Mentre il Paese è impegnato dallo Sfasciacarrozze a deliberare se i rinnovi dei tempi determinati al lavoro "acasuali" debbano essere 4, 6, 8 o infinite volte prorogate quale importante misura per aiutare imprese e disoccupati a scambiare nella reciproca "convenienza" non si capisce bene cosa, N.O.I. compiamo il nostro 2° anno di vita.
Ci siamo tenuti fuori dall'impulso e dalla compulsione di commentare ogni scoreggia di coloro che sempre più appaiono come i curatori fallimentari di un Paese che stenta a prendere piena consapevolezza che è giunta l'ora di cambiare marcia passo e direzione. Un Paese che si rinchiude nei propri egoismi mentre invece solo la comunanza e la solidarietà potrebbe dargli riscatto. Un Paese che chiacchiera di ideologie e di vie d'uscita ideologiche quando invece ciò che servirebbe è unicamente avere un progetto e un patto nuovo. Un Paese pigro e indolente, infiacchito nello spirito e corrotto nell'animo, partecipa alla giostra delle ri-soluzioni temporanee e irrisolute degli strutturalismi a la pàge che volta per volta edulcorano l'eutanasia alla quale sembra dedicarsi. Un Paese che vede le sue forze migliori e più giovani (ed ormai anche meno giovani) abbruttiti da uno scenario futuro sempre più opaco, tenuti nascosti e protetti da famiglie che sperano, e altro non fanno, che a loro non tocchi mai la sorte che finora è stata sopportata dalla gran parte delle genti del globo e che adesso si riverbera anche fra i privilegiati d'Occidente. Un Paese che lascia che alcuni polli di allevamento delle fattorie politiche italiche che mai hanno conosciuto nelle loro sopportazioni quotidiane il peso e la dignità della responsabilità all'autodeterminazione personale della propria libera identità, conducano, come pseudo-intellettuali del piffero, esso verso il burrone dissimulato da ... Paese dei Balocchi.
Un Paese che stenta a dare fiducia a coloro che lealmente dichiarano che il futuro non assomiglierà per nulla affatto al passato. Ma che anzi credulone si affida invece, per natura suddita e canina, ai fasti onirici di ciò che fu, naturalmente spese di altri. Un Paese dove un uomo qualsiasi fatto capo di una religione chiamato Papa e che prende il nome di Francesco si vede costretto a dire al suo popolo di miscredenti di un altro Dio che la fame dell'altro è lo spreco dell'uno! E questa verità non trova spazio, se non appena accennato nell'obbligo dovuto, in nessun dibattito pubblico. Evidentemente l'Occidente, questo Occidente, ha perso definitivamente il suo... Oriente!
N.O.I. ... no!
N.O.I. siamo ciò che ci attende!!!
Per questo abbiamo preferito scrivere con la vista lunga e lontana su quanto accade intorno al mondo, disimpegnandoci quasi completamente del chiacchiericcio di casa nostra, di quel rumore che spesso accompagna i sistemi disorganizzati e confusi e molto spesso vicini al collasso. Perche N.O.I. sappiamo che il suono della vita è prossimo al silenzio.
2 commenti:
Congratulazioni per l'anniversario e per il bel post!
Congratulazioni!!!!!
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