Ieri, sulla prima pagina di un
autorevole quotidiano nazionale, un autorevole opinionista sollevava una
questione di grande interesse attuale e per tutti noi.
E che risultava una radicale
stroncatura di un eventuale ritorno italiano al proporzionale elettorale.
Già il titolo poteva rendere idea
idonea dell’autorevole opinione
<< I NOSTALGICI DEI GOVERNICCHI >>
<< I NOSTALGICI DEI GOVERNICCHI >>
Come si comprendeva poi anche
meglio in alcuni passi sottostanti << (…)
Non si può prendere congedo dal ventennio maggioritario, ritornare alla
proporzionale, e poi pretendere che nella legislatura successiva ci sia un
governo solo e basta >>
( di Angelo Panebianco su prima
pag. del Corriere della Sera del 5 sett. c.a.)
Già da questo non paiono
emergere grandi incertezze sulla tesi che vi risulta sollevata. Ma che appare poi anche più chiara nel passo
subito successivo dello stesso citato editoriale.
<< Quanti governi si succederanno dopo le elezioni del 2013: Due? Tre?
Quattro? Si accettano scommesse. (…) >>
La tesi proposta appare dunque
ora totalmente chiara, come rafforzava anche il resto dell’editoriale.
Che potremmo dunque ritenere di
riassumere, senza timore di far torto all’Opinionista citato, in: Il
Maggioritario garantisce la stabilità dei governi post elettorali; il
Proporzionale è causa di instabilità di governo e provoca suoi avvicendamenti
nella medesima legislatura.
Ma
è proprio e del tutto così?
Non vi è, in chi condivide queste
piccole note, alcuna intenzione di voler polemizzare con un Opinionista così
autorevole; e che, per inciso, si legge anche volentieri per le questioni che
solleva e per il dono di farsi anche comprendere in ciò che scrive.
E, se questo non bastasse, ma
basta, sconsiglierebbe di polemizzare, e per di più in tanto arduo confronto,
che Opinionista pare voglia dire esporre proprie opinioni. E le Opinioni, si
chiamano tali, proprio in quanto risalgono comunque, chiunque le esprima, ad
una propria individuale valutazione. Dunque, anche la vedessimo diversamente, apparirebbe
tempo gettato provare a contrapporre un’altra diversa opinione individuale
contrastante. Opinioni, contro Opinioni? E quando se ne uscirebbe mai dal <regno del
soggettivo> per definizione?
Allora, cosa facciamo,
restiamo nel pur rispettoso dissenso, senza obiettare niente?
Mettiamola
allora così.
Proviamo a far ricorso ad una
<scienza esatta> per definizione in vista di un possibile arbitrato tra
opinioni. Chiediamo dunque aiuto alla MATEMATICA.
Che, se mi soccorre bene il
ricordo di quando ero ancora studente delle Medie, il mio insegnante di
Matematica, bravo peraltro anche, soleva allietarci sostenendo, ed anche spesso
quando deragliavamo su <all’incirca> : LA
MATEMATICA NON E’ UNA OPINIONE.
Partiamo, allora. verso il possibile arbitrato tra legittime,
sacrosante, ed anche ben così diverse di peso, OPINIONI.
Abbiamo
alle spalle dunque, un ventennio di MAGGIORITARIO elettorale.
Vediamo
come è andata, matematicamente.
PRIMA LEGISLATURA: Governo
Berlusconi emerge insediato dal post elezioni.
In
breve, il governo cade. Sostituito, se rammento bene, dal Governo Dini. Che,
col risultato elettorale, c’entrava, in verità, meno di niente.
Matematica aiutaci: governo
Berlusconi + governo Dini = NUMERO 2 DI GOVERNI nella stessa legislatura.
SECONDA LEGISLATURA: Governo
Prodi emerge insediato dal post elezioni.
Poco
più di due anni dopo l’insediamento, il governo cade in parlamento. Sostituito
dal governo Dalema; a sua volta sostituito anche esso, sempre nella medesima
legislatura, da governo Amato. Governi, questi ultimi due, che, col risultato
elettorale, c’entrava, di nuovo, in verità, meno ancora di niente
Matematica aiutaci: governo
Prodi + governo Dalema + governo Amato =
NUMERO 3 DI GOVERNI nella stessa
legislatura.
