giovedì 30 agosto 2012

La Storia si ripete? TO DO NOT BADOGLIATE - i Governi Badoglio




In questo scampolo residuo agostano, proporrei di farci una piccola passeggiata nella Storia. Quella a noi più recente. Così, camminiamo anche di meno.
Anche perché, sulla Storia e i suoi fatti, paiono esistere due visioni risultate alquanto opposte e  riferite al nostro stesso presente. Una, ritiene, infatti, con fare direi tranquillizzante, che la Storia <non si ripete mai uguale>.

Ma molti altri, e in vero in modo assai meno rassicurante, ritengono che, nei suoi fatti, la Storia TENDA PIUTTOSTO A RIPETERSI.
Per poi aggiungere tuttavia, in genere: però LA PRIMA VOLTA si propone in tragedia; LA SECONDA VOLTA  si ripresenta in FARSA.

Quale versione tra queste potrebbe apparire più rispondente al vero?



Non saprei rispondere, da storico. Ma da essere umano normale, e sentendo ripetere ormai da tanti ed anche ben titolati e anche nostri connazionali, che, la <crisi> globale che viviamo è ormai pari e del tutto simile a quella del 1929, che per inciso piombò il mondo civile di  allora nella miseria e poi in cupe dittature europee nostre conseguenti, mi auguro di vero cuore, soprattutto per i più giovani, che il constatato replay da qualche parte almeno, nasconda l’andamento della farsa.


Dunque, seguiamo un filo di percorso nostro. In uno spicchio di storia.
I governi Badoglio. Appunto.

Nonostante l’apparenza del nome, i Governi Badoglio non risultano affatto una esclusiva nostra italiana. Appaiono, anzi, piuttosto ricorrenti come espediente estremo anche altrove. In quanto, in genere, vi risultano ricorrere di frequente, tutte le oligarchie di Potere, quando si rendono conto di non saper più fronteggiare, con la indifferente arroganza di sempre, un cambiamento nazionale profondo ormai in corso e sentito già incombente. Tanto più, se quei cambiamenti risultano spirare all’interno anche sulle ali di ben più potenti estimatori anche esterni.

E in che risultano poi consistere questi tentativi, diremmo così, <terminali>, da parte di Oligarchie interne prima onnipotenti, però scopertesi oramai già perdenti, e che riassumiamo nel più generico “Governi Badoglio”?

Indicati così, con termine nostro italiano apparso però comprensibile pressoché in tutto il mondo. In quanto noi italiani risultiamo avergli dato dimensione, come dire, planetaria. Avendovi fatto ricorso nella fase finale di una orrenda seconda Guerra Mondiale che coinvolgeva tutto il pianeta e che ci vedeva cobelligeranti accanto a Tedeschi e Giapponesi.
Sorta di primogenitura che si pare si riassuma infatti anche nel linguaggio comune internazionale del suo stesso tempo e, che risulta si racchiudeva, infatti, in 
<to do not badogliate….>

Linguaggio corrente popolare, internazionale, il quale, appunto, esortava a <non fare badogliate….>
Che tradotto nel linguaggio popolare era sinonimo di : Non fare il doppio gioco, cioè, non tradire. E nel linguaggio comune, risultato significare: non tradire scioccamente, non tradire per il gusto di tradire.


Comunque, i governi Badoglio appaiono avere degli inconfondibili tratti TRA DI LORO comuni in tutto il mondo. Risultare, appunto – nel loro stesso insediamento - l’ultima trincea <del Piave> delle Oligarchie interne ad una nazione; allorché si scoprono, esse stesse Oligarchie, divenute oramai del tutto inefficienti nei loro precedenti consolidati strumenti di contenere - comprando o minacciando che fosse - il dissenso interno ormai invece straripante e svelatosi anche ad essi senza più timori e reverenze.

Allora, in genere, si arma un governo che fa quello che non dice, e appare quello che non è.
Deve apparire diverso, infatti, dalle oligarchie ormai non più difendibili apertamente; deve apparire altro, per avere un senso; deve apparire un portatore di un qualche <diverso>. Ma, nella spicciola realtà concreta, deve anche, risultare, il figlio più fedele di ogni potere residuo vistosi ora estinguente.

