A poco più di una settimana dal terremoto che ha colpito diversi paesi dell'Emilia, è bene ricordare che dei 6 morti causati dal sisma nella notte del 20 maggio scorso, 4 erano operai al lavoro nel loro turno. Due sono morti sotto le macerie alla Ceramica Sant'Agostino Nicola Cavicchi, 35 anni, e Leonardo Ansaloni, 45 anni. Alla Tecopress, una fonderia di Dosso, la vittima è stata un operaio di 57 anni, Gerardo Cesaro. A qualche chilometro di distanza, a Bondeno, ha perso la vita Tarik Nauch, 29 anni, operaio marocchino.
Se consideriamo che le altre 2 vittime erano una anziana donna di 103 anni che è deceduta per collasso cardiocircolatorio ed una donna tedesca di 37 anni che ha avuto un infarto... allora vuole dire che questo terremoto ha ucciso il lavoro! Ed ancora lo sta facendo, almeno in termini di possibilità di restare occupati nelle attività economiche del territorio, come evinciamo da questo articolo online sui danni ai fabbricati del distretto biomedicale di Mirandola, un’area d’eccellenza da 800 milioni di fatturato l’anno, 70 brevetti in 10 anni e un indotto di 120 aziende, che chiede allo Stato soltanto autorizzazioni veloci per ricostruire.
A questo punto c'è da augurarsi che le tecniche costruttive non siano le stesse fin qui applicate!
1 commento:
Oggi, 29 Maggio 2012, ancora forti scosse in Emilia... ed ancora i morti sono lavoratori nelle fabbriche.
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