Matera - di Sinisi Leonardo - 2009 |
Nel frattempo a Castelfranco Veneto (VI), in occasione del Festival Città Impresa, su iniziativa di Antiruggine e in collaborazione con il Corriere della Sera, si riprende a ripensare al fare.
Letteralmente.
Nell'abisso nella quale versano i luoghi del lavoro ed il lavoro, con imprenditori e ceto manageriale tutti ostinati a ritenere che si esca dalla crisi solo agendo sul fattore costo del lavoro, con un sindacato in difficoltà nel rappresentare istanze più generali e complesse di quelle meramente retributive, con amministratori pubblici distratti rispetto alle problematiche degli esodati dei giovani e meno giovani inoccupati delle partite iva, matura in tutte le latitudini la consapevolezza che si esce da questa crisi interiore, prima ancora che economica, solo se capiremo che non ci può essere tecnico che possa risolvere problemi squisitamente politici.
Così, a Noci (BA), con Leonardo Tinelli che ci mette a parte dell'iniziativa di PRIMAPAGINA promossa dall'Associazione Culturale "Vittorio Tinelli - Parole e Cose Nuove" e che qui segue
Egregi Sig. Sindaci e
Direttori dei servizi di biblioteca comunale dei Comuni di Noci, Alberobello,
Putignano, Castellana Grotte, Locorotondo
e alla Direzione degli
istituti scolastici ivi attivi,
la presenza della cultura,
intesa come il sapere rappresentato in forma scritta sul quale ogni futuro si
aggrega, a partire dal quale la nostra stessa capacità, qui tra noi, di
trasformare il mondo, si confronta con tutti i saperi che universalmente
trovano esercizio, impone che la sua conservazione sia, allo stesso tempo la
sua più efficace utilizzazione.
I rallentamenti e le
accelerazioni che i nostri tempi vivono, con le evidenziazioni necessarie e i
problematici abbandoni di frazioni enormi di quanto è e resta cultura
ciononostante, impongono che per come l'abbandono sia stato un precedente pieno
utilizzo, e l'evidenziazione un riconoscimento parziale e solo successivo,
tutta e ogni espressione culturale ritrovi, invece, piena e completa
cittadinanza nelle nostre biblioteche. Dove solo se si ripristina l'uso dall'abbandono
e l'integrazione dalla evidenziazione selettiva, si potrà rinnovare la capacità
di conservare cultura anche attraverso nuove scritture e la funzione di degno
deposito di ogni sapere potrà essere perpetrata.
Scritture nuove che ci
permettano di distinguere quanto appartiene alla scienza che qui da noi si
applica nei tratti di conoscenza che spontaneamente si adducono e metodicamente
si esercitano, e quanto provenendo da similari operatività, altrove esercitate,
debba essere inteso e applicato derivatamente qui da noi.
La questione che si pone,
egregi Sindaci, Direttori delle Biblioteche Comunali e Dirigenti scolastici, è
dunque, non tanto l'obbligatorio rinvenire e sostenere quanto esercizio di
conoscenza qui da noi si esprime, ma ancora di più favorire quelle forme di
rappresentazione della propria operatività che non solo esalta i tratti della
conoscenza pratica osservazionale e teorica, ma che è alla base di ogni altra
sensibilità che nel nostro mondo deve riuscire a trovare espressioni specifiche
efficaci e universali.
Dunque, va difeso, non
solo il primato ineludibile e affascinante della cultura scritta che tutta
rinnova la sua decisività nel propendere verso il futuro, ma anche lo scrivere
stesso, oggi, da parte di chiunque maturi sensibilità alla rappresentazione, è
chiamato a costituire la sua prima necessità, che come alle origini della
scrittura, è lo stesso futuro.
Scrivere, rappresentare,
in sintesi, è lo stesso futuro, una volta che venga ben inteso e altro
orizzonte disponga.
Noi, oggi, a malapena
riusciamo a distinguere quella cultura che sopravvive agli atti di
scomposizione che i saperi e le pratiche concrete subiscono quotidianamente. Ci
chiediamo smarriti cosa ancora possa valere ad orientare i nostri
comportamenti. Se le lagnanze e le conflittualità della società civile siano in
espansione o debbano essere connotate da altra caratterizzazione, una volta che
lo stesso Stato e i concetti che ne derivano trovano momenti di utilizzo
occasionali e aleatori.