Deve apparire distante dall’oligarchia che cede, per darsi un contegno meno incerto; ma deve al tempo stesso essere, nei fatti, il più fedele custode di quegli interessi altrui sebbene apparsi ora perdenti.
Perché, ai governi Badoglio, risulta in genere venire affidata una missione vitale (soprattutto per chi l’insedia e regge), anche se non detta: traghettare il potere cessante dentro un Nuovo ma solo apparente, che lasci così il tempo di mantenere indisturbati, ed invariati, gli interessi e i poteri oligarchici già di prima e di sempre.


Ed una delle prime missioni, di questi governi <dell’ultima spiaggia> diviene allora apparire duttili, flessibili ai nuovi venti emergenti:  <la guerra continua> diviene così il loro motto apparente; ma mentre, invece, intanto, trattano con tutti. Anche con gli avversari di sempre. Interni ed Esterni.

Il motto silente, di quella che appare così divenuta una bancarella di Stato sul mercato del mondo, pare allora piuttosto riassumersi nel più prosaico non detto < chi vuole comprarci? Noi lasciamo alleati precedenti, noi lasciamo anche amici interni, se accettate lo scambio avrete un paese intero con meno imprevisti…; ma dovete accettare lo scambio offerto…>

E quale risulta lo scambio silente?
IMMANCABILMENTE PER TUTTI pare RISULTA. Salvare i grandi potenti oligarchi interni di sempre. Lasciarli attraversare il Nuovo che sorge senza propri gravi danni, e assieme al loro bottino recato di prede e saccheggi.
Lasciarli mutare di forma…senza patite troppi attacchi…. E così guadagnare del tempo. Tempo per beffare il NUOVO nel ritrovarsi SENZA CAMBIAMENTO.

In genere, tuttavia, questi stessi governi, appaiono votati, già in premessa, AL PROPRIO ROVINOSO INSUCCESSO.  E dei loro tanti <padri> silenti,

PERCHE’?

Conversando in modo piano tra noi, così, senza pretese come ora facciamo, potremmo dire soprattutto per una duplice ordine di ragione appaiono già alla loro stessa nascita già votati al disastro e insuccesso che recano dentro.


LA PRIMA RAGIONE, appare, che

LE OLIGARCHIE CHE VI RICORRONO HANNO GIA’ CONSUMATO OGNI PROPRIO RESIDUO DI STIMA E CONSENSO INTERNO.
Vale, a dire che, le proprie stesse popolazioni, ormai risultate pressoché totalmente alla disistima e disincanto di un potere già spento, non hanno più ora alcun legame col vecchio che annaspa cercando una sponda senza cambiamento.
Non hanno più timori, reverenze, riserve. Perché la loro stessa esistenza, e lo sanno quelle anche già un tempo loro di genti, dipende dal NUOVO e dal suo CAMBIAMENTO che reca.
Ed allora, se hai già perduto stima e consenso tra la tua stessa gente, ti rimane poco o niente di buono da fare sul tuo fronte interno di ovunque; sia che blandisci o minacci…se ne stanno, infatti già andando le tue stesse genti anche quelle <rispettose> di un tempo .


LA SECONDA DI RAGIONE

che si somma inesorabilmente alla prima, perché anche all’esterno lo sanno che non hai più consenso, risulta che TRATTI, NEGOZI, BLANDISCI ALL’ESTERNO.
Prometti e smentisci, minacci e pietisci, con uno e con l’altro di interlocutori tuoi esterni. Ma non serve più a niente. E’ pollice verso, da amici e nemici anche se li muti tre volte in nemici ed amici allo stesso tempo…
Non si fidano.

E così, alfine, tutti i <governi badoglio> del mondo, hanno prima o poi scoperto la stessa strada già dell’illustre esempio italiano: la fuga alle varie Pescare di tutti gli oligarchi sconfitti, di notte, con roba e famigli, ammucchiati nelle stesse paure di notabili e Corti…

I <governi Badoglio> del mondo, paiono mostrare, tuttavia, anche un carattere, si direbbe genetico, che li accomuna.

Il <salvatore> che si vede incaricato dell’improbo, ed improbabile anche, altrui salvataggio, in genere, non risulta mai un <uomo di strada>. Inteso nel senso di una persona comune, magari seppur di valore.
No, il vecchio che comunque già presagisce la fuga, in genere risulta affidarsi a qualche suo esponente di alti lignaggi se pur in ritirata; un amico certo, e per così dire di alto lignaggio all’interno della stessa Oligarchia barcollante.

