Interessante iniziativa quella tenutasi il 26 novembre scorso a Londra,
e che dice molto sull’importanza che il Caspio sta sempre piu’
rivestendo ai fini della politica internazionale, in particolar modo per
quello che riguarda la geopolitica energetica.
Alla Lancaster House si
e’ tenuto infatti un convegno dedicato allo sviluppo del “corridoio caspico”, ossia di quella regione che di fatto ha tassi di crescita economica tra i piu’ alti del pianeta.
Sul futuro del Caspio pesa ancora la non risolta questione del suo status giuridico, se mare o lago, e relativi diritti di sfruttamento dei fondali.
E proprio i fondali sembrano essere stati il movente dell’incontro
promosso dall’associazione di promozione finanziaria CityUK e dalla Bank
of Azerbaijan; da notare come il programma dei lavori presentasse ospiti anche di altri campi per dare maggior respiro all’iniziativa:
tra questi esperti di finanza, il vincitori del premio pulitzer Dan
Yergin, l’ex ministro inglese dell’energia Lord Howell, rappresentanti
governativi azeri e Boris Becker, in particolare
quest’ultimo si e’ dedicato all’esposizione di come lo sport possa
essere un veicolo di promozione sociale nell’area caspica.
Che gli inglesi abbiano fortissimi legami economici con Baku
non e’ una novita’, basti pensare a come BP sia molto presente nello
sfruttamento dei giacimenti azeri, tanto da pensare che la proposta
fatta dalla compagnia inglese di presentare un progetto autonomo per lo sfruttamento del giacimento di Shah Deniz II sia stata una manovra orchestrata con le autorita’ azere nel quadro della gara di appalto in corso. BP detiene inoltre il 35% degli interessi di partecipazione nel progetto Azeri-Chirag-Guneshli (ACG) destinato allo sfruttamento di giacimenti nel Mar Caspio siti circa 100km ad est di Baku.
L’attivita’
estrattiva risulta essere fervente nelle acque caspiche, sempre piu’ un
crocevia di relazioni internazionali ed accordi tra compagnie
petrolifere: oltre alla gia’ citata BP possiamo segnalare l’onnipresenza di ExxonMobil e l’ingresso anche dell’indiana ONGC Videsh Ltd
grazie a partecipazioni cedute dall’americana Hess, la compagnia azera
SOCAR sta inoltre facendo importanti rilevazioni alla ricerca di nuovi
giacimenti attraverso una partecipazione con Bahar Energy Limited, proveniente dagli Emirati Arabi.
Ma non solo sulla sponda azera le trivelle sono all’opera, anche il Turkmenistan infatti sta perlustrando i suoi fondali, ed in questo caso la compagnia di appoggio e’ la tedesca RWE Dea. Nonostante il clima di tensione, causa rivendicazioni territoriali, tra Baku e Ashgabat
le compagnie petrolifere che godono dei diritti di sfruttamento del
settore turkmeno del Caspio, sono le stesse che godono dei medesimi
privilegi nel settore azero.
Proprio lo stato latente di conflitto tra i due paesi produttori rischia di ostacolare lo sfruttamento dei giacimenti caspici; per arrivare a una risoluzione si sta muovendo la Turchia,
coerentemente con la sua pretesa di essere attore regionale
riconosciuto. Proprio la sfera politica rischia di complicarsi
ulteriormente con un Caspio di fatto diviso tra una sponda ovest (che guarda all’Europa) ed una sponda est dove la presenza cinese si fa sempre piu’ intensa. La Cina gode di indiscutibili vantaggi,
primo tra tutti quello di non essere una pluralita’ di stati che devono
trovare una visione comune, il che le permette di essere molto piu’
veloce nella realizzazione di infrastrutture ed impianti; la Cina
inoltre sembra essere al riparo dall’ingerenza di paesi terzi.
A
tal proposito tornando al tema di apertura sara’ interessante notare
come le relazioni anglo-azere possano essere influenzate dall’ingresso russo in BP,
tramite l’acquisizione di TNK da parte di Rosneft, e dal peggioramento
dei rapporti tra Baku e Mosca, primo motivo fra tutti la non risolta
questione del Nagorno-Karabakh. Senza dimenticare che la posizione russa sullo statuto giuridico del Caspio e’ per il mantenimento dello status quo, in aperto contrasto con gli interessi azeri.
Ma il tennis sara’ veicolo di promozione sociale...
1 commento:
Certo come no, promozione sociale con la trivella.
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