TERZA LEGISLATURA: Governo
Berlusconi che pare alfine si fa
una legislatura intera.
Matematica aiutaci: governo
Berlusconi = NUMERO 1 DI GOVERNI nella
stessa legislatura.
QUARTA LEGISLATURA: Governo Prodi
emerge insediato dal post elezioni.
Poco più di
due anni dopo, il governo Prodi decade per constatato venir meno della sua
maggioranza parlamentare.
Cade il governo. Ma cade anche
la Legislatura = Elezioni anticipate
Matematica aiutaci: governo Prodi
= NUMERO 1 DI GOVERNI nella stessa
legislatura.
QUINTA LEGISLATURA: Governo
Berlusconi emerge insediato dal post elezioni.
Ma, a poco
meno dei due terzi della legislatura, appunto l’anno scorso, il governo
Berlusconi si dimette. Sostituito dal governo Monti. Il quale, col risultato
elettorale proprio non c’entrava niente, dal momento che il suo nome – Monti -
non compariva neanche nelle liste della competizione elettorale.
Matematica aiutaci: governo
Berlusconi + governo Monti = n. 2 DI GOVERNI
nella stessa legislatura.
E, per la legislatura in corso,
ci fermiamo qui. In un atto di stima. Perché niente ci autorizza veramente a
ritenere che con Monti non sia finita. La successione di governi, o la legislatura
in corso.
DOVE
SIAMO, secondo la scienza esatta:
Legislature n.5
Governi
complessivi succedutesi nelle 5 legislature: 2 + 3 + 1 + 1 + 2 = n. 9
Non voglio apparire troppo
sollecito a trarre gli esiti che pare
emergono. Ma così, già a colpo d’occhio,
non mi pare proprio fausto, l’esito,
sulla verifica Matematica della capacità Maggioritaria, sia di assicurare la stabilità dei Governi
italiani, sia, e tanto meno, di assicurare governi che sorgano per diretta
conseguenza delle relative scelte elettorali.
Nello stesso periodo di tempo
delle nostre cinque legislature esaminate, la Germania, CON LEGGE PROPRIA PROPORZIONALE ELETTORALE, risulta aver avuto UN GOVERNO PER LEGISLATURA.
Ma, allora, non è proprio
colpa sua, del Proporzionale elettorale, L’INSTABILITA’, e neanche il
sostanziale RAGGIRO all’elettore.
Siamo, in effetti, quasi
smarriti.
Il Proporzionale tedesco, mostra
<ferrea> capacità sia di dare governi stabili di legislatura, come di
assicurare il rispetto delle indicazioni dirette elettorali.
Il Maggioritario italiano, sull’uno
e l’altro fronte auspicato, si rivela <un colabrodo>.
Ma
come mai?
I governi italiani di periodo
preso in esame, sarebbero caduti UGUALMENTE
prima del tempo, se la nostra anche di Costituzione già prevedesse, come lo
prevede quella tedesca, LA SFIDUCIA COSTRUTTIVA?
Sfiducia costruttiva, che poi
vuol solo dire: tu parlamento sei libero di mutare quanti governi vuoi anche
nella stessa legislatura. MA, prima ti
presenti in aula indicando già quale è la tua nuova maggioranza che subentra, e
quale capo di governo essa ora sostiene. Punto. O
non se ne fa niente.
Mai risultata usata, in Germania.
Nel medesimo periodo.
Ed i governi Berlusconi e Prodi,
sarebbero ugualmente caduti prima del tempo, se, la Costituzione italiana rinviasse subito a suppletive elettorali per
chiunque lasci il Partito o Movimento con il quale sia stato eletto e a favore di libere sue transumanze, ma solo dopo l’ingresso proprio in Parlamento?
Onorevole Di Pietro, ci concede
in prestito la battuta? Si?
MA ALLORA, <CHE C’AZZECCA> LA COLPA DEL PROPORZIOANALE
elettorale?
E se allora, risulta emergere
anche dalla <scienza esatta>, che il Proporzionale non ha colpe, ma anche
che il maggioritario non ha pregi, sulla instabilità o meno di governi e sul
rispetto o meno delll’elettorato, perchè in Italia amiamo così tanto, pare,
almeno da alcuni, il Maggioritario?
La
risposta, credo sia già nel nome stesso: MAGGIORITARIO.