Un potente, potremmo forse dire, tra potenti incaricato di mettere in salvo…i suoi pari grado…


Proviamo allora ad andare a vedere se, il nostro BADOGLIO dei libri di storia si attagli all’idea - in base a date ed accadimenti certi - che ci siamo ormai fatti del  <to do not badogliate>

Il nostro – nel senso beninteso di connazionale – nasce a Grazzano Monferrato (AT) nel 1871 e, nel 1902, dopo gli studi, intraprende la carriera militare col grado di tenente. La sua carriera avanza, ma, come dire, con calma. Se pur ascendente. Entra nello Stato Maggiore e diviene Capitano. Poi, Maggiore. Ma con la Prima Guerra mondiale, la sua carriera risulta decollare.

Inizia nel 1915 come Tenente Colonnello; poco dopo diverrà Maggiore Generale, e subito dopo, Tenete Generale.

Poi, un apparente potenziale disastro, risultato scampato. E’ infatti nel suo Settore che risulterà avvenire lo <sfondamento> del Fronte italiano a Caporetto. Per questa drammatica circostanza vennero silurati due altissimi ufficiali: il generale Cadorna e Capello.
Ma Badoglio, invece, si ritrova sottocapo di Stato Maggiore a fianco del Generale Armando Diaz.

Tutto ormai pare volgere al meglio, per la sua irresistibile carriera, del nostro.
Dopo la Vittoria del Piave, a seguito di una offensiva voluta da Diaz - e con il nostro risultato di traverso - Badoglio si vede nominato Generale di Corpo d’Armata.

E, nel novembre 1919 risulta in vetta, almeno militarmente: subentra a Diaz come Capo di Stato Maggiore Generale, il più alto grado dell’esercito italiano.

Ma pare si affacci già il suo futuro percorso anche se, per ora, latente: viene infatti anche nominato Senatore del Regno.

Per il Fascismo e per Mussolini non mostra pare grande simpatia, e Badoglio risulterà infatti un sostenitore dello Stato di Assedio su Roma per disperdere i Fascisti in arrivo. Ma il Re non consente.

A Fascismo insediato, tuttavia, per così dire, pare si adegui, e Mussolini ora lo invia ambasciatore in Brasile.
Ma quando il fascismo mostra di essere ormai saldo, superata la propria crisi successiva all’assassinio di Matteotti, il nostro – Badoglio – si congratula col Duce e, per così dire, risulta si metta a disposizione…


Disponibilità accolte. Pare.

Badoglio, infatti, rientra a breve in Italia. E diviene Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Regio-Mussoliniano. E visto che pare ci siano, viene nominato anche Maresciallo d’Italia.
E nominato anche, nel 29, Governatore di Libia.
E, a seguire, posto poi al comando delle operazioni belliche in Etiopia. L’ordine ricevuto risulta: VINCERE IN FRETTA.

E il nostro pare si adegui ai desiderata del nuovo potente:

Dopo aver chiesto e ottenuto mezzi e uomini senza però risolvere, pare avere un’idea <folgorante>, che ancora oggi sfregia l’Italia
Il 19 dicembre inizia ad usare gas soffocanti, vescicatori, i gas tossici, i gas all’irzina e quelli all’iprite. In dosi industriali su insorti e civili a dosi indistinte.
E il 24 di dicembre – alla vigilia di Natale – con nebulizzatori piazzati sugli aerei, sparge su boscaglie e villaggi indistintamente <le nuvole della morte>. Con il mondo d’intorno, che, inorridisce…

Cosicché risulterà LUI, su una catasta di vittime prevalentemente inermi ed innocenti, ad inviare a Roma il fono <<l’Italia ha oggi i suo Impero>>.

Neanche a dire che risulta ne verranno altri onori aggiuntivi e prebende al nostro apparso alquanto disinvolto: Duca di Adis Abeba, Vice re d’Etiopia, in regalo una splendida villa a Roma, e visto che forse c’erano, anche la Presidenza del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Subisce, in vero, qualche <scivolata d’ala>, ma poca cosa, compresavi anche la destituzione quando si impantana in Grecia.

