Riceviamo una richiesta di collaborazione, e volentieri pubblichiamo quanto segue redatto dalle IRES di Toscana, Emilia Romagna e Veneto.
Lettera aperta ai gestori di blog
nazionali
Oggetto:
richiesta di supporto per la diffusione
del questionario online sul “Lavoro cognitivo”
Dai primi mesi del 2013, IRES
Emilia Romagna, IRES Toscana, IRES Veneto stanno portando avanti un progetto di
ricerca sui “lavoratori cognitivi” o “della conoscenza”, con l’intento di
esplorare quello che è oggi un territorio dai confini non definiti,
rivolgendosi direttamente ai soggetti che ne fanno parte, nell’ottica di
acquisire nuove chiavi di lettura e di individuare approcci e risposte
innovative su queste problematiche.
È da poco partita una seconda
fase del progetto che mira a raggiungere, attraverso un questionario online, il
maggior numero possibile di “lavoratori cognitivi” su tutto il territorio
nazionale.
Il questionario online può essere
compilato sul sito www.elaborazione.org, appositamente creato per questa ricerca, che
comprende altre informazioni generali sul progetto “elaborazione”, uno spazio
per i commenti degli utenti e per la loro interazione, le statistiche
aggiornate sull'indagine, i collegamenti alle pagine e ai profili sui social
network, ecc. Il questionario viene pubblicizzato e diffuso attraverso più
canali, con particolare attenzione a quelli maggiormente frequentati dai
“lavoratori cognitivi”, come i social network, i blog e i siti dedicati a
innovazione e ricerca. Un obiettivo ambizioso, per il quale chiediamo la vostra collaborazione
nell’attività di diffusione del questionario di cui vengono illustrate nel
seguito le finalità principali.
Le tappe della ricerca
Il percorso di
ricerca ha previsto una prima fase, già conclusa, durante la quale sono state
condotte più di 100 interviste individuali a figure considerate tipiche del
lavoro cognitivo. I risultati sono serviti a tracciare un primo quadro delle
questioni più rilevanti e ad elaborare il questionario online, che costituisce
la seconda fase della ricerca e ne rappresenta anche il principale momento;
esso si propone infatti di raggiungere le migliaia di soggetti che popolano la
galassia del lavoro cognitivo e di farli parlare direttamente per comprendere
chi sono, come lavorano, in quali condizioni, come la pensano, quali sono i loro
bisogni e le loro aspirazioni. Questa modalità d’indagine, diretta e diffusa a
largo raggio, costituisce quindi l’elemento di maggiore novità del progetto e
ne rappresenta il reale valore aggiunto rispetto alle numerose indagini,
analisi e studi finora condotte sul tema.
La terza e
conclusiva fase della ricerca prevede, oltre all’analisi dei risultati del
questionario, la stesura di un rapporto, che comprenderà anche le risultanze
emerse dalla prima fase qualitativa di ricerca, ed una serie di iniziative che
vedranno la luce già a partire dalle prossime settimane (un incontro si terrà il
7 novembre a Bologna). Tali appuntamenti, che vedranno il coinvolgimento anche
dei soggetti che avranno contribuito al percorso, saranno l’occasione per presentare
i risultati della ricerca ed alimentare quel dibattito che si sta sviluppando
sia in rete, sia con i seminari “in itinere” già avviati dal dicembre 2012 a
Bologna, con la presenza del professor Enzo Rullani, e da luglio 2013 presso la
sede regionale della Cgil Toscana.
A cosa pensiamo quando parliamo di lavoro cognitivo
In questa fase
storica, quello del “lavoro della conoscenza” rischia di diventare una
configurazione archetipica del nostro
immaginario: tutti ne parlano e tutti lo invocano come l’alfa e l’omega per lo
sviluppo del paese, pochi però lo conoscono; intanto risulta quasi impossibile
convergere su come identificarlo e poi, il più delle volte, esso appare praticato
da lavoratori in buona parte invisibili oppure s-conosciuti – o, quel che è
peggio, non “ri-conosciuti” – con
professionalità ed attività in genere non
adeguatamente valorizzate.
Chi sono i lavoratori cognitivi?
Ogni lavoro
richiede l’applicazione di conoscenze e saperi, essendo, per definizione, una
mediazione/intervento compiuta dal soggetto che opera/agisce
sull’oggetto/materia. Tuttavia, le modalità, i gradi e l’intensità di tale
applicazione configurano, oggi, attività nelle quali gli aspetti cognitivi,
simbolici, relazionali hanno netta prevalenza, con spazi e tempi del lavoro
spesso stravolti rispetto al passato. Gli output di attività di questo tipo
incorporano in ogni caso un forte contenuto di conoscenze, ma possono essere
sia immateriali – informazione, comunicazione, modelli di management, ecc. –
che materiali – un software, una verdura biologica o un nuovo dispositivo
meccanico. Allo stesso tempo i soggetti sono i più vari: il ricercatore a
contratto, il giornalista freelance, l'informatico, il creativo, il gestore di
pagine social network, il progettista, l’imprenditore agricolo o l’organizzatore
di eventi e tanti altri, sia che lavorino in proprio, che come dipendenti.
Questa
indeterminatezza sui soggetti della ricerca non è un limite, ma risponde a una
precisa opzione metodologica. Come spesso accade in indagini di tipo
quali-quantitativo, il disegno di ricerca costituisce parte integrante della
ricerca stessa, è un disegno, per così dire, “emergente”, si delinea per step
successivi, parallelamente e in concomitanza alla raccolta dei dati, per
questo, sarebbe fuorviante stabilire un panel definito di soggetti quali
destinatari del questionario. In definitiva il questionario si rivolge a tutti
coloro che si sentono e si autodefiniscono, per contenuti professionali e per
investimento personale, lavoratori cognitivi o della conoscenza, senza limiti
geografici, di età o altro.
In conclusione chiediamo di nuovo il vostro
supporto nella diffusione del questionario tramite i blog, fornendo informazioni
sul progetto e un link per l’accesso diretto alla compilazione del questionario,
utilizzando inoltre, se possibile, anche altre reti, siti, mailing list. Se
di vostro interesse, vi offriamo poi l’opportunità di partecipare alla fase
successiva di analisi e discussione dei risultati del questionario e del
progetto più generale, oltre alla possibilità di ospitare sulle nostre reti
degli spazi dedicati alla vostra attività.
Disponibili comunque a fornire
qualsiasi altra informazione, che ci potrete richiedere e ringraziando per
l’attenzione, porgiamo un cordiale saluto,
Cesare Minghini, Presidente Ires
Emilia-Romagna
Emanuele Berretti, Presidente
Ires Toscana
Alfiero Boschiero, Direttore Ires
Veneto
Bologna 8 ottobre 2013
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