi, e
brutalmente, anche i propri stessi, già più ferventi aderenti.
E chi glielo va a dire, a questo punto, ai propri stessi
migliori aderenti, che la <mattanza> prevista non li esenta?
Ma è chiaro, ci va IL TECNICO.
A saccheggiare il villaggio intero senza più <prede>
ritenute esenti.
E adesso, l'economia, privata di nuovo e fiscalmente di un
simile volume di ulteriore ricchezza comunque collettiva, buona o no che fosse,
APPARE NATURALE CHE DA ZERO DI PIL SI INABISSI SOTTO. LO ZERO.
I <Tecnici> sono stati colti di sorpresa alla vista del
<guaio>? non direi, neanche adesso.
I tecnici, e i veri attori che peraltro appaiono restare i Partiti
attuali che tuttora li sostengono decisivi in ogni loro provvedimento,
risultano aver fatto una scelta ulteriore apparsa a dire il vero anche un po’
<folle>.
Diamo una stangata fiscale feroce al villaggio che intanto ci
consenta di non <scappare via> come già verso Pescara un tempo non troppo
remoto: e, poi, subito dopo, su questa base di <auto razzia> interna, CONVINCEREMO
LA UE A COMPRARCI IL DEBITO. E SAREMO, a quel punto, A POSTO.
Per un altro ventennio almeno. E, senza aver dovuto neanche
cambiare veramente niente. Di condotte, e di beneficiati. E di tartassati.
MA, LA UE, E LA GERMANIA ufficiale pagatore destinato, pare non ci
sta.
Ecco la <disperazione> Tecnica attuale, che pare
sottintendere: E, ADESSO, …CHE FACCIAMO?
Poi, l'idea che nel caso appare magari anche geniale:
corriamo alle elezioni anticipate, prima della ulteriore
stangata <mortale> nazionale che ci imporrà, in queste condizioni, ormai
inevitabilmente l'esterno.
Ci prediamo un po’ di voti supersiti - finché ci sono - grazie
magari a una legge elettorale pensata su misura per dei <senza consenso>,
e, reinsediati alla bene e meglio, forse così di nuovo, faremo allora tutto
quel che ci tocca di fare in tutta tranquillità, almeno per un quinquennio....
MA....
Pare, tuttavia, che l'idea geniale eventuale, risulti si sia
incagliata in pratica da subito: COME IN OGNI NAVE CHE AFFONDA E L'EQUIPAGGIO
INTANTO SCAPPA.
E adesso, in carenze di scialuppe, CHI TRA NOI SI SALVA?
Che pare evidente che, non ci si entri tutti.
La zuffa eventuale, su quel <e adesso chi si salva> pare
essere già iniziata tra la classe dirigente politica economica italiana
attuale.
Con vicende che conosce bene qualunque temuto naufragio
imminente:
I fuggiaschi si azzuffano, sfasciano gommoni e salvagente,
contendendoseli pubblicamente. E la rissa, già così, si rivela crescente.
Ma...
Come nei grandi drammi collettivi, il numero enorme di
passeggeri a bordo, comincia a chiedersi, sempre più allarmato, che sorte
attenda con quell'equipaggio apparso letteralmente in preda a panico di solo
<autosalvataggio>.
Sempre di più vedono la grande nave che si inclina, luci che si
spengono, acqua che sale in molti luoghi di livello.
Eppure, i passeggeri, non cedono al panico.
Anzi, appaiono come quasi liberati nel vedere apertamente la
<pochezza> del proprio stesso equipaggio.
Sulla nave, pare iniziare un crescente passaparola tra gli
stessi passeggeri: ti intendi di elettricità...come te la cavi coi
motori?...quante provviste abbiamo ancora?.. chi se ne intende di timoni e
telecomunicazione?....
E, per incanto, la grande nave si anima, anche senza
partecipazione di equipaggio che scappa. La nave non è persa, intanto, corre di
bocca in bocca.
Lasciateli scappare, che ci muoveremo ancora meglio, per
salvarla. Senza zavorre spaventate e inefficaci.
Le ultime scialuppe, di un equipaggio che scappa, ancora
litigandosene il posto, scendono balzelloni lungo le fiancate...
Ma. tra i passeggeri, Donne, Uomini, Ragazze e Ragazzi e anche
bambini, non c'è panico, non c'è sgomento. Sorridono persino, nel vedere
qualche <scialuppa di fuggiaschi> rovinare in acqua strappate le funi per
<carico> eccessivo>.
Qualcuna delle scialuppe, comunque, arriva in acqua.
Poichè pare si attendano che la grande nave, si impenni da un
momento all'altro, e poi, inabissi, cercano anche di allontanarsi con ogni
mezzo e forza. Sinanche remando alcuni con le nude mani.
Ma che accade, ora?...
la grande nave vira, vira incredibilmente. E si allontana essa
da scialuppe e gommoni messi in acqua.
Incredibilmente, ora si rimette in asse. Sul mare. I fumaioli
indicano <a tutto vapore> a bordo, con quell'equipaggio di fortuna di
Donne e Uomini, ed i loro Ragazzi e Ragazze, di sola buona volontà.
Ma che fa, ancora adesso, si chiedono dalle scialuppe a bocca
aperta.
Alza il gran pavese della sua Bandiera e su ogni livello di
ponti; suona le sirene a tutta forza, ma non sono allarmi, sono suoni di
allegria prorompente e condivisa a bordo.
La nave si allontana sicura all'orizzonte: E' salva!...
e con tutti i suoi passeggeri alacremente affaccendati a gestirla,
risistemarla e ripulirla....
buon ferragosto, Italia,
e, con te, ad ogni italiana e italiano, e di ogni età, di
buona volontà..
staffa
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