foto di Alex Majoli |
Nell'agenda europea, la promozione ed il sostegno
all’occupazione femminile rappresentano priorità importanti, per
realizzare le quali ciascuno Stato membro ha studiato iniziative ad hoc, come
la fiscalità di genere: una particolare forma di tassazione agevolata volta a
rimuovere gli ostacoli di genere che ancora oggi caratterizzano il mercato del
lavoro in molti Paesi.
In Italia esistono, a tal proposito, finanziamenti
“rosa” a fondo perduto o agevolati: particolari contributi che gli enti
pubblici rivolgono in favore delle attività imprenditoriali ad esclusiva o
maggioritaria partecipazione femminile. Lo scopo è quello di favorire
l’inserimento lavorativo delle donne e valorizzare le capacità di iniziativa
professionale, incentivando così lo sviluppo del sistema economico e sociale
nel suo complesso.
Le principali caratteristiche dei
finanziamenti per l’imprenditoria femminile a fondo perduto, disciplinati dalla
legge 215/92 che ne detta la normativa, riguardano:
- La
possibilità di non restituire il finanziamento, o di restituirlo solo in
parte. Il prestito d’onore a fondo perduto sarà infatti elargito
dallo Stato, dalle Regioni o dall’UE (attraverso enti pubblici), senza
alcun obbligo di rimborso, né di pagamento di interessi.
- La
presenza esclusiva o maggioritaria dell’attività di impresa. Le
agevolazioni sono riconosciute a: (1) società cooperative o di persone
costituite per almeno il 60% da donne; (2) società di capitali le cui
quote di partecipazione siano, per almeno 2/3, costituite da donne; (3)
imprese individuali gestite da donne; (4) imprese, consorzi o enti le cui
quote siano possedute per almeno il 70% da donne.
- Lo
status di Piccola
Media Impresa, determinato sulla base di un numero di dipendenti
non superiore a 50, fatturato annuo non superiore a 5 milioni di euro o
stato patrimoniale non superiore a 2 milioni di euro, partecipazione non
superiore al 25% detenuta da una o più imprese prive dei requisiti
suddetti.
- Le
spese finanziabili. I finanziamenti alle imprese erogati devono
necessariamente essere investiti nell’avvio di nuove attività
imprenditoriali (fondo perduto nuove imprese), oppure nell’ acquisto di
attività già esistenti, nonché nella realizzazione di progetti innovativi,
nell’acquisizione di servizi forniti da altre società o enti, o nella
preparazione e gestione di corsi di formazione e di servizi di consulenza
e di assistenza.
Tra i settori che possono beneficiare delle
agevolazioni sopra descritte, sono esclusi quelli appartenenti
a:
- produzioni
siderurgiche
- costruzioni
- riparazioni
navali
- produzione
di fibre tessili artificiali.
Per richiedere i finanziamenti riservati
all’imprenditoria femminile bisogna far riferimento alla modulistica del Ministero delle
Attività Produttive, presentando la documentazione richiesta in modo
completo. Alle imprese ammesse alla graduatoria per i finanziamenti
“rosa”, gli stessi saranno erogati in modo proporzionale rispetto al punteggio
ottenuto e fino ad esaurimento dei fondi disponibili.
da Mondo PMI
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