Niente di grave.  Pochi giorni prima del 25 aprile 1943, il Re risulta mandare a chiamare il Maresciallo Badoglio, e gli conferisce la Sua più alta Onorificenza: il Collare dell’Annunziata. Che fa di Badoglio e del re quasi parenti…

E infatti, subito dopo l’arresto di Mussolini, effettuato per ordine del Re, il Re medesimo nomina Badoglio Capo del Governo. E in questa sua nuovissima veste il nostro risulta esibirsi, in quei momenti in cui la storia si proponeva pare proprio in tragedia, nel proclama  contenente la infausta frase: <la guerra continua e l’Italia resta fedele alla parola data.>


Ma non è così.
Intanto, il nostro tratta con tutti: la resa italiana. Ma prova anche a rassicurare i Tedeschi allo stesso tempo.

Tanto che, il 3 settembre 1943, il rappresentante del governo Badoglio – gen. Castellano – dopo lunghe segrete trattative firmerà l’Armistizio con gli Alleati. TENUTO PERO’ SEGRETO AI TEDESCHI.
Ai quali Tedeschi, ancora formalmente nostri alleati, Badoglio risulta che oserà persino dire in quegli stessi giorni: <Sono il più vecchio Generale d’Italia, mi chiamo Badoglio, mi riesce incomprensibile la diffidenza di Hitler, vi do la mia parola d’onore.>>

Del resto sosterrà anche di non aver mai saputo prima dell’incarico a capo di Governo dell’intenzione del re di deporre e far arrestare Mussolini. Ma i fatti pare confermeranno che, già dal 16 di  Luglio, era partecipe ed attivo a quel progetto poi attuato.

E anche su piano interno, il governo di Badoglio risulterà sodale ai suoi veri amici di sempre: non autorizzerà le Forze politiche a riorganizzarsi democraticamente; ed alle manifestazioni di piazza del popolo italiano che protestava per la fame, risponderanno 93 morti e 336 feriti tra i dimostranti.


Comunque, poi, tutto precipita. Fine dei doppi, triplici giochi. Eisenhower, da Radio Algeri, anticiperà al mondo che l’Italia si è arresa. Spiegando di aver rotto gli indugi perché : non mi fidavo di Badoglio.

Badoglio, con Re e Corte adesso scappa da Roma, e abbandona alla loro sorte non solo tante popolazioni italiane e di Roma. Ma anche: 51 divisioni con 457.000 uomini di cui 25.000 Ufficiali. Di cui circa 60.000 solo a Roma…..
Truppe che furono in poche ore disarmate dai tedeschi, quando non uccisi o fucilati come a Cefalonia.

E quel Capo di Governo, per di più risultato <disertore> del suo stesso Esercito risultato così lasciato senza guida, ordini, e indifeso?
SALVO. Il nostro. Pur senza gloria, invecchierà anche dentro la Repubblica, nella sua villa e tenute di Roma. Morirà, nel 1956, a 85 anni….


Abbiamo dunque avuto modo di vedere, come il Badoglio di governo, effettivo ed autentico, pare mostri chiaramente i caratteri di ogni <badoglio> di sempre. Potente tra i potenti, membro egli stesso della Oligarchia prima sicura e potente, in un crescendo di Onori e Prebende. EPPURE, AL FINE, INESORABILMENTE PERDENTE.

Perché aveva già, irrimediabilmente contro, tutta la sua stessa gente.


<E allora…>, pare come se ora mi si chiedesse.

Allora, niente.
Come niente…
Niente,.. questo appena fatto assieme, non riguarda infatti il presente, ma la messa a punto di un navigatore satellitare personale da poter usare anche nel presente coi dati di storia recenti.

E, con esso, poter riuscire a vedere, abbastanza anche chiaramente, dove risulti andare anche la Storia nostra presente.

<Pronto, cosa vede?>..
Pronto…pronto…

Peccato, è caduta la linea prima che ci rispondessero all’altro capo del filo..

Pazienza. Comunque il navigatore oramai ce l’abbiamo. E può dotarsene chiunque di tutti noi anche nel presente. Magari per farci un’idea propria anche meno vaga su: LA STORIA SI RIPETE, o non si ripete mai?

<to do not badogliate> …ci deve essere forse una interferenza in linea…



(dati e frasi riportate sono state tratte da www.cronologia.leonardo.it/a 1943 d.htmlsi ringrazia)


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