Ma, certamente, a nessuno
sfugge che restare fedeli alla propria ragione operativa, al fare che tutti
accomuna, che non sarà necessariamente buono, né obbligatoriamente dannoso,
costituisce la necessità dell'incontrarsi degli uomini e della stessa politica,
e che quando questa necessità di relazione trova espressione nell'opera, questa
stessa si presta ad essere riconosciuta come la sintesi dell'operatività
generale che una intera civiltà sorregge.
E se questo si esprime
nella scrittura, a coronamento di quanto la cultura già depositata abbia fatto,
avremo chiuso il circolo che dal passato, dalle infinite inabissanti antichità
si dispone ad affrontare il futuro con strumenti nuovi!
Per queste ragioni
l'Associazione culturale “Vittorio Tinelli – Parole e cose nuove” propone di
attivare un concorso di scrittura denominato “PRIMASTAMPA” che veda
l'esaltazione dell'esercizio di scrittura quale
riconoscimento e integrazione diretta delle necessità della
conservazione con quanto nuovo si debba rappresentare scrivendo oggi!
In questo modo non solo
coloro che maturano sensibilità nel fare e nell'incontrare possono
rappresentare, possono dare e... avere voce e volti e nozioni a quanto fanno,
ma anche le biblioteche che devono conservare, possono attingere da una fonte
degna, sulla quale si esprime l'intera comunità. E il conservare libri non sarà
una responsabilità impossibile affidata al solo bibliotecario!!! E porre il
libro nuovo sarà così un rinnovare la presenza, per la comunità, dell'intera cultura conservata!
Il progetto prevede, infatti;
una prima fase di esposizione dei testi scritti proposti e raccolti alla
lettura e al commento di chi lo desideri, in ambienti deputati, (librerie,
biblioteche, spazi culturali e comuni) testi dedicati alla rappresentazione
tecnica e scientifica del nostro mondo in forma di saggio e alla descrizione
delle opere di arte e ingegno e alla loro stessa espressione nelle forme della
poesia e del racconto, e a qualsiasi altro sistema di scrittura; una seconda
fase di selezione di un testo da parte di una piccola commissione; la stampa
per 60 copie dello scritto e la sua diffusione ad un pubblico scelto; un
momento successivo di discussione pubblica e generale, approfondita con
specialisti e non, sul testo scelto che vada fino in fondo ai temi sollecitati;
la stampa definitiva, con quanto si è detto, aggiunto e commentato e la sua
conservazione nelle biblioteche nostre; il riconoscimento decisivo riguardo
alla presenza di autori nei nostri luoghi, quale necessaria corrispondenza
nostra al mondo, e a quanto qui da noi continua ad essere trasformazione e
cambiamento rappresentabili.
Cambiamento che siamo in
grado di concepire nelle nostre comunità, che così troverebbero come già nella
verità dalla differenza dei diversi dialetti, il motivo decisivo intorno al
quale proporre nuove condizioni di incontro, dove lo scambio di competenze e di
sensibilità spingerà ad una più efficace corrispondenza tra scambio e
produzione, dove all'equilibro che lo scambio auspica potrà essere resa pari la
corrispondenza obbligata al produrre dello scarto e dell'avanzo, del poco e del
molto, che finalmente integrati e reciprocizzati una nuova condizione di
civiltà potranno annunciare.
L'Associazione è
disponibile a presentare il progetto nelle scuole, nelle comunità e dove lo si
considererà necessario.
I tempi di realizzazione
potrebbero essere così scanditi:
comunicazione, annuncio
del progetto e definizione dei luoghi dove 'appendere' gli scritti da parte di
ogni Comune in coordinazione;
dopo due mesi, raccolta,
degli scritti e degli eventuali primi commenti;
costituzione della
commissione di valutazione e PRIMASTAMPA;
diffusione presso il
pubblico scelto per due mesi ancora, mentre si raccolgono scritti per la
tornata semestrale successiva;
discussione pubblica e
generale con specialisti e non;
eventuale integrazione di
commenti e considerazioni rivenienti dalle discussioni;
stampa con deposito del
testo presso le biblioteche comunali con cerimonia di valorizzazione
dell'autore e pratica successiva di lettura.
Ai Sindaci la richiesta di
indicare i luoghi dove la 'esposizione' dei testi potrà essere possibile.
Ogni altro suggerimento
sarà benvenuto.
Cordiali saluti Ass. cul. “Vittorio Tinelli –
Parole e cose nuove”
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