Che non vuol affatto dire necessariamente
maggioranza, vera elettorale. Quella di cui non può, invece, fare a meno, il
Proporzionale.
Maggioritario, pare voglia dire
che, il Gruppo socio politico risultato più organizzato – anche se
elettoralmente emerga minoranza – può prendesi
comunque la maggioranza parlamentare: grazie appunto alla legge
elettorale.
E quando
si ricorre in genere al Maggioritario?
Quando assetti politici e
partitici, e gli interessi anche leciti che eventualmente rappresentino, sanno
già di non avere la forza, o la intenzione, di Programmi elettorali ed
esecutivi che raccolgano accanto a sé
maggioranze effettive elettorali. E, allora, si prendono però
ugualmente il parlamento: con il Maggioritario.
E
come mai, l’Italia nostra, che il Maggioritario se l’è dovuto subire
ormai da tanto tempo, ormai ad ogni legislatura si rifà la Legge elettorale
come un attore il cerone del trucco?
Perché
il consenso reale italiano elettorale, pare che a ogni tornata esecutiva,
scenda come il termometro d’inverno…
E
allora che si fa? È chiaro, si rafforza ancora di più il
maggioritario già esistente. Fino al
premio attuale che pare dica, anche se resti minoranza elettorale, alle
condizioni date, ti regalo il palamento…
Il percorso italiano di leggi
elettorali di <ventennio> non risulta
essere rimasto innocuo neanche nell’economico sociale. Infatti, solo il
proporzionale consunte alla INTERA popolazione vera di una nazione di
tutelarsi, anche col voto, in modo
UGUALE. Ogni singola persona infatti, un voto uguale, una capacità elettiva uguale.
Ma se, a decidere il controllo
del Parlamento non occorrono più maggioranze effettive elettorali, ma solo le migliori minoranze prevalenti del
paese, allora anche le politiche
esecutive e gestionali saranno coerenti. Servendo le minoranze che sono
intanto divenute, però, elettoralmente, Maggioritarie.
Può così accadere, senza poi
grande meraviglia, che la ricchezza nazionale complessiva, di una intera
nazione, si accumuli su meno del 10% di popolazione. A danno ed onere di tutti i
restanti.
La
storia dell’Italia nostra attuale?
Che
anche in questo caso, tuttavia, si tratti solo di una Opinione, non
sembrano esservi grandi dubbi ed incertezze.
Ed
allora? Come si fa a farci una idea di
quale meglio prevale?
Un consiglio, pure se piccino,
ci sarebbe.
Chieda - chiunque lo voglia - AIUTO ALLA SCIENZA ESATTA.
ALLA MATEMATICA, intendo.
Metta allora in fila, alternativamente
per colonne, ventennio x ventennio, il prima e il dopo.
Metta in fila, ciascuno in quella
colonna risultata di propria temporale appartenenza: bilancio pubblico, ma anche
bilancio individuale nostro privato; mettano debito pubblico totale di periodo
proprio, dell’uno e dell’altro di ventennio; mettano in colonna spread, mettano
in colonna somma delle percentuali di sviluppo italiano risultate di periodo; mettano in
colonna disoccupazione, occupazione, cassa integrazione, disoccupazione Donna e
Disoccupazione Giovani….
Come
viene il conto di saldo finale tra le due colonne?
A chi si mostrasse perplesso, di
quel che pure numericamente così legga sui totali di rispettiva colonna,
possiamo sempre replicare, certi di avere dalla nostra in questo caso la
<carta vincente> : LA MATEMATICA NON E’
UN’OPINIONE
p.s
– La preferenza assieme al proporzionale
è da evitare: perché causerebbe corruzione…
L’argomento – corruzione – appare
serio; l’abbinamento, alquanto meno, se non del
tutto penoso. Se fatto da un Paese - o meglio dalla sua attuale classe
dirigente risultata prevalente - che un UNICO PRIMATO NAZIONALE pare difendere strenuamente. E pure con
successo. Il primo posto nostro, italiano attuale, tra i Paesi più
industrializzati, quanto alla Corruzione diffusa
e <sistemica> (che vuol dire ritenuta presente più o meno
ovunque). Saldo primato tuttora risultato nostro.
Ma che tuttavia non ci sentiremmo
di dire per questo, con una nostra Opinione eventuale, che sia proprio solo colpa della Legge elettorale vigente.
staffa
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