Oggi diamo un’occhiata a cosa scrivono in Russia di South Stream,
il progetto di gasdotto che porterebbe il gas russo verso l’Europa
attraverso percorsi che sono ancora in fase di studio ma che comunque
prevedrebbero un troncone meridionale, con arrivo in Italia, ed uno
settentrionale con arrivo in Austria, nonostante con questo paese
mancherebbero al momento accordi commerciali.
Una mappa delle pipelines piu' importanti |
La Russia ha stipulato accordi, commerciali e/o politici, con tutti i
paesi che sono previsti essere attraversati dal gasdotto, compresa la
Turchia per quanto riguarda le acque territorali del Mar Nero, tranne,
appunto, l’Austria. Per arrivare alla realizzazione del progetto si stanno usando gli accordi commerciali piu’ diversi,
al punto che pochi giorni fa Gazprom ha dichiarato di essere disposta a
finanziare la parte bulgara del gasdotto al posto di futuri pagamenti
per il transito del gas. L’esigenza di trovare un percorso che aggiri
l’Ucraina (e la Bielorussia) e’ per la Russia questione di vitale
importanza.
Putin ha dichiarato pochi giorni fa che i lavori di costruzione del gasdotto inizieranno entro la fine del 2013
e si concluderanno nell’arco massimo di due anni. E saranno due anni di
intense relazioni diplomatiche come mostrato dalle pressioni russe
sulla Bulgaria quando il parlamento bulgaro espresse riserve sul
progetto, ovviamente la minaccia paventata dalla Russia fu di sostituire
tale paese con la Romania, e le riserve rientrarono subito…
Per quanto riguarda l’Italia possiamo facilmente intuire come il
progetto sia di notevole rilevanza geopolitica sia per il percorso
previsto sia per la partecipazione di ENI, il che tuttavia puo’ creare difficolta’ nelle relazioni internazionali sia con l’UE sia con gli USA.
Va poi sottolineato come South Stream stia procedendo a vele spiegate facendo accordi bilaterali grazie alla debolezza dell’UE nel trovare una posizione comune
in tema energetico, allarme ribadito dalla Commissione Europea e che al
momento l’unico pericolo per South Stream, e per il gemello North
Stream, sia un clamoroso autogol…
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