Il video qui postato riprende un adolescente di 15 anni russo attirato da un gruppo di coetanei sedicenti "combattenti pedofili" dei gruppi nazisti russi. Attraverso un falso annuncio hanno adescato questo ragazzo che andava a prostituirsi da "Zio Dima", prostituzione omosessuale. Huffington Post ne ha scritto e mostrato il video.
L’ultra-nazionalista ed ex russo, Maxim Martsinkevich, noto
con il soprannome di "mannaia" (o "Tesak" in russo) ha
guidato una campagna a livello nazionale contro adolescenti LGBT utilizzando un
popolare social network (VK.com) per adescare vittime insospettabili attraverso
falsi annunci. Numerosi ed
entusiasti seguaci di Martsinkevich hanno
avviato due progetti: "Occupy Pedophilyaj" e "Occupy
Gerontilyaj". Oltre 500 gruppi on-line sono stati creati all'interno
dei social network VK.com al fine di organizzare questi gruppi militanti
illegali in ogni città russa. Stranamente la loro idea di combattere
pedofili si rivolge ad adolescenti esclusivamente maschili che rispondono agli
annunci personali dello stesso sesso. Vittime catturate sono vittime di
bullismo e spesso torturati mentre viene tutto registrata su video.
Questi sedicenti combattenti eseguono le loro azioni sotto
la luce del giorno, spesso in luoghi ben
visibili al pubblico, che passa indifferentemente ed anche si complimenta con
loro. Registrazioni video di bullismo e torture sono liberamente
distribuiti su Internet per gli adolescenti LGBT alle rispettive scuole, ai
genitori e agli amici. Molte vittime si sono suicidati, altri sono rimasti
profondamente traumatizzati. Finora la polizia russa non ha preso alcuna
azione repressiva contro questi "movimenti", anche se il codice
penale russo è stato chiaramente violato e nonostante le numerose denunce da
parte dei genitori, delle vittime e degli attivisti LGBT. Social network
VK.com spegne ad intermittenza i gruppi e i profili incriminati dei fatti,
ma poi viene permesso loro che siano ri-aperti il giorno successivo. Attualmente,
il fondatore di VK.com, Pavel Durov, risiede negli Stati Uniti, e finora non ha
rilasciato commenti.
Alcuni ragazzi dichiarano di essere stati costretti a bere urina, o a vedersela versata sulle proprie teste. Sono gli stessi esecutori a documentare tutto e a pubblicare, impunemente, le immagini.
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