foto di Bruno Barbey |
Secondo i dati pubblicati il 13 febbraio dall’Istituto
nazionale di statistica, nell’ultimo trimestre del 2012 in Portogallo la
disoccupazione ha raggiunto il 16,9 per cento (un
anno fa era il 14 per cento).
Il Portogallo ha il terzo tasso di
disoccupazione più alto d’Europa, subito dopo Grecia e Spagna (che superano il
26 per cento). Mentre la disoccupazione raggiunge i livelli più alti mai registrati,
economisti e imprenditori sottolineano che la tendenza non si invertirà nel
futuro prossimo. “Non ci sono formule magiche, soltanto l’investimento può
creare lavoro, ricchezza e crescita economica. Anche l’accelerazione delle
riforme strutturali […] e migliori condizioni di finanziamento per rendere i
prestiti più agevoli possono favorire la ripresa economica”, spiega DiárioEconómico.
Il 13 febbraio la Francia ha ammesso che non riuscirà a
rispettare l’obiettivo di ridurre il deficit di bilancio al 3 per cento del pil
entro quest’anno. Lo stesso giorno il commissario europeo agli affari economici
Olli Rehn ha reso pubblica una lettera indirizzata ai ministri delle finanze
dell’Ue in cui si ricorda che il patto per l’euro permette una proroga in caso
di recessione. “In privato, però, i leader europei sono preoccupati nel vedere
François Hollande che cerca di riunire gli scontenti dell’eurozona per
indebolire (se non capovolgere) il dogma del risanamento imposto negli ultimi
tre anni da Angela Merkel e i suoi alleato del nord”, sottolinea Le Figaro.
Il parlamento ha accettato di includere nel dibattito sulla
legge sugli sfratti e le ipoteche, attualmente all’esame del governo, l’iniziativa legislativa popolare
presentata ieri dalla Piattaforma delle vittime delle ipoteche. L’iniziativa
prevede la dazione in pagamento (una prestazione diversa da quelle inizialmente
dovuta) per evitare gli
sfratti dei proprietari che non riescono a pagare il mutuo. Nello
stesso giorno, parlando ai deputati, il presidente della Banca centrale europea
Mario Draghi ha lodato la riforma del
sistema bancario spagnolo, sottolineando che sarà in grado di rilanciare il
credito dal secondo semestre del 2013.
Intanto le banche irlandesi lamentano che, non ostante la moratoria sui mutui accordata ai proprietari di casa nel 2012, le sofferenze dei cittadini irlandesi che non riescono a pagarlo sono cresciute dell'11%.
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