giovedì 5 dicembre 2013

Alberto Salza Mezzomerico 7 dicembre 2013

















C.M.
 Egregio signor Alberto Salza, mi chiamo Carlo Magnaghi e la contatto per invitarla a presentare il suo libro Niente. Tempo fa, ascoltando Radio Capital dove si argomentava sulla pubblicazione del suo libro, incuriosito, non ho resistito e mi sono imbattuto nella lettura.
Ho avuto la fortuna di viaggiare con zaino in spalla per il mondo durante le ferie in agosto e posso solo, con umiltà e rispetto, commuovermi per le sue esperienze; le ingiustizie che nessuno vuole vedere perchè è più facile fregarsene che ammetterne l'esistenza.
Oggi faccio parte di un gruppo di acquisto solidale GasbiOleggio http://gasbilancioleggio.wordpress.com/ , dove oltre agli acquisti etici, cerchiamo di affrontare molti argomenti di attualità, tra cui la povertà. Ci farebbe piacere averla come ospite nella nostra realtà quotidiana, ne saremmo orgogliosi, così potrebbe presentare il suo manoscritto intervenendo sul tema della povertà generata soprattutto dallo stile di vita occidentale.
Ho ricevuto il suo indirizzo e-mail per gentile cortesia del direttore del giornale on-line btb.oresette.it , dove sono ospitati i post del mio blog "un metalmeccanico in rete" http://carlettom.blogspot.it/ , c'è anche un post, che ho fatto in tempi non sospetti, che racconta di lei, spero che le sia gradito.
Con i miei bio-pensieri cerco di ragionare e maturare, sperando che qualcuno condivida lo spirito, rileggo i miei post a distanza di tempo per capire se riesco a sconfiggere la mia ipocrisia.
Certo di un a sua risposta, la saluto imbarazzato.
Carlo Magnaghi


A.S.
Perbacco Magnaghi, dovrei essere io a sentire imbarazzo! La ringrazio comunque dell'attenzione, ormai propria solo di chi lo zaino lo porta per davvero. Da parte mia, dopo Niente ho concluso una sorta di Trilogia della Disumanità con Bambini perduti (infanti e giovanissimi che non vogliono più vivere assieme agli adulti) ed Eliminazioni di massa. Tattiche di controgenocidio. Non andrò a leggere il suo post, non serve. Sarò in compenso davvero onorato di venirvi a trovare. Il guaio è che sono sempre sul punto di ripartire verso l'Africa dove sto lavorando a un programma di riabilitazione culturale di una piccola comunità del Kenya settentrionale, sul lago Turkana (si riveda l'inizio di Niente e, per favore, dia un'occhiata a www.elmolo-renaissance.com, se il sito è stato riaperto). Se mi riscrive, metta qualche data possibile per il nostro incontro (non serve che si presentino i miei libri, mi creda) e vedrò cosa posso fare. Un saluto a tutti.
Alberto Salza


C.M
La ringrazio per la sua disponibilità, spero di poterla conoscere al più presto, intanto le chiedo, perchè sono curioso: come stanno procedendo i lavori di costruzione del centro polifunzionale sul lago Turkana? Bel problema la diga Gibe III.
Spero che si riesca nel più breve tempo possibile (ci vorranno anni presumo, da ignorante) a misurare il Progetto, ora che lo avete definito, (ho letto progetto metodologia nel sito)
Complimenti a tutti i collaboratori


A.S. 
Buongiorno Magnaghi, meglio tardi che mai. Finalmente ho date certe per la mia missione in Africa: partiamo il 17 di settembre, con ritorno il 25 di novembre (Gibe permettendo e misurazioni effettuate, in qualche modo più creativo dei soliti indicatori della cooperazione). Dopo di che, dal primo dicembre, sarò a vostra disposizione (salvo qualche data in cui mi rifileranno certamente degli impegni). Per il titolo del nostro eventuale incontro, non saprei: al momento sto lavorando sul concetto di complementarietà tra le persone e i mondi. La povertà è globalizzata, non gli orizzonti per uscirne. In Sud Sudan, un ragazzo sopravvissuto alla guerra civile ci ha detto: «Povero è colui che non può aiutare e non può più essere aiutato». Niente beni materiali: solo relazioni. La relazione controlla la valenza del denaro e incrementa la produzione, materiale e culturale, tramite un “cablaggio” di quattro “fili”: condivisione, reciprocità, compatibilità e, soprattutto, complementarietà. Ognuno di essi è di per sé debole: l’intreccio potrebbe funzionare. per quanto riguarda la sobrietà, vi offro un apologo da parte di un agnostico:

Il Buon Samaritano non avrebbe potuto medicare il malcapitato se non avesse posseduto olio e vino; non avrebbe potuto portarlo all’albergo se non avesse posseduto una cavalcatura; non avrebbe potuto pagare l’oste se non avesse posseduto denari. Se fosse stato un pauperista, avrebbe solo potuto assisterlo mentre moriva. Francescanamente.

Sono un bel rompiballe, no? a presto.
Alberto Salza

C.M.
Non vedo l'ora di ascoltarla, più che rompiballe interessante direi,
a presto


Carlo Magnaghi

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